Festivaletteratura, giunto alla sua ventitreesima edizione, si terrà a Mantova da mercoledì 4 a domenica 8 settembre 2019. Negli oltre trecento appuntamenti previsti in programma risuonano voci ora autorevoli e già familiari al grande pubblico, ora più fresche, spiazzanti, insolite, ma certo mai anonime o indistinte. Di queste voci riconosciute, delle narrazioni, delle idee e delle visioni spesso contrastanti di cui sono portatrici si alimenta ogni anno il dialogo del Festival. Ogni incontro è costruito con gli autori, per assecondare al meglio il desiderio di condividere storie e pensieri che li portano a Mantova: trovare le forme più adatte, spesso inventarle insieme, favorire incontri altrove impossibili è parte del gioco e del lavoro che sostiene l’architettura leggera di Festivaletteratura.

UN PROGRAMMA INTERNAZIONALE
Festivaletteratura consolida la sua dimensione internazionale. Sono oltre 70 gli ospiti stranieri presenti, segnando un record assoluto per la manifestazione. Una scelta voluta, che risponde alla diffusa richiesta di chi viene al Festival di estendere il più possibile il raggio di ascolto e accrescere la pluralità del confronto. Questa scelta si riflette anche nell’inserimento in programma di un numero più consistente di eventi in lingua, per favorire chi non ha necessità di traduzione e ridurre ulteriormente la distanza rispetto all’autore.
Tra gli autori stranieri che saranno per la prima volta a Mantova si segnalano innanzitutto Margaret Atwood, narratrice canadese di fama mondiale; l’egiziana Nawal al-Sa’dawi, icona dell’impegno per i diritti delle donne nel mondo musulmano; la scozzese Ali Smith, più volte candidata al Nobel; Valeria Luiselli, astro nascente della letteratura latino-americana; il romanziere statunitense Dave Eggers, fondatore del centro di lettura e scrittura per ragazzi 826Valencia; Bernhard Schlink, autore tedesco tra i più tradotti al mondo; Manuel Vilas, considerato uno degli autori di punta della letteratura spagnola contemporanea. L’edizione 2019 vedrà inoltre il ritorno di altri importanti autori: il premio Nobel nigeriano Wole Soyinka; Ian McEwan e Abraham B. Yehoshua, due delle stelle che hanno tenuto a battesimo Festivaletteratura nel 1997; Elif Shafak, tra le voci più riconosciute della letteratura turca a livello internazionale; lo scrittore e saggista statunitense Jonathan Safran Foer; Howard Jacobson, narratore e umorista britannico già vincitore del Man Booker Prize. Pilar del Rio, giornalista e traduttrice spagnola nonché vedova di José Saramago, ricorderà il Nobel portoghese, protagonista di una delle primissime edizioni del Festival, in un incontro che unirà la presentazione di alcuni scritti finora inediti del grande autore con le testimonianze legate al suo passaggio mantovano.

TRA USA E UK, SEGUENDO IL FILO DEL RACCONTO
Festivaletteratura sceglie la grande narrativa come bussola per orientarsi nel mondo. A partire dagli Stati Uniti, Paese che forse più di ogni altro riflette le contraddizioni del nostro tempo. Seguendo il passo del grande romanzo americano, reinterpretato da autori come Dorothy Allison, Salvatore Scibona, Benjamin Taylor e il premio Pulitzer Colson Whitehead, al Festival si potranno percorrere gli spazi immensi e la storia violenta di questo Paese, segnata da migrazioni, tensioni razziali, tragedie collettive, guerre rimosse che continuano a pesare sul suo presente alimentando conflitti tuttora irrisolti. Il desiderio di emancipazione delle donne di Meg Wolitzer e la condizione umana ai tempi della Silicon Valley sviscerata da Joshua Cohen saranno alcune delle altre facce dell’America in cui specchiarsi nel corso delle giornate di Festivaletteratura.
Estremamente variegata per scelte tematiche e cifre stilistiche è la pattuglia di narratori britannici ospiti a Mantova, che comprende – oltre ai già citati McEwan, Jacobson e Smith – il raffinatissimo Alan Hollinghurst; Gail Honeyman, tra gli esordi più amati dai lettori; Annalena McAfee, narratrice e firma tra le più autorevoli della stampa letteraria inglese; David Nicholls, sceneggiatore e autore di romanzi sentimentali di grande successo.

