UN GRANDE TEATRO DA 4.200 POSTI
Promosso e sostenuto da Regione Lombardia e Fondazione Cariplo OperaLombardia costituisce, di fatto, la sola realtà nazionale che programma e realizza sistematicamente e con continuità una stagione d’opera con la procedura della coproduzione, riuscendo così a ottimizzare i costi artistici e tecnici, con la concreta possibilità di garantire spettacoli di qualità e un abbattimento dei costi dei biglietti d’ingresso in modo da permettere una maggiore fruizione e un ampliamento del pubblico.

Teatro Donizetti Bergamo

Da alcuni anni le stagioni di OperaLombardia, al quale partecipano i Teatri Donizetti di Bergamo, Grande di Brescia, Sociale di Como, Ponchielli di Cremona e Fraschini di Pavia, tendono a delineare un progetto artistico mirato, il cui intento è quello di valorizzare e preservare la ricca tradizione operistica dei teatri della Regione, attraverso un’equilibrata sintesi fra tradizione e innovazione, con titoli sia del grande repertorio che di più rara esecuzione, con aperture al Barocco e al contemporaneo.

Teatro Grande Brescia

La Stagione 2019 di OperaLombardia proporrà cinque titoli del grande repertorio operistico italiano e straniero. La sonnambula, Guglielmo Tell, Macbeth, Aida, Gianni Schicchi e L’heure espagnole hanno innumerevoli richiami ed echi da una opera all’altra, affinità e tratti che donano alla stagione una forte identità.

Teatro Sociale Como

Capolavori che onorano il belcanto (Rossini e Bellini) e il grande melodramma ottocentesco (Verdi); opere tragiche con ineluttabili finali (Macbeth e Aida) o con una ambientazione pastoral-bucolica (Guglielmo Tell e Sonnambula, peraltro coeve); che celebrano figure femminili iconiche (Lady Macbeth, Amina, Mathilde, Aida, Amneris, Lauretta, Concepción); che raccontano il dilemma tra amore e sete di potere (Gianni Schicchi), tra amor di patria e passione, tra vita e morte, tra sonnambulismo e veglia, tra verità e finzione (L’heure espagnole).

Teatro Ponchielli Cremona

Sono tutte opere mature dei compositori con importanti modelli letterari alle spalle (Schiller, Scribe, Shakespeare), già pregne di un linguaggio musicale e di una drammaturgia compiuta e stringente. Il cartellone contribuisce da un lato alla valorizzazione del patrimonio musicale tradizionale popolare, dall’altro al consolidamento di un pubblico sempre più ampio e diversificato.

Teatro Fraschini Pavia

Tradizione e innovazione, passato e futuro: la prossima stagione lirica che presenta spettacoli di alto pregio artistico, firmati da registi profondi conoscitori dell’opera: da un’astratta visione a tinte forti di Macbeth di Elena Barbalich, alla lettura lucida del Guglielmo Tell di Arnaud Bernard; la tradizionale e sontuosa Aida di Franco Zeffirelli e la delicata Sonnambula di Raul Vazquez, per una lettura moderna; l’audace dittico composto da Gianni Schicchi e L’heure espagnole firmato da Carmelo Rifici.

La bacchetta esperta dei direttori, il profondo studio della partitura, l’adesione a una prassi esecutiva storicamente informata contribuiscono ad una alta qualità delle scelte musicali.
Il ricambio generazionale sarà ben rappresentato dai giovani cantanti scritturati nella stagione lirica e provenienti per lo più dal Concorso AsLiCo, creando in questo modo un eccellente bacino di interpreti in continua maturazione artistica.
Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano, Coro Operalombardia, Maestri del coroDiego Maccagnola, Massimo Fiocchi Malaspina

OPERALOMBARDIA
STAGIONE D’OPERA 2019

GUGLIELMO TELL di Gioachino Rossini
Opera in quattro atti su libretto di Victor-Joseph-Etienne de Jouy e Hippolyte Bis dal dramma Wilhelm Tell di Friedrich Schiller e dal racconto La Suisse libre di Jean-Pierre. Traduzione italiana di Calisto Bassi
Direttore Carlo Goldstein
Regia Arnaud Bernard
Interpreti principali:
Guglielmo Gemiz Myshketa/Michele Patti
Arnoldo Giulio Pelligra/Matteo Falcier
Matilde Marigona Qerkezi/Clarissa Costanzo
Gualtiero Farst Davide Giangregorio

