Cinque titoli del grande repertorio più tre serate di Gala, per un totale di quarantotto recite, compongono il cartellone del 95° Opera Festival all’Arena di Verona, il più grande anfiteatro all’aperto del mondo, dove la lirica va in scena sotto un tappeto di stelle.

I giorni più problematici sono passati. Esprime “cauto ottimismo”, il Soprintendente Giuliano Polo, sfoderando un sorriso. Per quanto rimanga margine per il miglioramento, le misure intraprese stanno producendo i frutti sperati, che infondono tranquillità per il futuro. Tra breve si chiuderà il primo bilancio della fase commissariale, che si attesta entro i contorni previsti dal piano di risanamento, avendo anche beneficiato della ripresa che sta attraversando il comparto lirico italiano. Fondazione Arena, prosegue a spiegare Polo, si autofinanzia per i due terzi del bilancio, grazie a un sistema di vendita definito all’avanguardia e a molti sponsor. Il rosso di 40.000 biglietti registrato nel 2016 è frutto della diminuzione del numero complessivo di recite, ma il dato riguardante la copertura della capienza registra un aumento significativo. Le presenze rimangono suddivise tra due tipologie di pubblico: quanti si accostano per la prima volta all’opera e i melomani esperti. Gli uni scoprono un clima magico e soddisfano il desiderio di spettacolarità; i patiti del melodramma appagano l’esigenza di qualità e d’alternanza tra tradizione e innovazione.
Inaugurazione venerdì 23 giugno con uno dei titoli più amati dal pubblico, in un nuovo allestimento: Nabucco di Giuseppe Verdi, su libretto di Temistocle Solera, in scena per dodici serate (23, 29 giugno ore 21 – 7, 12, 15, 18 luglio ore 21 – 4, 9, 12, 18, 23, 26 agosto ore 20.45)  ambientato durante le Cinque Giornate di Milano da Arnaud Bernard, che firma regia e costumi, mentre le scene sono di Alessandro Camera. Sul podio sale Daniel Oren, che si alterna con Jordi Bernàcer. Nel ruolo di Nabucco vediamo George Gagnidze, Leonardo López Linares, Boris Statsenko e Sebastian Catana. Invece Tatiana Melnychenko, Rebeka Lokar, Anna Pirozzi e Susanna Branchini interpretano la fiera Abigaille. Vestono i panni della dolce Fenena Carmen Topciu, Anna Malavasi, Nino Surguladze. Nel ruolo del sacerdote Zaccaria Stanislav Trofimov, Rafał Siwek e In Sung Sim e in quello di Ismaele Walter Fraccaro, Mikheil Sheshaberidze e Rubens Pelizzari.

La sera successiva hanno inizio le recite di Aida di Giuseppe Verdi su libretto di Antonio Ghislanzoni, titolo simbolo areniano che vanta complessive 650 rappresentazioni in Arena. Otto repliche (24, 30 giugno e 5, 9, 11, 16, 20, 23 luglio ore 21) nella proposta futuristica e visionaria firmata dal team artistico catalano La Fura dels Baus, con la regia di Carlus Padrissa e Àlex Ollé, le scene di Roland Olbeter, i costumi di Chu Uroz. Sul podio sale Julian Kovatchev. Aida è interpretata da Amarilli Nizza, Sae-Kyung Rim e Irina Churilova, mentre Radamès ha il sembiante di Carlo Ventre, Yusif Eyvazov e Fabio Sartori; sono Amneris, Violeta Urmana, Anastasia Boldyreva e Anna Maria Chiuri. Infine come Amonasro abbiamo Boris Statsenko e Leonardo López Linares. Nuovamente Giuseppe Verdi è l’autore, con il librettista Francesco Maria Piave, del terzo titolo in cartellone, Rigoletto, proposto per cinque date (1, 6, 14, 19, 27 luglio ore 21) nel tradizionale disegno registico di Ivo Guerra e le scene di Raffaele del Savio che riproducono dettagliatamente, sia pur con un guizzo di fantasia, la città di Mantova. Alla guida dell’Orchestra areniana ancora Julian Kovatchev. Nel ruolo del titolo Amartuvshin Enkhbat, Carlos Álvarez e, per l’ultima recita, l’immenso Leo Nucci. L’infelice Gilda è interpretata da Elena Mosuc, Jessica Pratt, Ekaterina Siurina e Jessica Nuccio. Nelle vesti del gaudente Duca, Gianluca Terranova, Francesco Demuro e Arturo Chacón-Cruz. La poetica verista ed esotica di Giacomo Puccini e dei librettisti Illica e Giacosa, si esprime in sei recite di Madama Butterfly (8, 13, 22, 29 luglio ore 21 e 11, 19 agosto ore 20.45). Il capolavoro viene proposta nel meraviglioso, suggestivo allestimento ideato nel 2004 dal genio di Franco Zeffirelli, con i ricercati costumi del premio Oscar Emi Wada. La bacchetta è affidata a Jader Bignamini. I protagonisti hanno le voci di Oksana Dyka, Sae-Kyung Rim e Hui He in Cio-Cio-San, accanto al Pinkerton di Marcello Giordani e Gianluca Terranova.

