Un progetto molto importante che porterà emozioni. Così Peter Assmann, direttore del Complesso Museale di Palazzo Ducale, ha aperto la presentazione della mostra-evento Giulio Romano. Mantova 2019. “Con nuova e stravagante maniera, titolo attinto a una definizione di Giorgio Vasari. Da ottobre fino a gennaio del prossimo anno, si celebrerà il modo innovativo di fare arte di Giulio Pippi de’ Jannuzzi, romano di nascita e mantovano d’adozione (Roma 1492 o 1499 – Mantova 1546), il più dotato tra gli allievi di Raffaello Sanzio (la cui ricorrenza cadrà nel 2020). Una mostra la cui importanza è sancita dalla straordinaria collaborazione col Musée du Louvre di Parigi</strong>, che raramente presta opere – in questo caso il nucleo di disegni è stato dato per la prima volta – e quasi mai concede il proprio qualificante partenariato.

 

Un proposito, ha proseguito Assmann, che va oltre la tradizionale visione di mostra temporanea e lavora sul concetto di identità culturale. Con il suo spirito, il suo genio e la sua creatività Giulio, Maestro del Manierismo, cambiò l’aspetto di Palazzo Ducale, di Palazzo Te e della città tutta, lasciando testimonianze straordinarie del talento di pittore e disegnatore, di architetto e decoratore, di uomo di cultura.
Con nuova e stravagante manierainteresserà quasi interamente la Reggia dei Gonzaga, una città nella città composta da quasi mille ambienti architettonici. Il percorso, con molte opere mai viste prima a Mantova e talune mai giunte finora in Italia, condurrà dal Castello di San Giorgio verso Corte Nuova per poi terminare all’appartamento della Rustica, attraverso alcune sale che saranno riaperte per la prima volta dopo il terremoto del 2012.


Il piano di lavoro elaborato dal comitato scientifico – composto da Peter Assmann, Laura Angelucci, Paolo Bertelli, Renato Berzaghi, Paolo Carpeggiani, Sylvia Ferino, Augusto Morari, Roberta Serra e Luisa Onesta Tamassia – vede il coinvolgimento del Département des Arts Grapiques del Musée du Louvre che, per la prima volta, concederà in prestito un nucleo di settantadue disegni, tratti dal fondo di disegni più importante che si conosca, ha sottolineato Jean-Luc Martinez presidente e direttore del Musée du Louvre, intervenuto alla presentazione attraverso un filmato. Queste opere ripercorreranno l’intero arco di attività di Giulio, ponendo in risalto il suo estro poliedrico che si espresse nell’architettura come nella pittura, negli arazzi e nell’oreficeria. La rassegna – ha proseguito Martinez – permetterà di collegare le opere ai luoghi. I fogli saranno eccezionalmente messi a confronto con le decorazioni di cui erano gli studi preparatori e faranno luce sulle relazioni che s’instaurarono sul cantiere tra il Maestro e i suoi allievi e collaboratori Fermo Ghisoni, Rinaldo Mantovano e Giovanni Battista Bertani.

In aggiunta, si ammireranno una quarantina di disegni provenienti dalle più importanti collezioni museali italiane e straniere tra cui l’Albertina di Vienna, il Victoria & Albert Museum di Londra, la Royal Collection a Windsor Castle. Inoltre dipinti, stampe e maioliche. Saranno utilizzate tecnologie digitali che ricreeranno in 3D oggetti e ambienti giulieschi. Senza scordare l’Archivio di Stato di Mantova, che possiede un patrimonio documentario inestimabile e poco conosciuto.

Un’operazione collettiva, ha detto il Sindaco Mattia Palazzi, che si prefigge di ripetere il fermento culturale che animò Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016 con elementi fondamentali quali la leva motivazionale, l’orgoglio di essere mantovani, l’ambizione della bellezza come un valore di appartenenza. La mostra intende rafforzare le cooperazioni, generare investimenti, cementare i rapporti all’interno della città e della città con il mondo. Mantova conta cinquantamila abitanti e ha la capacità di produrre cultura, non la compra né la importa come fanno molti altri, ma dà vita a qualcosa di nuovo.

Il tavolo di presentazione, allestito nell’Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale, al quale faranno seguito incontri divulgativi a Parigi e forse si spera a New York, è stato un segno di collaborazione tra istituzioni, soggetti pubblici e privati e sponsor. Il palinsesto è destinato a incrementarsi strada facendo e l’incontro pubblico si è tramutato in un appello rivolto a ulteriori finanziatori per i progetti rimasti per ora nel cassetto.