PROSPETTIVE EUROPEE
Al destino incerto dell’Europa è dedicata una parte importante degli appuntamenti in programma a Festivaletteratura 2019. Ad Amin Maalouf, il grande intellettuale d’origine libanese e accademico di Francia, sarà idealmente assegnato il compito di aprire questa riflessione, provando a tracciare i confini di una crisi di identità e di tensioni ideali foriera di pericolose involuzioni e tentazioni autoritarie. Alle origini ci sono la minacciosa Germania dei barbari, come la vedeva Tacito – raccontata da Dino Baldi – le terre e i popoli dispersi rigovernati dalla paziente saggezza benedettina celebrata da Paolo Rumiz, le vie dei commerci e dei saperi – tracciate da Alessandro Vanoli – che hanno reso globale la nostra storia fin dai tempi più antichi, i mari del nord solcati da pirati e leggende di Bergsveinn Birgisson, la lunga storia del popolo ebraico ripercorsa da Simon Schama. Ma sono i fantasmi evocati dal passato recente, le nostalgie autoritarie che sembrano conquistare il cuore nero della rabbia europea a dominare il discorso. Narratori, saggisti e artisti come Emilio Gentile, Siegmund Ginzberg, Nora Krug, Donald Sassoon, Antonio Scurati, Uwe Timm, Natascha Wodin e il premio Goncourt Éric Vuillard proveranno a ricostruire la precisa identità storica dei fascismi, le esitazioni e le scelte scellerate che ne hanno determinato l’ascesa, le dimensioni dell’orrore, e successivamente le sofferenze seguite all’affermarsi del nuovo ordine post-bellico, le conseguenze di un’eredità morale insostenibile per le nuove generazioni.
A riportarci da quella stagione cruciale all’attualità saranno gli illuminanti reportage di Navid Kermani sulle regioni orientali dell’Europa e sui paesi oltre i suoi confini, le indagini di Francesca Mannocchi e Lorenzo Tondo sui traffici di esseri umani che solcano il Mediterraneo, le analisi di Ágnes Heller ed Ece Temelkuran sulle autocrazie che stanno svuotando dall’interno sistemi formalmente democratici. Un puzzle europeo del secolo nuovo che si compone anche delle storie di Jonas Hassen Khemiri, su una Svezia confusa e incapace di raccontarsi, ben lontana dal modello sociale che fu negli anni ’70, di quelle di Nicholas Mathieu, che fotografa una provincia francese in cui la crisi economica ha bruciato le certezze e i sogni di due generazioni, nonché dei racconti di molti narratori – Narine Abgarjan, Nadeem Aslam, Alex Capus, Slavenka Drakulić, Burhan Sönmez – che ci condurranno in altre Europe, private, lontanissime, a volte persino fiabesche, colorati frammenti del nostro caleidoscopico continente.
Le vicende del Novecento europeo assumono anche forma di spettacolo con il cabaret socialista che Gian Piero Piretto, Alessio Lega, Marco Sabbatini e altri ospiti metteranno in scena su consumi e mode culturali nella Russia sovietica e con Messia e Rivoluzione, serata di letture e musiche sul sogno ebraico del Bund con Miriam Camerini e Wlodek Goldkorn. Aprendosi a una più ampia dimensione mediterranea, sarà il grande orientalista francese Gilles Kepel ad affrontare in prospettiva storica le crisi che hanno attraversato e attraversano il mare nostrum tra Medio Oriente, Europa e Africa settentrionale, testimoniate, tra immagini e finzione narrativa, dal fotografo e scrittore di origini libanesi Rawi Hage.
Tra gli altri narratori stranieri presenti al Festival vanno segnalati inoltre Jane Sautière, raffinata autrice cosmopolita con una vita divisa tra la Francia e l’Oriente; Éric Chevillard, instancabile sperimentatore di forme e stili del racconto; e, proveniente da tutt’altre latitudini, il romanziere e saggista camerunense Patrice Nganang. Ad Astrid Lindgren, scrittrice svedese amata da intere generazioni di lettori, Luca Scarlini dedicherà una delle sue conferenze son et lumière.

TIRANA, CITTÀ IN LIBRI 2019
L’intricata storia del vecchio continente si riflette in modo eccentrico e brutale su Tirana. Apparentemente straniera a tutto, la giovane capitale albanese tiene insieme i collassi europei e le rinascite della speranza, l’orgogliosa rivendicazione identitaria e la diaspora infinita, i totalitarismi – tutti – e la scommessa nella democrazia, l’ateismo di Stato, l’Islam e il Cristianesimo. Ed è proprio Tirana la città in libri scelta da Festivaletteratura per il 2019. Nella Tenda dei libri di piazza Sordello verrà allestita una biblioteca temporanea curata da Luca Scarlini, con circa 200 tra romanzi, reportage e saggi dedicati alla città da autori quali Dritëro Agolli, Girolamo De Rada, Elvira Dones, Gëzim Hajdari, Ismail Kadare, Alexander Langer, Indro Montanelli, Besnik Mustafaj, Mario Rigoni Stern. I volumi saranno illustrati al pubblico all’interno della biblioteca da un gruppo di “guide” composto da giovani ricercatori e dottorandi di albanologia. L’esplorazione di Tirana e del suo immaginario artistico e letterario prosegue negli incontri con gli scrittori Fatos Kongoli e Virgjil Muçi, nel concerto con la jazz singer Elina Duni, nella lezione dell’architetto Elisabetta Terragni, autrice dei progetti della Casa della Foglie e della Casa Museo Kadaré a Tirana, nell’atlante di letture proposto da Luca Scarlini e dalla Compagnia della Lettura.

