Mutuando il titolo dell’esposizione, dall’opera principale di Eric Hobsbawm, Viareggio, ospita una pennellata di opere d’autore che fotografano il XX secolo nella sua articolata complessità. La maggior parte delle cinquanta opere viene esposta per la prima volta, in quanto provenienti da collezioni private. “Il secolo breve”. Tessere di ‘900 presenta una straordinaria carrellata di artisti. Nel percorso curato da Susanna Ragionieri, che si snoda dal 7 luglio al 5 novembre 2017, nelle sale della Fondazione Matteucci per l’Arte Moderna a Viareggio, spiccano le nature morte, che traggono ispirazione dalla classicità, di Thayat, Balla, Severini e De Pisis. Emerge l’anima parigina nelle figure di Spadini e Campigli, che riecheggiano stilemi antichi, mentre a Rosai, Lloyd, Guidi e Paresce è affidato il compito di rappresentare il paesaggio. La mostra infine si arricchisce di lavori di Morandi, Guttuso, Viani e De Chirico.
Il titolo della rassegna si ispira al saggio sull’“era dei grandi cataclismi” dello storico inglese Eric Hobsbawm del 1994, nel quale vengono analizzate le svolte impetuose del XX secolo. Il sottotitolo invece allude a una sorta di mosaico, i cui tasselli artistici, da leggersi nel loro assieme, testimoniano un’epoca di fervida creatività. Gli inizi del Novecento, quando Marinetti pubblicò su “Le Figaro” il Manifesto del Futurismo, determinarono un momento di transizione della pittura italiana, che abbandonò gli echi impressionisti e il realismo ottocentesco per sposare le avanguardie e giungere alla trasformazione visiva dettata dallo stesso Futurismo e dalla Metafisica, elaborando nuove idee figurative.

Un focus a suo modo originale – sono le parole di Giuliano Matteucci direttore della Fondazione – da cui emergono una serie di situazioni che potremmo definire “trasversali” alle fratture formali oramai canoniche. Nell’apparente autonomia e disomogeneità espressiva, queste dissonanti connotazioni confermano lo spirito inquieto che da sempre caratterizza l’arte italiana, delineando un inaspettato spaccato, quanto mai unitario nel comunicare il pensiero creativo del tempo. Non si tratta di avventurarsi in uno spazio temporale alla ricerca di un tema, di un genere o di consonanze estetiche, ma di scoprirne l’infinita varietà di forme concepite e articolate ora sul colore, ora sulla ragione, ora sul sentimento, nelle quali l’immagine, nonostante tutto, continua a vivere prima della frantumazione”.

Maria Luisa Abate

Centro Matteucci per l’Arte Moderna
7 luglio – 5 novembre 2017
Orari: 7 luglio – 10 settembre martedì/venerdì 16.00 – 20.00
sabato/domenica 10.00 – 13.00 / 16.00 – 20.00
12 settembre – 5 novembre giovedì/venerdì 15.30 – 19.30
sabato/domenica 10.00 – 13.00 / 15.30 – 19.30
Lunedì chiuso
Martedì/mercoledì: visite per gruppi
biglietto intero 8 euro
biglietto ridotto 5 euro

Via G. d’Annunzio, 28
Viareggio

Tel.: 0584-430614

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