Nuovo Allestimento
Teatro Sociale di Como 26 e 28 settembre
Teatro Ponchielli di Cremona 4 e 6 ottobre
Teatro Grande di Brescia 11 e 13 ottobre
Teatro Fraschini di Pavia 17 e 19 gennaio 2020
Teatro Donizetti di Bergamo 24 e 26 gennaio 2020

I festeggiamenti rossiniani del 150°anniversario della morte del compositore pesarese, hanno dato il via a un filone a lui dedicato che si estenderà per un triennio, con titoli che ben si prestano a un teatro di regia e a ruoli vocali per giovani talenti. Nel 2019 Opera Lombardia affronta per la prima volta Guglielmo Tell, il testamento lirico di Rossini. Prima di abbandonare definitivamente il mondo operistico, Gioachino Rossini compose un ultimo indimenticabile capolavoro, scegliendo come soggetto il Wilhelm Tell di Friedrich Schiller. Si tratta di una opera epica che narra il complesso processo di liberazione del popolo svizzero, guidato dall’eroe Tell, dalla dominazione austriaca. Composta in pochi mesi, nelle placide campagne parigine, il Tell è permeato anche dall’elemento idilliaco/pastorale, che si intreccia all’azione storico-drammatica, ed è esemplificato dall’amore tra il semplice pastore Arnoldo e la nobile principessa Matilde. Natura ridente che accompagna le feste pastorali, natura palpitante che vibra in sintonia con i sentimenti dell’animo femminili (si pensi alla famosa aria Selva opaca), e finalmente natura serena e trionfante che illumina gli insorti e celebra la libertà di un popolo. Un’opera grandiosa in 4 atti, con azioni coreografiche e scene spettacolari, che debuttò in lingua francese all’Opéra di Parigi nell’agosto 1829, poi a Lucca, nella versione italiana, nel settembre 1831.
Guglielmo Tell è uno dei titoli messi a bando dal 70° Concorso AsLiCo per giovani cantanti lirici d’Europa, conclusosi lo scorso 6 gennaio.

L’HEURE ESPAGNOLE di Maurice Ravel
Opera in un atto su libretto di Franc-Nohain
Direttore Sergio Alapont
Regia Carmelo Rifici
Interpreti principali
Concepción Antoinette Dennefeld
Torquemada Jean-François Novelli
Gonzalve Didier Pieri
Ramiro Valdis Jansosn
Don Inigo Gomez Andrea Concetti

GIANNI SCHICCHI di Giacomo Puccini
Opera comica in un unico atto su libretto di Giovacchino Forzano
Direttore Sergio Alapont
Regia Carmelo Rifici
Interpreti principali
Gianni Schicchi Sergio Vitale
Lauretta Lavinia Bini
ZitaAgostina Smimmero
Rinuccio Pietro Adaini

Nuovo Allestimento
Teatro Grande di Brescia 27 e 29 settembre
Teatro Fraschini di Pavia 4 e 6 ottobre
Teatro Sociale di Como 10 e 12 gennaio 2020
Teatro Ponchielli di Cremona 17 e 19 gennaio 2020