APPUNTAMENTI IN GIALLO
Tra passato e presente, grattacieli metropolitani e aspre montagne dell’Ogliastra si snoderanno le strade insidiose percorse dal giallo a Festivaletteratura 2019. Ospite d’eccezione degli incontri dedicati quest’anno al delitto e al mistero sarà lo statunitense Jeffery Deaver, che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo con il ciclo di romanzi con protagonista Lincoln Rhyme. Per la prima volta al Festival sarà il tedesco Harald Gilbers, autore di gialli ambientati in una Germania hitleriana ormai prossima alla caduta. Girando lo sguardo agli autori italiani, vanno senz’altro segnalate la presenza di Marcello Simoni, tra i migliori interpreti nel nostro paese del thriller di ambientazione storica, e quelle di Gesuino Nemus e Gianni Farinetti, narratori di una provincia profonda, desiderata, inarrivabile.

NARRAZIONI ITALIANE
Dacia Maraini ed Erri De Luca guideranno la squadra dei narratori italiani presenti a Festivaletteratura. A loro si aggiungeranno altri assidui frequentatori del Festival come Francesco Abate, Stefania Bertola, Adrian Bravi, Paolo Colagrande, Donatella Di Pietrantonio, Marcello Fois, Michela Marzano, Michela Murgia, Piersandro Pallavicini, Gabriele Romagnoli, Elvira Seminara e Alessandro Zaccuri. Marco Malvaldi porterà una lettura/spettacolo presso la Casa Circondariale di Mantova. Tra le nuove voci spiccano quelle di Erica Barbiani, narratrice friulana dotata di un originale talento di scrittura, e di Doris Femminis, autrice di storie in bilico tra i paesi dispersi sui monti del Canton Ticino e la “civiltà” del fondo valle. In lezioni colloquiali su questioni che tornano a interrogarci come individui e come collettività saranno impegnati Corrado Augias – sul rapporto con il divino nella società contemporanea –, Domenico De Masi – sulle sfide portate al nostro tempo dalla paura e dalla creatività – e Massimo Recalcati – sulla tensione desiderante verso l’etheros.

LETTURA E ALTRE LETTURE
Imprescindibile resta al Festival una riflessione sulla lettura e sui lettori. Maryanne Wolf e Alberto Manguel guarderanno ai cambiamenti dello statuto della lettura e alle conseguenze sulle nostre pratiche di apprendimento portate dalla rivoluzione digitale in corso; Lina Bolzoni ricostruirà la nascita in età moderna della mitologia del lettore, in perenne dialogo con i suoi autori più amati; Gioele Dix confesserà le sue passioni letterarie nascoste in un monologo sul palco di piazza Castello. A partire dall’esempio di Primo Levi, Gianrico Carofiglio, Massimo Gramellini e Arianna Porcelli Safonov, iniseme a Neri Marcorè, apriranno una riflessione sugli usi e gli abusi delle parole. Una biografia eccezionale che si intreccia alla storia editoriale del nostro Paese sarà quella raccontata da Daniel Vogelmann.

NUOVE ETICHE PER IL FUTURO
Per superare il senso di disorientamento che pervade le società contemporanee e tornare a mettere il futuro al centro del nostro orizzonte servono nuove etiche e nuovi strumenti di pensiero capaci di scardinare logiche e sistemi di potere accettati come incontrovertibili. In questo senso filosofi, economisti e intellettuali di varia formazione indicheranno al Festival alcuni possibili percorsi, seppur parziali, per rimettere mano a paradigmi e categorie interpretative che ormai risultano inadeguati. Frédéric Gros, Donatella Di Cesare ed Elettra Stimilli porteranno l’attenzione sulla necessità e il valore della disobbedienza; il sociologo ed economista senegalese Felwine Sarr proverà a rifondare un pensiero sull’Africa fuori dagli stereotipi pessimisti o entusiastici e adottando una diversa prospettiva della vita sociale; Mariana Mazzucato ribadirà il fondamentale ruolo innovatore dello Stato nell’impresa economica; Geneviève Fraisse, Ginevra Bompiani e Rosella Prezzo rileggeranno le categorie della politica, della cultura e del divino alla luce dell’esclusione e delle conquiste delle donne. Una elementare pratica di dignità sarà illustrata da Cristina Cattaneo attraverso il racconto del riconoscimento delle salme dei migranti raccolte in mare; Vincenzo Paglia e Gherardo Colombo si confronteranno sul rapporto tra giustizia e legalità; Gianfranco Pacchioni ragionerà sul declino della nostra specie di fronte al crescente predominio delle intelligenze artificiali.
Un ampio ventaglio di riflessioni verrà ad aprirsi sulla guerra, attraverso una serie di incontri che toccheranno il confronto interreligioso (con Ignazio De Francesco e Marco Bontempi), il ruolo della scuola e della comunicazione nel formare le coscienze (con Franco Lorenzoni e Domenico Quirico), il racconto dei conflitti alle più giovani generazioni (Alessandro Sanna e Melania Mazzucco). Negli incontri per ragazzi sarà la scrittrice danese Janne Teller a mettere i lettori più giovani di fronte all’esperienza di chi è costretto ad abbandonare la propria terra a causa di un evento bellico. Benedetta Tobagi e Carlo Lucarelli ci riporteranno sul primo campo di battaglia del nostro terrorismo, piazza Fontana, punto di partenza di una delle stagioni più dolorose e amare del nostro recente passato.