Il Politecnico di Milano – Polo Territoriale di Mantova, porterà il proprio punto di vista nell’elaborazione dell’aspetto scientifico della mostra, grazie al contributo del Professore emerito Paolo Carpeggiani, e anche attraverso un allestimento espositivo. Il Prorettore Federico Bucci ha rimarcato che la memoria è l’elemento che ci aggrega. Essere comunità si vede nel bisogno della storia, di interpretarla e di lanciarla verso il futuro. Bucci ha ripercorso alcune tappe della vita di Giulio, uomo e architetto che “antevedeva” e portava le sue idee a chi doveva realizzarle. Vasari lo descriveva capriccioso e con la casa piena di disegni: un lascito straordinario ora proprietà del mondo. Dettò nuovi canoni e il suo tratto aveva una forza e una potenza che mancava ad altri artisti. Perciò PoliMi lavorerà con iniziative collaterali di ricerca, di studio e di interpretazione della lezione di Giulio, soprattutto nei due mesi del festival MantovArchitettura. Al Prorettore piacciono i sogni e ne coltiva uno importante: la ricostruzione della Palazzina della Paleologa, come si ritrova nelle carte d’archivio. La cultura è necessario che sia dialettica, ha concluso Bucci, che sia cultura del confronto. Dobbiamo narrare questa storia e commuoverci dinanzi a essa.

Anche la Diocesi parteciperà con alcuni eventi collaterali. Giulio a Mantova ebbe a che fare con principi e duchi – ha spiegato monsignor Giancarlo Manzoli, direttore dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici – e anche con il cardinale Ercole e con l’abate di San Benedetto Po, Gregorio Cortese, dai quali ebbe committenze per il Duomo e per l’abbazia polironiana. Qui, dal prossimo 14 settembre, sarà allestita la mostra “Il Cinquecento a Polirone. Da Correggio a Giulio Romano”, che intende rendere omaggio a quel nucleo di artisti che definirono la nuova veste della chiesa abbaziale, centro spirituale e liturgico. Il recupero e l’esposizione di alcune opere disperse dopo la soppressione del monastero benedettino nel 1797, documenterà l’importanza territoriale del luogo.

Dopo il terremoto del 2012 che ha lesionato molte chiese, la Diocesi è bisognosa di aiuti. Monsignor Manzoli ha rivolto un appello per un proposito in stand-by in attesa di trovare finanziatori, che prevederebbe il riallestimento del Duomo di Mantova come era al tempo. L’interno della Cattedrale fu rinnovato su progetto di Giulio e, alla sua morte, i lavori furono proseguiti dall’architetto Giovanni Battista Bertani. Vennero aggiunti dieci altari con altrettante pale, la cui esecuzione fu affidata ad artisti mantovani, veronesi e un cremonese. Otto sono ancora nel mantovano, una è perduta e l’ultima, trafugata dalle truppe napoleoniche, è custodita al museo di Caen in Francia e si vorrebbe riportarla momentaneamente “a casa”.
In primavera il Museo Diocesano invita alla mostra “Aspettando Giulio. Architetture giuliesche nella grafica del Cinquecento” con una raccolta di disegni della scuola e due di suo pugno, provenienti da una collezione privata. Inoltre si valorizzerà la presenza di Giulio nella Concattedrale di Sant’Andrea e al Santuario della Beata Vergine delle Grazie a Curtatone.

A Palazzo Te, la mostra “Giulio Romano. Arte e Desiderio nel Rinascimento” – a cura di Barbara Furlotti, Guido Rebecchini e Linda Wolk-Simon – si soffermerà sull’aspetto allusivo delle immagini che Giulio Romano affrescò per il Palazzo, luogo di divertimento.

Per la prima volta, è stata siglata l’intesa che permetterà un biglietto unico sia per Palazzo Ducale che per Palazzo Te, della validità di 48 ore dalla prima vidimazione, al costo di € 20.00, ridotti a 15 per i residenti in tutta la provincia e i possessori di Mantova Card.
Catalogo Skira Mantova.

