Siamo in una mensa universitaria. C’è chi chiacchiera e chi è in coda al banco del cibo, poi prende il vassoio e si siede a mangiare. Confusi tra gli avventori, due cantanti si alzano e, tra lo stupore generale, intonano a voce spiegata: “Libiamo ne’ lieti calici che la bellezza infiora, e la fuggevol ora si inebrii a voluttà”. Inebriarsi di musica, di arte e di cultura. Il video diffuso sui social pubblicizza la nuova iniziativa RegioAteneo, nata dalla collaborazione tra Teatro Regio e Università di Parma. La formula è semplice, lo scopo multisfaccettato. Agli inscritti all’anno accademico in corso è dedicato uno speciale abbonamento che permette di accedere a sei spettacoli, scelti liberamente nei cartelloni di Opera, Danza e Concerti della Stagione 2018, al prezzo estremamente contenuto di 60 Euro, con riduzioni estese all’acquisto dei libretti di sala, degli articoli al bookshop e perfino alle consumazioni al Gran Caffè del Teatro. Ognuno può comperare un massimo di due abbonamenti, non nominali, cedibili solo ad altri universitari.

Si aggiunge così un tassello non casuale alla sinergia in atto tra i due istituti, di particolare importanza nel percorso che l’Università sta compiendo perché la crescita dei laureandi sia a trecentosessanta gradi, come sottolinea il Rettore Paolo Andrei. Di più: per far sì che Parma diventi culla di un processo di osmosi formativa, che consenta di apprezzare tutto ciò che la città offre e, con essa, di dividere le esperienze. Gli studenti sono coinvolti in prima persona in uno svago educativo tramite il quale possono sviluppare le proprie potenzialità. È di fondamentale rilevanza il lavoro che sta svolgendo il Capas, Centro universitario per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo, istituito e diretto da Luigi Allegri. Gli ambiti extra e para-curriculari sono un argomento che sta a cuore all’uomo di teatro, il quale parte dal presupposto che non ci si iscriva all’Ateneo solo per imparare a edificare ponti oppure a operare le appendiciti. Ovvio che si debbano acquisire gli strumenti per svolgere bene il lavoro futuro, ma non basta. Gli aspetti artistici e della creatività sono fondamentali anche nello svolgimento della professione, perché in questi si riversa la passione, che è il motore della vita. Allegri ribadisce che il compito dell’Università sia di aiutare nell’accrescimento della personalità, perché risulti il più completa possibile. Egli crede fermamente nel dare ai discepoli il modo di fare, e non solo di guardare, perciò il Capas, che da tempo coopera con il Regio, vanta un giornale online, una web radio, un coro e un’orchestra, ensemble di musica pop e jazz, sezioni di video e di fotografia, un gruppo di tango e prossimamente di disegno satirico.

Un inizio d’anno di buon auspicio, che non è un vero esordio ma una tappa del tragitto intrapreso fin dal suo insediamento dal Direttore Generale del Teatro Regio Anna Maria Meo, mirato ad avvicinare i giovani e a creare energie giovani come obiettivi primari. Sono in atto facilitazioni sui biglietti per gli under 30 e sono dodici i titoli riservati ai bambini, che compongono una vera e propria Stagione. Le anteprime sono sempre affollate di adolescenti partecipi, spesso in abito da sera, a dimostrare come non sia vero che la lirica non possa parlare alle nuove generazioni. Però, spiega Meo, queste ultime vanno invitate, coccolate, fatte sentire un pubblico speciale, e i frutti devono essere quantificati in prospettiva a medio-lungo termine. Aggiunge Barbara Minghetti, Consulente per lo Sviluppo e i Progetti Speciali del Teatro Regio, che i ragazzi saranno il pubblico di domani, ma sono anche il pubblico di oggi ed è importante interagire e costruire assieme dei percorsi. Conclude Meo, il teatro deve essere una casa per i giovani e bisogna studiare per loro non uno spettacolo ma un modo, come esperienza di vita. Auspicando, tira le somme il Rettore, che in futuro non diventino uguali a noi, ma siano come sono.

Resoconto Maria Luisa Abate

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