VERSO LA FINE DELL’ANTROPOCENE
Un ripensamento di etiche e stili di vita non può prescindere dalle questioni ambientali, anche quest’anno al centro di una nutrita serie di incontri. Sull’imprescindibile correlazione tra natura, benessere ed economia si confronteranno Roberto Danovaro e Leonardo Becchetti; Giorgio Vacchiano ed Emanuele Bompan sui rischi connessi alla progressiva perdita di biodiversità. Un radicale rovesciamento del punto di vista sarà quello proposto – tra arte, filosofia e scienze naturali – da Renato Bruni, Caspar Henderson e Marco Di Domenico: spostando il centro dall’uomo, l’ordine del vivente – vegetale e animale – viene immediatamente a ridefinirsi, rispondendo a leggi e principi fuori dal nostro senso comune. Nel segno della meraviglia e del genio sarà l’incursione nella botanica leonardesca compiuta da Fritjof Capra.

I MICROBI DI SCIENCEGROUND
L’adozione di una scala micro di osservazione sul mondo per ribaltarne in modo salutare l’interpretazione è la proposta avanzata quest’anno da Scienceground. Lo spazio di incontro, dibattito e sperimentazione pensato per raccontare e problematizzare la scienza nella società e il sociale nella scienza a partire dalla letteratura (scientifica e di divulgazione) si trasferirà quest’anno nelle aule e nel chiostro del Liceo “Isabella d’Este” e sarà interamente dedicato ai microbi. Intorno a questi organismi invisibili a occhio nudo, presenti nel nostro corpo in numero maggiore delle stesse cellule e intimamente legati all’evoluzione della specie umana, la piccola comunità scientifica di Scienceground dedicherà un percorso interattivo-esperienziale per adulti e ragazzi aperto tutti i giorni del Festival, una serie di laboratori, gruppi di lettura e alcune conversazioni estemporanee interdisciplinari con alcuni degli ospiti del Festival. Tra gli incontri collegati al focus sui microbi di Scienceground va segnalato senz’altro l’intervento di Sally Davies, Chief Medical Officer del Regno Unito, sull’allarmante problema dell’antibiotico-resistenza.

LAVAGNE TRA SCIENZA E SPORT
Nello spazio totalmente analogico delle lavagne – tradizionalmente dedicato alla divulgazione scientifica en plein air – Festivaletteratura ospiterà quest’anno una serie di lezioni introduttive agli algoritmi e al machine learning, per spiegarne non solo i principi di base ma le loro sconosciute applicazioni negli ambiti della giustizia, della sanità e della filologia. Nell’ambito delle scienze applicate si possono forse collocare invece le lavagne dedicate alla tattica sportiva: Emanuele Atturo, Emiliano Battazzi, Daniele Morrone e Marco Pastonesi ci parleranno di alcune delle più importanti innovazioni di schemi e concezioni di gioco che hanno rivoluzionato discipline come il tennis, il calcio, il basket e il rugby.
Ma lo sport al Festival vivrà anche di grandi storie: l’ultimo anno della vita di Fausto Coppi, raccontato da Marco Pastonesi e dall’organetto di Alessandro d’Alessandro; le quotidiane abitudini dei campioni del tennis celebrati da Matteo Codignola; le corse in alta quota seguite da Simone Sarasso; le incredibili imprese dei soldati italiani nei campi di prigionia in Sudafrica durante la seconda guerra mondiale ricordate da Carlo Annese e Federico Buffa; o ancora quelle collezionate da un testimone d’eccezione come Alex Zanardi per dare risalto ai valori dello sport senza eccessi retorici.

PER UN MUSEO DELLA LINGUA ITALIANA
Lo sport, la scienza, l’arte, la storia, la radio, la moda e ovviamente la letteratura saranno chiamati a mobilitarsi in prima persona per un’ambiziosa e indifferibile impresa culturale: la nascita di un museo della lingua italiana. Un progetto mai tentato fino ad oggi che, secondo il disegno di Giuseppe Antonelli, dovrebbe realizzarsi come un percorso espositivo di oggetti – libri, iscrizioni, sculture, raffigurazioni pittoriche, materiali multimediali, ma anche abiti, mezzi di locomozione, strumenti di lavoro, apparecchiature tecnologiche, oggetti d’uso comune – che rimandano a un momento particolare o a una vicenda significativa della nostra storia linguistica. In occasione della presentazione del programma del Festival prevista a luglio, Antonelli ha illustrato l’idea del museo e il piano d’azione che dovrebbe portare alla creazione della sua futura collezione. Tutta la comunità del Festival sarà invitata a suggerire o a donare pezzi per il costituendo museo, segnalando attraverso le apposite schede che saranno in distribuzione durante la manifestazione gli oggetti che si riterranno imprescindibili per la raccolta. Durante i giorni della manifestazione scrittori ed esperti chiamati a rappresentare le arti, le scienze e i più disparati settori della vita sociale e culturale manifesteranno ufficialmente il proprio sostegno, conversando con Antonelli su invenzioni, scambi, metafore, interazioni varie intercorse tra il linguaggio usato nel proprio ambito specifico e le parole di tutti, per mostrare come la lingua non sia un’armatura rigida ma un corpo vivente, che cresce ed evolve insieme a chi la usa.