Maria Luisa Abate

Esterni del Palazzo by: MiLùMediA for DeArtes


IL PERCORSO ESPOSITIVO

La mostra sarà divisa in tre sezioni. La prima, Il segno di Giulio, allestita al piano terreno del Castello di San Giorgio, analizzerà la produzione grafica di Giulio come progettista, designer, pittore, architetto e urbanista, presentando il suo fondamentale apporto al rinnovamento del linguaggio manierista. Dagli interventi architettonici agli schizzi per dipinti e oggetti, ogni singolo segno è una novità assoluta da tradurre, copiare e imitare. La forza creatrice di Giulio sarà esaminata attraverso una selezione del corpus dei disegni conservati al Musée du Louvre di Parigi. La rassegna darà conto dei momenti immediatamente precedenti l’arrivo nella città gonzaghesca e della lunga attività mantovana di Giulio Romano, attraverso il suo lavoro come disegnatore e progettista, i cui risultati raccontano la bellezza del segno e l’evoluzione dell’operare, e approfondiscono le esperienze per i vari cantieri della città, del territorio e fuori lo Stato mantovano, come testimoniano i disegni per Palazzo Te. La prima sezione si chiuderà indagando il suo rapporto con le arti e il passaggio tra la fase di progetto e la sua realizzazione. I disegni qui esposti tratteranno dell’attività del Pippi come architetto, designer, inventore di giardini e urbanista per la città, avendo cura di affrontare la produzione di Giulio ad ampio spettro. In mostra si troverà una decina di fogli in relazione con dipinti e oggetti come vasellame o trionfi da tavola.

La sezione dal titolo Al modo di Giulio, occuperà la Corte Nuova e l’Appartamento di Troia, suggerendo un dialogo diretto tra i disegni dell’artista e la decorazione della residenza dei Gonzaga. Il Palazzo Ducale fu il cantiere nel quale Giulio Romano riversa la sua genialità e la sua capacità d’innovare. Sala per sala, laddove è ancora possibile, s’instaurerà una relazione tra i suoi disegni e gli ambienti reali. È il caso, ad esempio, della Sala dei cavalli dove sarà esposto il disegno preparatorio per la decorazione del soffitto con la Caduta di Icaro con cui si confronterà a uno specchio che rifletterà l’immagine del dipinto. In mostra si potranno inoltre ammirare i rilievi eseguiti da Ippolito Andreasi detto l’Andreasino che hanno tramandato l’aspetto originale delle stanze progettate da Giulio, particolarmente importanti per approfondire la comprensione delle parti non sopravvissute ai secoli. Così avviene per il Camerino dei Cesari e per la Loggia dei marmi detta poi dei Mesi, ambienti per i quali i disegni dell’Andreasi permettono un confronto diretto tra l’idea di Giulio Romano e quanto sopravvive negli ambienti stessi.

La rassegna si chiuderà nell’appartamento della Rustica con Alla maniera di Giulio, nella quale verrà approfondito, da un lato, il tema di Giulio Romano architetto analizzato grazie a numerosi disegni provenienti da prestigiose istituzioni pubbliche europee, tra cui spicca la Copia da Giulio Romano di Andrea Palladio (Londra, Royal Institute of British Achitects) e, dall’altro, quello della sua eredità, con le opere dei suoi allievi e discepoli, come Giovanni Battista Bertani, Lorenzo Costa e altri. In questa sezione sarà creato un approfondimento sulle case del Pippi, in particolare su quella di Mantova, mentre nella Sala dei Frutti si potranno osservare alcune pale d’altare eseguite da artisti della cerchia di Giulio Romano a confronto con i disegni originali del maestro.

CLP Relazioni Pubbliche

PROGRAMMA

– Complesso Museale Palazzo Ducale, Museo. 6 ottobre 2019 – 6 gennaio 2020. Il genio di Giulio Romano, pseudonimo di Giulio Pippi de’ Jannuzzi (Roma, 1492 o 1499 – Mantova, 1546), il più talentuoso tra gli allievi di Raffaello Sanzio, sarà celebrato nell’esposizione “Giulio Romano. Mantova 2019. Con nuova e stravagante maniera”, una mostra nata dalla collaborazione tra il Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova e il Musée du Louvre di Parigi. Oltre cento disegni ripercorreranno, in maniera organica e completa, la carriera professionale di Giulio Romano, dagli esordi a Roma, alla lunga e intensa attività a Mantova, evidenziando la molteplicità dei suoi interessi.

– Mantova, Palazzo Te. 6 ottobre 2019 – 6 gennaio 2020. La mostra Giulio Romano. Arte e Desiderio nel Rinascimento – a cura di Barbara Furlotti, Guido Rebecchini e Linda Wolk-Simon – indagherà la relazione tra immagini erotiche del mondo classico e invenzioni figurative di carattere erotico prodotte nella prima metà del Cinquecento in Italia. Il tema della mostra offrirà al pubblico la possibilità di affrontare un aspetto relativamente poco noto dell’arte del Rinascimento, strettamente connesso al luogo che la ospita, Palazzo Te, e in particolare ai famosi affreschi di Giulio Romano, indiscusso capolavoro della sua carriera. Concentrandosi sulla produzione del Maestro manierista, l’esposizione evidenzia la capillare diffusione di un vasto repertorio di immagini erotiche nella cultura artistica dell’epoca. Le opere esposte, in prestito da musei nazionali e internazionali, sottolineano il carattere giocoso, inventivo e, a tratti, sovversivo di queste invenzioni artistiche e dimostrano la flessibilità del soggetto erotico, utilizzato in opere che spaziano dai disegni ai dipinti, dalle sculture alle incisioni, dalle maioliche agli arazzi.