Un dittico composto da due atti unici, entrambi caratterizzati da forte spirito umoristico e passionale. Il primo, musicato da Maurice Ravel, vede la commedia L’Heure Espagnole di Franc-Nohain (pseudonimo dello scrittore Maurice-Étienne Legrand) messa in scena con grande spirito ironico e umoristico, grazie al soggetto e alla possibilità di fondere insieme lo stile di conversazione e il lirismo un po’ ridicolo che avvolge l’intera storia, ambientata in una orologeria della vecchia Toledo del XVIII secolo. L’Heure espagnole non è un’opera scritta secondo i canoni consueti con arie, recitativi e scene d’insieme a più voci, se si esclude il quintetto finale, pagina di magistrale eleganza compositiva, ma bensì una gustosa commedia brillante, con rime strambe e con arguti doppi sensi, senza tuttavia cadere nella volgarità. La vicenda, preceduta da un’articolata introduzione orchestrale e divisa in ventuno scene e in un quintetto conclusivo, vede protagonista una piacevole e vivace donna, Concepción, moglie insoddisfatta dell’orologiaio Torquemada. Ella aspetta con impazienza i giovedì mattina quando il marito deve uscire di casa per controllare gli orologi pubblici della città e ne approfitta così per accogliere i suoi corteggiatori.
Umorismo, amore, avidità e ricatto sono i temi principali del secondo atto unico. Gianni Schicchi, opera in un atto su libretto di Giovacchino Forzano, basata su un episodio del Canto XXX dell’Inferno di Dante Alighieri, vede sulla scena un grande letto a baldacchino attorno al quale si svolge la furfantesca vicenda del protagonista. L’opera debuttò nel 1918 al Metropolitan di New York insieme a Il tabarro e Suor Angelica, con i quali fa parte del Trittico pucciniano. Delle tre fu quella che riscosse da subito maggiore successo e proprio per questo iniziò ad avere vita autonoma o in abbinamento ad altri atti unici.

LA SONNAMBULA di Vincenzo Bellini
Opera semiseria in due atti su libretto di Felice Romani
Direttore Leonardo Sini
Regia Raùl Vàzquez
Interpreti principali
Elvino Ruzil Gatin/Edoardo Milletti
Amina Veronica Marini
Lisa Giulia Mazzola
Il Conte Rodolfo Davide Giangregorio
Alessio Luca Vianello
Teresa Sofia Janelidze

Nuovo Allestimento
Teatro Sociale di Como 24 e 26 ottobre
Teatro Ponchielli di Cremona 6 e 8 dicembre
Teatro Fraschini di Pavia 13 e 15 dicembre
Teatro Donizetti di Bergamo 10 e 12 gennaio 2020

Una delle linee programmatiche di Opera Lombardia è la produzione di opere belcantistiche. Il cosiddetto “stile belcanto”, che fu singolare connubio tra classicità e romanticismo, tra l’equilibrio e il pathos sentimentale delle vicende rappresentate, ha da sempre una nutrita folta di appassionati ascoltatori. L’esaltazione del canto puro, a dispetto di quasi qualunque altro aspetto teatrale (orchestrazione, drammaturgia, trama, …), il cesello e la limpida bellezza di quelle «lunghe melodie, come nessuno ha mai fatto prima» (così diceva Verdi di Bellini), sono alla base del successo delle opere di compositori quali Gaetano Donizetti e Vincenzo Bellini.
Il catanese Bellini componeva in soli due mesi La sonnambula, per la stagione di carnevale del 1830-31 del Teatro Carcano di Milano: nella eccezionale compagnia di canto primeggiavano il tenore Giovanni Battista Rubini e il soprano Giuditta Pasta. La Pasta fu la musa di Bellini che sulle rive del Lago di Como compose quest’opera, e a lei si ispirò nel tratteggiare il delicato personaggio di Amina, celebrandone il mito di un’umanità innocente dai sentimenti puri e incorrotti. Un’opera pastorale che celebra l’amore di due giovani promessi sposi, seppur con qualche intoppo nel dipanarsi della storia: il libretto di Felice Romani, che prende spunto da un balletto-pantomima francese a sua volta derivato da una commedia musicale di Eugene Scribe del 1816, è a lieto fine.
La Sonnambula è uno dei titoli messi a bando dal 70° Concorso AsLiCo per giovani cantanti lirici d’Europa, conclusosi lo scorso 6 gennaio.