LA LETTERATURA IN RIVISTA
Coerentemente al lavoro di scouting, di ricerca di talenti emergenti nella letteratura e nell’arte, di monitoraggio di movimenti e tendenze creative in senso lato che Festivaletteratura persegue fin dai primi anni, prosegue con maggior vigore il rapporto avviato con le più innovative riviste cartacee e on-line che si sono affermate in questi ultimi anni in Italia e all’estero come palestre di innovazione culturale. John Freeman, già direttore di Granta e figura di riferimento nel mondo editoriale americano, parlerà al Festival di Freeman’s, la rivista da lui fondata nel 2015 che pubblica contributi e racconti di autori esordienti e di stelle di prima grandezza del firmamento letterario internazionale. In piazza Alberti torneranno gli incontri di pensieri in comune con la rivendita temporanea di giornali italiani e stranieri curata da Edicola 518. Gli argomenti al centro dei dibattiti organizzati dalle redazioni di Cartography, Lezioni di anarchia, Polpettas, il Tascabile e l’Ultimo uomo saranno mappe e geografie, libertà e apprendimento, il racconto dell’artista, scrittura e minoranze, uomini e numeri nella narrazione sportiva. All’interno del programma degli accenti, la Balena Bianca aprirà una riflessione sulla climate fiction nel quadro della narrazione generale dei mutamenti ambientali insieme a Fabio Deotto; mentre – ritornando agli anni ’70 – Angela Borghesi ripercorrerà insieme a Silvio Perrella il caso emblematico degli interventi pubblicati sulle pagine culturali intorno alla Storia di Elsa Morante.
Alla narrazione giornalistica verrà dedicato anche quest’anno Meglio di un romanzo, il progetto rivolto a giovani aspiranti reporter che desiderano andare oltre lo specchio deformante delle ultime notizie. I migliori progetti giornalistici che risponderanno al bando pubblicato sul sito di Festivaletteratura verranno valutati da giornalisti esperti di fronte al pubblico di piazza Alberti nel corso di alcune sedute di pitching coordinate da Christian Elia.

VISIONI FOTOGRAFICHE
Nel racconto giornalistico contemporaneo l’immagine rappresenta indubbiamente il mezzo più potente e insieme più utilizzato. La scelta di una descrizione meramente didascalica di un evento o ancor peggio di una composizione estetica che distoglie dalla comprensione di ciò che si fa vedere è spesso la soluzione più praticata da chi sta dietro la macchina fotografica. Guardare oltre la superficie, puntare l’obiettivo là dove si può trovare l’inizio di un racconto è invece la cifra etica e poetica di un fotogiornalismo che sta trovando sempre migliori interpreti a livello internazionale. Lorenzo Tugnoli, recente vincitore del premio Pulitzer e del World Press Photo, e Marco Gualazzini, per più di dieci anni impegnato in una ricerca fotografica che lo ha portato ad attraversare l’intero continente africano, parleranno della necessità di una fotografia vicina alle persone e alle situazioni che ritrae. Paolo Di Paolo – insieme alla figlia Silvia – testimonierà invece di una stagione straordinaria del nostro giornalismo, di cui è stato diretto protagonista con la sua fotocamera, ritraendo per il Mondo la gente comune e i divi del cinema nell’Italia tra gli anni ’50 e ’60. Intorno a questi temi e al concetto di visione – secondo i punti di vista non sempre coincidenti di discipline e professioni vicine all’ambito fotografico – ruoterà La libellula e il ciclope, un dittico di appuntamenti a cura di Frammenti di fotografia e Giovanni Marozzini e coordinato da Michele Smargiassi con la partecipazione, tra gli altri, di Giovanna Calvenzi, Francesco Cito e Francesco Faeta.

