Grande soddisfazione nei volti e nelle parole di tutti al Museo Statale Ermitage, lo scorso giovedì 18 aprile 2019, per l’inaugurazione della spettacolare mostra “DEI, UOMINI, EROI. Dal Museo  Archeologico  Nazionale di Napoli e dal Parco  Archeologico di Pompei”. Un’esposizione che verrà ricordata in Russia come la più importante mai; realizzata su Pompei e sulle città vesuviane, grazie ai capolavori che i due partner Italiani – il MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli,  vero forziere di testimonianze delle città sepolte dal Vesuvio nel 79 a.C., e il Parco Archeologico di Pompei – hanno concesso alla luce dell’importante Accordo di collaborazione sottoscritto nel 2017 con il Museo Statale Ermitage.

Parterre delle grandi occasioni per il taglio del nastro: insieme al Direttore Generale del Museo Ermitage Michail Piotrovsky erano presenti il Direttore del MANN Paolo Giulierinie l’archeologa Luana Toniolo per il Parco Archeologico di Pompei, Maurizio Cecconi AD di Villaggio Globale International che ha supportato l’organizzazione della mostra, Irina Artemieva direttore di Ermitage Italia, l’Ambasciatore Italianoin Russia Pasquale Terracciano, il Console Generale italiano a San Pietroburgo Alessandro MontiPaola Cioni Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura e Francesca Lavazza membro del Consiglio di Amministrazione del Gruppo che ha sostenuto la mostra. Tra i Vip anche Claudio Marchisio ex centrocampista della Juventus e ora allo Zenit San Pietroburgo, Brand Ambassador Lavazza in Russia.

Tanti infine i rappresentanti della stampa – accorsi ad ammirare gli affreschi, le statue, i mosaici, i bronzi e i preziosi vetri provenienti dalla Campania – nonché importanti archeologi e studiosi di antichità riuniti nella città sulla Neva in un convegno nazionale tenutosi nella mattinata.

Un allestimento di assoluto fascino nei toni del rosso è stato predisposto nelle ampie sale del Manege del Piccolo Ermitage (un palazzo a due piani eretto accanto al Palazzo d’Inverno, antica residenza imperiale dei Romanov, e al Nuovo Ermitage, il primo palazzo in Russia a venire espressamente costruito per ospitare le collezioni del Museo), per ospitare le quasi 200 opere giunte da Napoli, suddivise nelle sezioni dedicate agli Dei agli Uomini e gli Eroi. Nel corridoio sopraelevato inoltre, sono esposti per l’occasione documenti storici – foto ottocentesche, stampe antiche, volumi e acquarelli – su Pompei e gli scavi in corso a quel tempo e, vera chicca, una selezione di circa 70 opere di proprietà dell’Ermitage, in gran parte mai esposte prima d’ora e conservate nei depositi, provenienti dalle antiche città vesuviane.

Si tratta per lo più di doni, come nel caso della statua di “Bambino con un uccellino”, un marmo alto 65 cm, o della “Bilancia a stadera con un busto di Caligola” rinvenuti a Pompei nel 1845 e nel 1846 alla presenza di Nicola I e regalati allo Zar dal re di Napoli Ferdinando II. Una testimonianza concreta dei rapporti e dell’amicizia che ha sempre legato Napoli alla Russia. 
«È in questo stesso luogo che si è tenuta la prima mostra su Pompei in Russia nel lontano 1834  – ha detto il Direttore dell’Ermitage Michail Piotrovsky nel corso della cerimonia inaugurale – Si esponeva allora un solo dipinto, “L’ultimo giorno di Pompei” di Karl Brjullov. Fu un successo clamoroso, fortemente ispiratore e in merito al quale scrissero anche Puskin e Gogol. Oggi non abbiamo più “firme” simili, ma sono sicuro che anche la mostra che stiamo inaugurando saràun successo altrettanto straordinario, che darà forti emozioni al pubblico.Siamo grati al MANN, al Parco Archeologico di Pompei e ad Ermitage Italia per questa occasione unica, che, non solo, ci permette di esporre reperti eccezionali, ma dimostra anche la grande fiducia reciproca tra i musei russi e italiani».