MACBETH di Giuseppe Verdi
Opera lirica in quattro atti su libretto di Francesco Maria Piave tratto da
Macbeth di William Shakespeare
Direttore Gianluigi Gelmetti
Regia Elena Barbalich
Interpreti principali
Macbeth Angelo Veccia
Banco Alexey Birkus
Lady Macbeth Silvia Dalla Benetta
Dama di Lady Macbeth Katarzyna Medlarska
Macduff Giuseppe Di Stefano
Malcolm Alessio Fantoni

Teatro Fraschini di Pavia 25 e 27 ottobre
Teatro Sociale di Como 1 e 3 novembre
Teatro Grande di Brescia 14 e 16 novembre
Teatro Ponchielli di Cremona 22 e 24 novembre

Ci sono compositori e pagine musicali che mettono d’accordo tutti, dall’appassionato cultore pluriennale al rigoroso critico musicale, dalla fedele abbonata bonaria al severissimo melomane, da studenti a lavoratori, da chi entra per la prima volta a teatro ed ascolta quella celebre melodia a chi l’ha sentita mille e mille volte. Quelle arie, quelle voci, quei personaggi restano impressi indelebilmente nella nostra memoria, nei nostri cuori: alle loro storie ci appassioniamo, perché ritroviamo in esse un pezzo della nostra vita, ci identifichiamo con i loro drammi e passioni, sublimando quelle emozioni in una catarsi teatrale liberatoria.
Non tutti i compositori provocano quell’effetto che di certo Giuseppe Verdi ha sempre avuto immancabilmente sul pubblico. E dunque le sue opere sono entrate a pieno diritto nel repertorio di tutti i teatri del mondo.
Durante la sua lunga e prolifica carriera, Verdi ha più volte celebrato in musica le pièces teatrali di William Shakespeare. Macbeth è capolavoro di un Verdi trentenne, che scrive quest’opera per il Teatro alla Pergola di Firenze nel 1847, su libretto di Francesco Maria Piave. Tra profezie di streghe, scene di sonnambulismo e notti sanguinolente, Macbeth è opera onirica, sublime, e veemente. Approderà nel circuito lombardo con un allestimento firmato da Elena Barbalich, regista che adopera pochi componenti scenici ai quali affida un evidente valore simbolico. Idea visiva portante è quella di un grande elemento circolare posto, di volta in volta, sul fondo della scena, a sembianza dell’iride di un enorme occhio, o portato in avanti a simulare il tavolo del brindisi o ancora, il cerchio malefico delle streghe dal centro del quale, con indubbia efficacia, spuntano le apparizioni del terzo atto.

AIDA di Giuseppe Verdi
Opera in quattro atti su libretto di Antonio Ghislanzoni basata su un soggetto originale dell’archeologo francese Auguste Mariette
Direttore Francesco Cilluffo
Regia Franco Zeffirelli ripresa da Stefano Trespidi
Interpreti principali
Aida Maria Teresa Leva
Radames Samuele Simoncini
Amneris Cristina Melis
Amonasro Leon Kim
Ramfis Fabrizio Beggi
Il Re d’Egitto Francesco Milanese

Teatro Ponchielli di Cremona 15 e 17 novembre
Teatro Fraschini di Pavia 21 e 23 novembre
Teatro Sociale di Como 29 novembre e 1 dicembre
Teatro Grande di Brescia 6 e 8 dicembre
Teatro Donizetti di Bergamo 13 e 15 dicembre

Il secondo titolo verdiano della stagione è Aida, opera drammatica in quattro atti su libretto di Antonio Ghislanzoni, andata in scena al Cairo, per inaugurare l’impresa ciclopica dell’apertura del Canale di Suez e, al contempo, celebrare il nuovo teatro della capitale egiziana, inaugurato con Rigoletto un paio di anni prima. Correva l’anno 1871. Pochi mesi dopo, l’opera ebbe anche una prima italiana, al Teatro alla Scala di Milano (1872). Della vicenda di Aida, schiava etiope innamorata del condottiero “nemico”, a Verdi non interessava l’elemento esotico/etnico, ma l’intimo dramma umano, il conflitto tra sentimenti privati e doveri pubblici, tra l’amore passionale e l’amore di patria. Fu anche il terreno per sperimentare nuove forme derivate dal modello francese del grand opéra. Aida è un “colossal”, un’opera spettacolare, esaltata dall’esteso impiego di danze e cori, dalla celebre scena del trionfo e da una orchestrazione robusta. Se si pensa a questo titolo, solitamente lo si immagina per le grandi rappresentazioni all’aperto, all’Arena di Verona o alle Terme di Caracalla. Eppure Aida è soprattutto la storia di un dramma privato, che investiga – come solo Verdi sa fare – i conflitti interiori e l’introspezione psicologica dei protagonisti Aida, Amneris e Radames. Ed è proprio questa dimensione intima, privata, dei tre personaggi, così amati dal grande pubblico, che l’allestimento di OperaLombardia mette in evidenza. Per la prima volta nei teatri di tradizione lombardi, Aida porta la firma di uno dei più grandi registi d’opera (e di cinema) del mondo, Franco Zeffirelli. Una Aida, in cui i limiti di spazio e di risorse diventano un’opportunità creativa per sondare altri terreni: lo scavo psicologico dei personaggi tocca le corde più intense; scene e costumi minuziosi e quasi da videogame realistico.