ALTRE IMMAGINI PER RACCONTARE
Alle narrazioni per immagini è del resto dedicata ampia parte del programma di Festivaletteratura 2019. Il racconto a fumetti si è definitivamente affermato anche nel nostro Paese, conquistando l’attenzione di un pubblico di lettori che attraversa tutte le generazioni. A un indiscusso maestro del genere come Igort – che tornerà a parlare dei suoi diari di viaggio giapponesi anche attraverso il film Manga Do inserito in Pagine Nascoste – si affiancheranno lo scozzese Tom Gauld, apprezzato per le sue strisce umoristiche pubblicate sul Guardian e sul New York Times, e autori come Lorenzo Ghetti, Nora Krug, Elisa Macellari e Tony Sandoval ricordati in altre sezioni di questa presentazione. Fuori dallo stretto ambito del fumetto Lorenzo Mattotti racconterà il suo lavoro su La famosa invasione degli orsi in Sicilia per la realizzazione del film di animazione presentato a Cannes; Fausto Gilberti – con Davide Longo – l’infinita e sorprendente serie di scambi, riscritture, ripensamenti che si nasconde dietro la creazione di un libro illustrato; Steven Guarnaccia – con Gabriele Monti – la reinterpretazione in chiave dandy di una fiaba classica come I vestiti nuovi dell’imperatore. Yocci disegnerà i piatti più rinomati della tradizione culinaria giapponese seguendo le indicazioni di Aya Yamamoto e Patrizio Roversi; mentre restando in cucina – ma senza immagini – Miriam Camerini e Paolo Rumiz illustreranno i precetti alimentari delle principali religioni.
Andando agli interventi dedicati al mondo dell’arte, del design e dell’architettura, Anna Ottani Cavina si concentrerà sulla felice stagione in cui le grandi mostre venivano a ridefinire valori e conoscenze, creando autentica sorpresa. Con uguale senso di meraviglia, Navid Kermani proporrà un’inedita lettura dell’arte cristiana, che parte dalla disposizione alla visione propria di un musulmano. Due carriere non parallele all’interno del disegno industriale e della cultura di progetto saranno raccontate in prima persona da Alberto Meda e Clino T. Castelli con l’aiuto di Beppe Finessi e Guido Musante; mentre Luca Molinari toccherà New York e Il Cairo nel suo percorso di esplorazione delle città-mondo, in compagnia di scrittori e architetti internazionali.

UN FESTIVAL ADOLESCENTE
Sempre più protagonisti del Festival grazie a Read On – il progetto sostenuto dal programma Creative Europe dell’Unione Europea (www.readon.eu) – i ragazzi troveranno nuovi punti di riferimento all’interno della mappa di Festivaletteratura. Il Chiostro del Museo Diocesano si trasformerà in uno spazio eventi orientato agli adolescenti, con un programma di appuntamenti che – tenendo le porte aperte agli adulti – accoglierà proposte e indicazioni raccolte grazie a Read On durante il corso dell’anno. Tra gli ospiti internazionali più attesi segnaliamo la svedese Frida Nilsson, Annette Herzog e Rasmus Bregnhøi, rispettivamente autrice e illustratore di tumultuose storie d’amore, e ancora Meg Wolitzer, che con Marco Magnone parlerà del complicato passaggio verso l’età adulta. Nell’ambito del fumetto, si inseriscono in questo spazio il messicano Tony Sandoval, autore di graphic novel perennemente in bilico tra il gotico e il fantastico, e il bolognese Lorenzo Ghetti, giovane sperimentatore di generi e di formati. Luigi Ballerini e Marco Dotti terranno un incontro sull’uso del denaro e il significato del lavoro tra i giovanissimi; Gigliola Alvisi e Francesco Cavalli con il musicista Stefano Boccafoglia rievocheranno la figura di Ilaria Alpi in un pomeriggio di letture e musica per sottolineare la necessità di non dimenticare, mentre scrittura, produzione e percezione delle serie televisive verranno scandagliate in due incontri che vedranno la partecipazione di alcuni dei più affermati sceneggiatori ed esperti del settore.
Al Diocesano si terranno inoltre tutti gli incontri targati Read On: la striscia di interviste di blurandevù (con Licia Troisi, Ghemon, Lella Costa e Nicholas Mathieu); la votazione finale di Anthology!2019 – dedicata all’amore – con la partecipazione speciale di Alberto Manguel e Chiara Valerio; l’evento clou di Fanfiction lab alla presenza di Jonathan Stroud, che per l’occasione ha messo a disposizione dei suoi giovani fan la saga di Bartimeus; la “premiazione” dei migliori lavori di My Life in Strips 2019; e ancora il dialogo intergenerazionale e interculturale tra Anna Osei e Elisa Macellari per Passports, e un’indagine su come i libri per adolescenti possano fare da ponte tra ragazzi e adulti a casa, a scuola e in biblioteca coordinata da Giuliana Facchini e Davide Longo.
Al Consorzio di Bonifica di piazza Broletto aprirà Read On Station, uno spazio a metà tra centro di attività e pista di prova per chi è interessato al progetto e in generale agli eventi rivolti agli under 20. Con l’aiuto dei volontari dell’assistenza Read On, i ragazzi potranno immediatamente partecipare a Book Review, Fanfiction Lab e molte altre attività che passano attraverso il sito readon.eu. Alla Read On Station si insedieranno inoltre la centrale operativa di Blurandevù, la fabbrica delle strisce di My Life in Strips (che ospiterà i workshop condotti da fumettisti e illustratori presenti al Festival tra cui Vanna Vinci), i corsi per recensioni web tenuti da Chiara Valerio e Giuliana Facchini, nonché una biblioteca con i libri preferiti dai ragazzi che hanno partecipato ad Anthology e a Read More. Presso la Read On Station avrà sede la redazione “mix” di Passports, chiamata a interrogarsi su come sarà l’Europa del futuro, coinvolgendo gli autori presenti al Festival attraverso brevi interviste. Nello stesso spazio sarà attivo un info-point sulle attività di Read On rivolto a insegnanti, bibliotecari e tutti coloro che lavorano tra libri e ragazzi.