Altre nove sono le rappresentazioni di Aida di Giuseppe Verdi (28 luglio ore 21 – 3, 6, 8, 13, 16, 21, 24, 27 agosto ore 20.45) nello storico allestimento evergreen applaudito per ben venti Stagioni e ispirato alla prima edizione del 1913. Fu realizzato da Gianfranco de Bosio nel 1982, grazie allo studio dei bozzetti delle scene originali di Ettore Fagiuoli, con le coreografie frutto di accurati studi di Susanna Egri. Dirigono Andrea Battistoni e Julian Kovatchev, mentre sul palcoscenico sono Monica Zanettin, Hui He, Cellia Costea e Maria José Siri come Aida; la rivale Amneris di Olesya Petrova, Marianne Cornetti, Giovanna Casolla e Anastasia Boldyreva; sono Radamès Gaston Rivero, Hovhannes Ayvazyan e Walter Fraccaro. Infine Amonasro, Ambrogio Maestri e Carlos Almaguer. Ultimo titolo lirico del Festival 2017 è Tosca di Giacomo Puccini, le cui vicende i librettisti Illica e Giacosa trassero dal dramma di Victorien Sardou. La cantante Floria Tosca e il suo amante Mario Cavaradossi si immolano sullo sfondo della Roma papalina per cinque volte (5, 10, 17, 22, 25 agosto ore 20.45) nell’allestimento di grande impatto visivo ed emotivo ideato nel 2006 da Hugo de Ana, autore pure di scene, costumi e luci. Dalla buca, Antonino Fogliani dirige le voci protagoniste di Susanna Branchini e Ainhoa Arteta in Tosca, Murat Karahan e Marcelo Álvarez in Cavaradossi, mentre ritroviamo Ambrogio Maestri e Boris Statsenko a dar vita allo spietato Scarpia. Tre sono gli eventi speciali di Gala, tutti con inizio fissato per le ore 22. Anche quest’anno Verona attende un osannato divo della danza: Roberto Bolle and Friends. L’étoile mondiale il 17 luglio è impegnato in un repertorio che spazia dal classico al contemporaneo, affiancato da “amici” speciali, nomi di spicco del panorama internazionale: Young Gyu Choi (Dutch National Ballet), Herman Cornejo (American Ballet Theatre), Melissa Hamilton (The Royal Ballet), Misa Kuranaga (Boston Ballet), Anna Ol (Dutch National Ballet), Polina Semionova (American Ballet Theatre), Daniil Simkin (American Ballet Theatre).

Grande attesa per il ritorno di Plácido Domingo, il 21 luglio, in Antología de la Zarzuela. Il mito della lirica mondiale propone una selezione di arie della tradizione popolare spagnola, con il loro carico di colori e di calore. Accanto al Maestro, il soprano Ana María Martínez e il tenore Arturo Chacón-Cruz impegnati in romanze, duetti e terzetti da zarzuelas di Ruperto Chapí, Gerónimo Giménez, Federico Moreno-Torroba, José Serrano, Pablo Sorozábal, Manuel Penella. A completare il quadro, gli interventi coreografati dal leggendario Antonio Gades, da Carlos Saura, Mayte Chico e Stella Arauzo. Quest’ultima, dirige la Compañía Antonio Gades, i cui ballerini presentano un sensuale repertorio spagnolo e flamenco, su musiche di Georges Bizet, Manuel de Falla e Gerónimo Giménez eseguite dall’Orchestra areniana sotto la direzione di Jordi Bernàcer. Cura la regia dello spettacolo Stefano Trespidi.

Il 15 agosto risuonano le note della IX Sinfonia di Beethoven diretta da Daniel Oren, con le voci del soprano Erika Grimaldi, del contralto Daniela Barcellona, del tenore Saimir Pirgu e del baritono Ugo Guagliardo. Il capolavoro che nel 2001 fu dichiarato “patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco ed è iscritto nel registro della “Memoria del Mondo”, regala emozione allo stato puro, grazie anche ai giochi di luci immaginati dal lighting designer Paolo Mazzon.

Il 95° Opera Festival vede impegnati i Complessi Artistici – Orchestra, Coro, Corpo di Ballo – e Tecnici della Fondazione Arena di Verona, insieme a numerosi mimi e figuranti. Il Coro è preparato da Vito Lombardi, Coordinatore del Corpo di ballo è Gaetano Petrosino e Direttore degli allestimenti scenici Giuseppe De Filippi Venezia.

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