– Politecnico di Milano, Polo di Mantova. Maggio – ottobre 2019. Mostra in occasione di Mantova Architettura dedicata ai progetti architettonici di Giulio Romano a Mantova e nel territorio, allestita nel Corridoio del Passerino a Palazzo Ducale. In concomitanza verrà concepita e realizzata una ricostruzione della Paleologa, edificio eseguito su progetto di Giulio per volere di Federico II Gonzaga e distrutto alla fine del XIX secolo.

– Diocesi di Mantova, Duomo.
Attraverso un nuovo apparato di pannelli didattici e visite notturne guidate sarà possibile apprezzare l’intervento di restauro messo in atto da Giulio Romano all’interno del Duomo di Mantova e comprendere la sua forte carica innovativa, anche in relazione a modelli romani.

– Museo Diocesano. 22 marzo – 28 aprile. La mostra Aspettando Giulio. Architetture giuliesche nella grafica del Cinquecentoesporrà una quarantina di disegni giulieschi – della sua scuola e due di suo pugno – provenienti da una collezione privata mantovana.

– San Benedetto Po, Refettorio monastico e Basilica Polironiana. Maggio 2019 – 6 gennaio 2020. La mostra Il Cinquecento a Polirone. Da Correggio a Giulio Romanopresenterà il vivace ambiente culturale che animò la Basilica Polironiana nel corso del XVI secolo. La renovatio promossa da Giulio Romano negli spazi dell’edificio sacro si colloca all’interno di un più ampio fermento innovatore che, nel corso del secolo, vide l’intervento di Correggio, dello scultore Antonio Begarelli, di Fermo Ghisoni e di altri artefici che diedero al complesso una veste moderna. In collaborazione con il Comune di San Benedetto Po, la Parrocchia di San Benedetto Po e gli Amici della Basilica di San Benedetto Po Onlus, con il supporto della Diocesi di Mantova e del Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova

Volta Mantovana, Comune. Giugno 2019. Concorso per artisti Premio Giulio Romano. Il disegno contemporaneo “con nuova e stravagante maniera”. Il Comune di Volta Mantovana, con il supporto del Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova, organizzerà un concorso rivolto ad artisti professionisti residenti negli Stati dell’Unione Europea, in Svizzera, Gran Bretagna e Norvegia che nel corso della loro carriera si siano dedicati alla tecnica del disegno. Sarà inoltre allestita una mostra presso il Palazzo Gonzaga di Volta Mantovana con le opere finaliste. Premiazione domenica 23 giugno.

– Sabbioneta, Palazzo Ducale. Da settembre 2019 le sale ospiteranno una mostra realizzata con la collaborazione del Politecnico di Milano, Polo di Mantova che si propone di riflettere sulla lezione di Giulio Romano nell’ambito della produzione grafica.

– Festivaletteratura, Mantova. Settembre 2019. All’interno del programma, momenti dedicati all’arte rinascimentale e ai capolavori realizzati a Mantova dall’architetto e pittore romano. La libreria del Festival in Piazza Sordello ospiterà un corner dedicato.

– Rodigo, Comune. Ottobre 2019-gennaio 2020. Concorso per scuole secondarie di primo e secondo grado di tutta la Lombardia.

– Segni d’infanzia, Mantova. 26 ottobre-3 novembre 2019. Il festival lancerà la sezione speciale Giulio Romano for kids.

– Lubiam, Mantova. Settembre 2019. Capsule Collection ispirata a Giulio Romano e alla sua epoca. Le linee guida si baseranno sulla reinterpretazione in chiave pop, di modelli e suggestioni della cultura tardo rinascimentale.

– Cantine Giubertoni, Bagnolo San Vito. Creazione di un vino ispirato a una ricetta del ‘500. con modalità di fermentazione classiche dell’epoca, arricchito, come da tradizione, di erbe e spezie.

C.S.


GIULIO ROMANO – MANTOVA 2019
CON NUOVA E STRAVAGANTE MANIERA

6 Ottobre 2019 – 6 Gennaio 2020
Mantova, Complesso Museale Palazzo Ducale
in collaborazione con il Musée du Louvre di Parigi


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