I BAMBINI ALLA CASA DEL MANTEGNA
Bambini e famiglie tornano ad occupare la Casa del Mantegna. Stanze, cortili e giardini della splendida dimora quattrocentesca del pittore padovano ospiteranno anche quest’anno – dal mattino fino a notte inoltrata – incontri, laboratori, letture e altre fantasie pensati per il pubblico che va dagli zero ai 12 anni e ai genitori. Un’area relax per chiacchiere, giochi in libertà tra un appuntamento e l’altro e una libreria dedicata ai più piccoli renderanno questo spazio al tempo stesso un unicum nella città del Festival e la realizzazione più compiuta dello spirito di festa, della voglia di sperimentare, della curiosità incontenibile che caratterizza tutta la manifestazione.
Alla tenda del giardino sono attesi alcuni dei più popolari autori per l’infanzia: primo tra tutti Huck Scarry, che nel centenario della nascita del padre Richard porterà a Mantova Zigo Zago, il gatto Sandrino, Mamma Orsa e tutti gli altri personaggi adorati da generazioni di bambini; e ancora lo scrittore e maestro americano Andrew Clements, la svedese Frida Nilsson, autrice di storie strampalate e piene di umorismo. Roberto Piumini racconterà il suo don Chisciotte, mentre Vanna Vinci condurrà i piccoli spettatori alla scoperta dei dinosauri che si nascondono nelle strade di Mantova. Di lupi si troveranno a parlare Giuseppe Festa e Mario Ferraguti, Telmo Pievani e Andrea Vico dei segreti delle piante, Marco Magnone e Stefano Tofani della difficile arte di diventare grandi; Simona Gallerani, Edwige Pezzulli, Tullia Sbarrato e Rosa Valiante delle origini dell’universo e della comparsa dei primi buchi neri.
Nelle stanze interne alla Casa del Mantegna carta bianca – e matite colorate – all’immaginazione di artisti e illustratori: Antonella Abbatiello, Giacomo Agnetti, Rasmus Bregnhøi, Vittoria Facchini, Sarah Mazzetti (autrice della copertina del programma del Festival 2019), gli ucraini Andriy Lesiv e Romana Romanyshyn si lanceranno in arditissime creazioni confidando nella complicità dei bambini. Tra filosofia e arte si collocherà il laboratorio pensato dai Ludosofici, mentre Laura Bonalumi, Paola Caridi, Susanna Mattiangeli ed Emanuela Nava cercheranno con nuovi racconti di soddisfare l’inesauribile desiderio di ascoltare storie dei bambini. In questo senso, al già ricchissimo programma di appuntamenti della Casa del Mantegna verrà aggiunto un ciclo serale d’incontri dedicato alla fiaba: Pino Costalunga, Dario Moretti e Giusi Quarenghi ripescheranno favole più o meno note, divertenti e paurose dalla tradizione popolare albanese, dalle raccolte “classiche” e dai libri della Bibbia.
Al primo piano si rimetterà in moto la giostra di Girotondo con nuove, luccicanti attrazioni. Il percorso ludico pensato per accendere la curiosità di bambini e genitori e mettere alla prova le loro abilità manuali e d’ingegno quest’anno vedrà impegnati Giacomo Agnetti, Alessio D’Ellena, Steven Guarnaccia, i Ludosofici, Susanna Mattiangeli, Sarah Mazzetti e la coppia Andriy Lesiv/Romana Romanyshyn. Come d’abitudine, Girotondo sarà accessibile in completa autonomia per tutta la durata del Festival, e il prezioso libretto di istruzioni consegnato all’ingresso darà indicazioni su come continuare a giocare una volta tornati a casa.

POESIA E OLTRE
Festivaletteratura rinnova la sua costante attenzione verso la parola poetica attraverso un programma che vedrà tra le presenze internazionali – oltre al già ricordato Wole Soyinka – il ritorno del premio Pulitzer Philip Schultz, a cui si aggiungerà una serie di incontri con alcuni degli autori più significativi nel panorama della poesia italiana contemporanea: Chandra Livia Candiani, Anna Maria Farabbi, Umberto Fiori, Antonio Prete, Patrizia Valduga. Al centro dell’intervento di Giorgio Agamben sarà l’attualità della tensione tra dialetto e italiano nella lingua poetica del XXI secolo, a fronte di una rinnovata attenzione editoriale verso i poeti dialettali classici e contemporanei. Un “secondo tempo” di Voci dal Novecento – testimonianza corale su alcuni poeti italiani del secolo scorso troppo rapidamente dimenticati – si terrà al Conservatorio “Campiani” dopo il successo incontrato a Festivaletteratura 2018.
Non mancheranno le esondazioni della poesia in territori artistici confinanti, quasi a testarne la vera forza espressiva. In Ultima Poesia, performance multiestetica per quattro poeti e un musicista, Tommaso Di Dio, Giuseppe Nibali, Damiano Scaramella e Fabrizio Sinisi contamineranno i propri versi con le arti visive, l’esercizio critico, il cinema, la sonorità musicale. Mimmo Borrelli, autore di un teatro di poesia, porterà al Festival Napucalisse, un oratorio laico che canta una Napoli innocente e dannata attraverso una lingua nuova, fatta di mare e di fuoco.