CONCERTO DI PRESENTAZIONE
I Teatri del circuito OperaLombardia presentano il nuovo cartellone con un concerto mercoledì 25 settembre, alle ore 20.30, al Belvedere del 39° piano di Palazzo Lombardia, con una selezione di arie tratte da tutti titoli coprodotti dal circuito. Ingresso gratuito, previa prenotazione all’indirizzo mail.
Il concerto sarà preceduto, alle ore 17.00, da un laboratorio per bambini dai 5 ai 12 anni, anch’esso a partecipazione gratuita previa prenotazione. Sarà anche questa un’anteprima dei progetti di Opera education, quest’anno tutti declinati sulle note di Rigoletto di Giuseppe Verdi: Opera -9 (per le mamme in dolce attesa), Opera baby (da 0 a 36 mesi), Opera kids (da 3 a 6 anni), Opera domani (da 6 a 12 anni), Opera Smart (sino agli under30).
Si tratta di due importanti appuntamenti, destinati alle famiglie, agli appassionati d’opera, agli amanti del nostro territorio, voluti non solo per sancire una strategia culturale che coinvolge cinque realtà teatrali lombarde molto suggestive e attive, ma per i quali la Regione Lombardia ha generosamente messo a disposizione logistica, coordinamento, condivisione, per promuovere le stagioni di cinque capoluoghi importanti e sempre più richiesti da un turismo consapevole, che in realtà forgiano, con le loro specifiche competenze, un’unica stagione, solida e artisticamente curata.
Per la prima volta dunque una giornata (mercoledì 25 settembre) in cui a Palazzo Lombardia si potranno apprezzare in anteprima celebri arie, dalle opere in cartellone, cantate dagli artisti scritturati nei vari teatri. Per la prima volta il circuito ha creato strumenti di comunicazione condivisi: una brochure, impianti pubblicitari, una distribuzione capillare in tutta la Regione.
Si tratta di nuove modalità che vanno ad aggiungersi a quelle già presenti nelle passate stagioni, dalla card OperaLombardia, a una comunicazione congiunta su un sito internet e profili dedicati.
Tutte le iniziative avvengono grazie al sostegno di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.

Mercoledì 25 settembre, ore 20.30
Belvedere, 39° piano 
Milano, Palazzo Lombardia 
Giuseppe Distefano, tenore 
Clarissa Costanzo, soprano
Michele Patti, baritono
Alexey Birkus, basso
Giorgio Martano, pianoforte

Info e prenotazioni: operalombardia@regione.lombardia.it
www.operalombardia.it

Teatro Donizetti
piazza Cavour 15 – Bergamo
tel. 035.4160601/602/603
biglietteria@fondazioneteatrodonizetti.org  
www.teatrodonizetti.it

Teatro Grande
Corso Zanardelli, 9
25121 Brescia
tel. 030 2979333
biglietteria@teatrogrande.it
www.teatrogrande.it  

Teatro Sociale
Piazza Verdi, 22100 Como
Tel. +39. 031.270170
info@teatrosocialecomo.it
www.teatrosocialecomo.it

Teatro A. Ponchielli
C.so Vittorio Emanuele II, 52
26100 Cremona
biglietteria 0372.022001/002
biglietteria@teatroponchielli.it
www.teatroponchielli.it

Teatro Fraschini
C.so Strada Nuova 136 – Pavia
Tel. 0382-371214
biglietteria@teatrofraschini.org
www.teatrofraschini.it