«Siamo orgogliosi di aver portato per la prima volta una mostra epocale su Pompei all’Ermitage»ha commentato invece Paolo Giulierini direttore del Museo Archeologico Nazionale che poco prima dell’inaugurazione ha accompagnato ospiti e giornalisti in vista all’esposizione. «Si tratta in fondo di quei tesori che determinarono la rinascita del gusto per l’antico, il Neoclassicismo, di cui la mostra di Canova in corso al Mann, promossa con il Museo Ermitage, dà conto. In questo quadro europeo si deve cogliere pertanto l’operazione culturale che lega Napoli e San Pietroburgo, intimamente connesse anche dalla musica e dall’architettura settecentesca, con sviluppi futuri che vanno ben oltre le esposizioni».

Sull’importante operazione internazionale anche il commento, dall’Italia, della Direttrice ad interim del Parco Archeologico di Pompei Alfonsina Russo: «Come all’epoca degli Zar, infervorati dalle suggestioni dei ritrovamenti e delle decorazioni delle case pompeiane, anche oggi l’interesse per Pompei travalica i confini nazionali. Oggi, senz’altro, con una prospettiva scientifica e grazie alla stretta sinergia tra grandi Istituzioni, quali quelle coinvolte per questa grande mostra che dimostrano di essere capaci di diffondere il senso profondo della cultura e della storia italiana e di saper  valorizzare gli aspetti più artistici, a volte quelli meno conosciuti, di una civiltà che ci ha rappresentato e condotto al presente. Pompei, Uomini, Dei ed Eroi sintetizza già dal titolo e dunque attraverso i reperti e gli affreschi esposti, quelli che erano i protagonisti attorno ai quali ruotava la vita dei pompeiani. Dai cittadini, impegnati nelle attività di tutti i giorni, di cui Pompei ci ha lasciato testimonianze uniche, agli Dei e agli Eroi da cui traevano ispirazione e che per questo erano presenti nelle raffinate decorazioni parietali e non solo della domus pompeiane».

C.S.M.
Copyright © Villaggio Globale International

Contributi fotografici: Paolo Soriani

DEI, UOMINI, EROI 
Dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dal Parco Archeologico di Pompei 
18 aprile – 23 giugno 2019

San Pietroburgo – Museo Statale Ermitage
TEL. +007 812 571 34 65

www.hermitagemuseum.org


ARTICOLO DA CORRELARE (o viceversa)

La mostra “Dei, Uomini Eroi. Dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dal Parco Archeologico di Pompei”.  Promossa dal prestigioso Museo Statale Ermitage con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e con il Parco Archeologico di Pompei – frutto dell’Accordo di collaborazione sottoscritto nel 2017 tra le due Istituzioni campane e il museo russo, in relazione con Ermitage Italia – propone quasi 200 opere tra affreschi, statue, mosaici e oggetti di uso comune, selezionati nelle straordinarie collezioni dei due siti, per raccontare l’arte, la storia e la quotidianità dell’antica città romana di Pompei che, con la sua repentina e tragica distruzione, ha consentito di preservare e restituire ai posteri capolavori d’arte e testimonianze di vita  e cultura unici. Diverse sono le sezioni tematiche narrate da questa straordinaria mostra allestita nella grande sala del Manege del Piccolo Ermitage (un palazzo a due piani eretto accanto al Palazzo d’Inverno, antica residenza imperiale dei Romanov, e al Nuovo Ermitage, il primo palazzo in Russia a venire espressamente costruito per ospitare le collezioni del Museo), grazie alle selezionate testimonianze del patrimonio dell’antica città romana sommersa dai lapilli e dalle ceneri del Vesuvio nel 79. d.C.