TEATRO E ALTRI SPETTACOLI
La ricerca intorno alla pratica drammaturgica proseguirà con scrittura in scena, la serie d’incontri condotti da Magdalena Barile che vedrà quest’anno la partecipazione di Mimmo Borrelli e di Chiara Lagani dei Fanny & Alexander. A prosecuzione del dialogo sul proprio lavoro, Borrelli e Lagani terranno ciascuno un breve laboratorio di avvicinamento teatrale al testo letterario, per far sperimentare al pubblico un’inconsueta modalità di relazione alla pagina scritta capace di scardinare le normali abitudini di lettura.
Fanny & Alexander porteranno al Festival Se questo è Levi, performance/reading itinerante in tre momenti che si propone come testimonianza “in presenza” dell’attualità di Primo Levi, grazie allo straordinario lavoro di immedesimazione dell’attore Andrea Argentieri. Un altro omaggio attraverso il teatro è quello riservato ad Alberto Moravia con La donna leopardo, un collage di testi moraviani e non solo risalenti agli ultimi anni della vita dello scrittore romano recitati da Michela Cescon e cuciti insieme dalla narrazione di Lorenzo Pavolini. Tre gli spettacoli scelti per il pubblico dei ragazzi: Lupi, tenera storia sulla cattiveria e la ferocia di e con Roberto Abbiati e Johannes Schlosser; Leo delle meraviglie, una festa di compleanno per Leonardo da Vinci pensata dai Drammatico Vegetale; Alzati, Martin, un’inedita pièce di Roberto Piumini su Martin Luther King che debutterà proprio a Festivaletteratura.
Cortocircuiti tra letteratura, musica e creatività variamente intesa, i bonus track tornano sui palchi di Festivaletteratura con nuovi protagonisti: Frankie hi-nrg mc, tra i capostipiti del rap italiano, dialogherà con Federico Taddia e Antonio Dikele Distefano, scrittore che al rap deve moltissimo; Vittorio Brumotti parlerà con Davide Longo di pericoli e sfide; Francesco De Carlo, attore-autore di stand-up comedy, cercherà di definire con Francesco Abate una sorta di scala Mercalli della comicità.
Un filo musicale lega alcune delle altre proposte di spettacolo al Festival: la conferenza-concerto sulla storia della liuteria mantovana organizzata in collaborazione con Oficina OCM; Muro, io ti mangio!, percorso botanico da palcoscenico con letture e musiche è  ideato da Carlo Bava e Maria Cristina Pasquali; la serata “da conigli” di Marco Presta accompagnato da Max Paiella e Attilio Di Giovanni alla chitarra e alla tastiera.

PAGINE NASCOSTE
Pagine Nascoste proporrà anche quest’anno il meglio della produzione di documentari dedicati a scrittori, libri e altre curiosità letterarie. Nel cartellone delle proiezioni previste al Cinema Oberdan spiccano The Miracle of the Little Prince, celebrazione del libro di Antoine de Saint-Exupéry attraverso i suoi traduttori in alcune delle lingue più rare al mondo; Worlds of Ursula K. Le Guin dedicato alla grande autrice di fantascienza recentemente scomparsa; The Invented Biography biografia immaginaria di Roberto Bolaño costruita sui luoghi dei suoi romanzi e racconti. I film di Pagine Nascoste partiranno come sempre in tour a conclusione del Festival, e potranno essere richiesti per proiezioni pubbliche in tutta Italia.

ARCHIVIO 10 ANNI
Festivaletteratura festeggerà quest’anno i 10 anni di attività del suo Archivio, pubblicando per l’occasione l’Archivio Enigmistico, sedici pagine di cruciverba, sciarade, rebus, anagrammi e altri giochi risolvibili unicamente attraverso una conoscenza puntuale di tutto quello che è accaduto nelle ventidue trascorse edizioni. Per risolvere gli enigmi, oltre a cercare suggerimenti durante le code, sarà possibile ricorrere al nuovo sito web dell’Archivio, facilmente consultabile anche attraverso cellulare. Grazie alle nuove maschere di ricerca, sarà più facile effettuare esplorazioni a tappeto su autori, luoghi, eventi e temi del Festival dal 1997 a oggi. Chi invece preferisce giocare in squadra non potrà mancare alla pirotecnica serata quiz, con giochi su audio, video e foto conservati in archivio.

C.S.

Contributi fotografici: ®Festivaletteratura

FESTIVALETTERATURA
4-8 Settembre 2019
Mantova

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