La fine improvvisa di Pompei – avvenuta tra il 24 agosto o, come suggerirebbero anche le più recenti scoperte, in ottobre – ha in molti casi cristallizzato scene, situazioni e persone, colte di sorpresa in quel tragico momento, nelle attività consuete. Una città intera, con le sue case, gli edifici pubblici, le vie, i negozi, le fabbriche, i templi e i mercati, con i suoi abitanti ma anche con i tanti oggetti in uso nei diversi ambienti, è stata riportata in luce a partire dal 1748 e continua tutt’ora a rivelare nuovi siti e nuove opere.
Dunque gli Dei e gli Eroi innanzitutto: non solo quelli presenti nei decori e nelle opere di edifici pubblici come l’imponente “Erma di Mercurio” dal Tempio di Apollo o il “Busto di Giove” dal Capitolium, dedicato a Giove, Giunone e Minerva – entrambi in prestito dal MANN – ma anche e soprattutto all’interno delle mura domestiche, nei Larari, nelle cucine e negli Atri.

Gli splendidi affreschi con “Zeus in trono” dalla Casa dei Dioscuri e “Achille e Briseide” dalla Casa del Poeta Tragico (MANN), il “Dioniso e Arianna” e “Alessandro e Rossane” dalla Casa del Bracciale d’Oro  e “Eracle e Deianira” e “Giunone ed Ebe” dalle ville di Stabia del Parco Archeologico di Pompei e ancora l’eccezionale tarsia in marmo con “Scena dionisiaca” riemersa dalla Casa dei Capitelli colorati, conservata nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, raccontano le gesta di divinità e eroi, rappresentandoli secondo l’uso del tempo da soli o con gli attributi che ne rendono immediata l’identificazione. L’usanza di ornare i giardini con raffigurazioni di divinità è testimoniata da statue come quelle provenienti dalla Villa A di Oplontis – la piccola e raffinata Venere realizzata verso la fine del I secolo a. C., che ancora conserva labili tracce di colore, o la statua di Nike – mentre i rilievi neoattici in mostra, inseriti a Pompei lungo le pareti delle abitazioni, ricordano la moda del tempo e l’interesse dei proprietari per le opere della Grecia.

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Tuttavia il grande merito degli scavi vesuviani, promossi negli ultimi due decenni della prima metà del XVIII secolo da Carlo III di Borbone nelle città di Pompei, Ercolano e Stabiae, è stato quello di regalarci un inedito spaccato della vita quotidiana degli antichi romani, fino a quel momento pressoché sconosciuta;  è in questo senso che la sezione della mostra dedicata agli Uomini, ricca anche delle rappresentazioni scultoree e pittoriche delle elites cittadine, assume particolare rilevanza. Dell’impressionante mole di oggetti d’uso comune riemersi a Pompei – crateri in bronzo, suppellettili in vetro e ceramica, pentole e padelle – sono stati selezionati per la mostra di San Pietroburgo esemplari di grande interesse, suddivisi per tipologia e materiali, che consentono di ricostruire le usanze, i commerci, le attività artigianali e quelle quotidiane: dall’educazione alla tavola.  Un braciere dalla terme Stabiane ormai in disuso, uno scaldaliquidi in bronzo dalla Villa di Arianna di Stabia, con rubinetto a testa di leone e tre cigni ad ali spiegate sul bordo del fornello, alti candelabri per illuminare i triclini o un cratere come quello di Giulio Polibio ageminato con effetti policromi; così come la bellissima cassaforte  in ferro e bronzo con complessi e ingegneristici sistemi di chiusura, posta solitamente nell’atrio, lì dove il padrone di casa presentava se stesso, e – ancora – tavoli di marmo riccamente decorati  (bellissimo quello prestato dal Parco Archeologico di Pompei con due animali fantastici) illustrano tanti aspetti degli usi pompeiani.
Il rilievo del capomastro (structor) Diogenes mostrerà gli strumenti utilizzati per le attività edili – un filo a piombo, una cazzuola, una mazza a taglio ortogonale, uno scalpello e un archipendolo – e i 4 affreschi dai praedia della ricca pompeiana Giulia Felice, offriranno uno sguardo emozionante sui piccoli, grandi fatti che si svolgevano nel foro, in una giornata di mercato (le nundinae): “Vendita di vasellame”, “Vendita di tessuti” “Lettura di editto”, “Punizione dello scolaro”.

Quindi, da Napoli, oggetti di grande raffinatezza e prestiti eccezionali, come l’assoluto unicum del “Vaso blu”, capolavoro in vetro blu e cammeo che costituisce una delle opere iconiche del MANN , scoperto dai Borbone nella necropoli di Pompei nel 1837, e le astre in vetro cammeo di “Arianna” e “Dioniso e Arianna” dal Parco Archeologico di Pompei.
Non si potevano infine dimenticare il teatro e i giochi gladiatori. Ricchi arredi in marmo per i giardini delle case pompeiane recanti a rilievo raffigurazioni teatrali, così come le matrici in gesso di maschere selezionate per l’occasione testimoniano la passione degli abitanti di Pompei per il teatro, mentre affreschi, elmi e cnemides in bronzo, decorati con scene mitologiche che raccontano a loro volta di Dei ed Eroi – riaffiorati dalle ceneri del tempo – ricordano ai visitatori dell’Ermitage l’importanza e la diffusione nel mondo romano dei giochi gladiatori, tanto amati dal popolo, e faranno sognare le meraviglie conservate in Italia nelle due prestigiose sedi campane. “Dei, Uomini, Eroi” è dunque un evento di assoluto rilievo per Napoli e per il Museo russo. È nota del resto la passione degli Zar e delle classi aristocratiche russe per Pompei, testimoniata anche dalla presenza di un nucleo di antichità pompeiane all’Ermitage e dal travolgente gusto “alla pompeiana” diffuso nelle decorazioni di palazzi, suppellettili e nella letteratura della Grande Madre Russia. Così come è noto l’interesse che il mondo e la cultura russi hanno sempre dimostrato per le città vesuviane, la costiera amalfitana e le isole campane, specialmente Capri, a partire dai vedutisti che hanno immortalato nelle opere i paesaggi italici.  Un amore evidente anche ai tempi di Caterina la Grande, quando le musiche di Cimarosa e Paisiello allietavano i teatri e la corte di San Pietroburgo. Oggi il legame tra la città sulla Neva e Napoli, con l’immagine del Vesuvio all’orizzonte, diventa ancora più stretto. 

 “Pompei. Dei, uomini, eroi” è organizzata all’Ermitage dal Dipartimento di Antichità Classiche, guidato dalla Dott.ssa Anna Trofimova. La mostra è curata per la parte italiana da Paola Rubino De Ritis, Valeria Sanpaolo e Luana Toniolo, con la direzione scientifica di Paolo Giulierini direttore del MANN e Massimo Osanna Professore ordinario presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e Alfonsina Russo, Direttrice ad Interim del Parco Archeologico di Pompei; per il Museo Ermitage è curata dalla stessa Dott.ssa Anna Trofimova e Andrey Zuznecov. L’esposizione si avvale del supporto organizzativo di Villaggio Globale International, della collaborazione di Ermitage Italia, dell’Ambasciata d’Italia a Mosca, del Consolato Generale d’Italia e dell’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo, ed è accompagnata nel nostro Paese da catalogo Electa, con contributi di Luigi Gallo, Massimo Osanna, Federica Rossi, Valeria Sanpaolo, Luana Toniolo e Anna Trofimova.

C.S.
Copyright © Villaggio Globale International

Contributi fotografici. Paolo Soriani

DEI, UOMINI, EROI 
Dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dal Parco Archeologico di Pompei 
18 aprile – 23 giugno 2019

San Pietroburgo – Museo Statale Ermitage
TEL. +007 812 571 34 65

www.hermitagemuseum.org