Ad aprire la nuova stagione lirica al Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” di Modena venerdì 11 e domenica 13 ottobre 2019 sarà La bohème, in un nuovo spettacolo prodotto dal teatro modenese in coproduzione con Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Pergolesi Spontini e, per il solo allestimento scenico, con l’Opéra de Marseille.

Il titolo viene presentato nell’ambito delle celebrazioni dedicate a Luciano Pavarotti nel contesto di Modena Città del Belcanto e inaugura un nuovo progetto che prevede la rappresentazione delle opere liriche interpretate dal tenore in ordine di debutto. È proprio con il capolavoro pucciniano che Pavarotti cantò infatti il suo primo ruolo, a Reggio Emilia nel 1961. La regia è firmata da Leo Nucci, vera e propria star del mondo della lirica, interprete accanto a Pavarotti di grandi successi e storiche esecuzioni. Al teatro di Modena, dove nel 2017 ha festeggiato i cinquant’anni di carriera, Leo Nucci è stato apprezzato per la regia de L’amico Fritz a gennaio 2016. Nel ruolo del tenorissimo canterà Matteo Desole, uno dei giovani formati a Modena da Raina Kabaivanska prima di calcare palcoscenici di prestigio come La Scala di Milano e il Teatro La Fenice di Venezia. La direzione musicale è affidata ad Aldo Sisillo.

Saranno ben tre i titoli pucciniani nel cartellone che proseguirà, sempre in ottobre (25, 27 e 29), con Tosca in un nuovo spettacolo in coproduzione con la Fondazione Teatri di Piacenza e il Teatro Regio di Parma dove ha debuttato con successo lo scorso aprile. L’allestimento è stato ideato da Alberto Fassini nel 1998 e ripreso da Joseph Franconi Lee con le scene e i bellissimi costumi d’epoca di William Orlandi e luci di Roberto Venturi. Nel cast si ascolterà Ainhoa Arteta, che ha già cantato il ruolo del titolo nel 2018 al Teatro San Carlo di Napoli. Sul podio, Matteo Beltrami.

Il 27, il 29 novembre e il 1° dicembre, l’appuntamento sarà con Rigoletto, uno dei titoli più amati del grande repertorio presentato in una nuova coproduzione con il Teatro Comunale di Ferrara e il Teatro del Giglio.  L’allestimento è curato dal teatro di Modena per la regia di Fabio Sparvoli, artista attivo a livello internazionale recentemente applaudito al Teatro Colòn di Buenos Aires e al Teatro Regio di Torino. Nel ruolo del titolo canterà il baritono Marco Caria, uno degli allievi di Mirella Freni che si sta affermando in teatri come La Fenice di Venezia, la Staatsoper di Vienna e la Deutsche Oper di Berlino. La bacchetta è affidata a David Crescenzi.

Il 15 dicembre andrà in scena La notte di Natale, nuovo titolo fuori abbonamento commissionato e prodotto dal Teatro dell’Opera Giocosa di Savona in coproduzione con il Teatro Comunale di Modena. L’opera è liberamente ispirata all’omonima novella di Nikolai Gogol. La storia, ambientata fra i nostri giorni e la San Pietroburgo del XIX secolo, mette in contrapposizione i sentimenti positivi del Natale con il degrado della sua versione commerciale. Compositore di prestigio nazionale, Alberto Cara ha scritto nel 2007 la fiaba musicale Il colore di cenerentola su commissione del Teatro Regio di Torino e del Teatro Comunale di Bologna e ha una lunga esperienza come arrangiatore e orchestratore per As.Li.Co. di titoli operistici nella riduzione per bambini prevista dal progetto Opera domani. Stefano Simone Pintor, già librettista residente del Teatro dell’Opera di Roma, è regista e autore del testo mentre la direzione musicale è affidata a Diego Ceretta.

La stagione ritorna sulle orme di Giuseppe Verdi nel nuovo anno, il 14 e 16 febbraio, con Falstaff, il capolavoro comico del compositore bussetano assente da vent’anni dal palcoscenico modenese. Il ruolo del titolo sarà interpretato da Luca Salsi, baritono parmigiano al culmine di una brillante carriera che lo vede ormai di casa al Metropolitan di New York come alla Scala di Milano. L’allestimento nasce a Piacenza in coproduzione con Modena e Reggio Emilia; firma la regia Leonardo Lidi con la direzione musicale di Jordi Bernàcer.

Il terzo appuntamento con Giacomo Puccini arriverà a marzo e vedrà il ritorno di uno degli allestimenti più apprezzati del Teatro Comunale di Modena, già ripreso da altri teatri in Italia e all’estero. Si tratta di una Turandot firmata da Giuseppe Frigeni nel 2003, ispirata nelle sue linee forti ed essenziali alle leggi estetiche e filosofiche che sottendono alla tradizione culturale cinese, dove è ambientata la vicenda. France Dariz canterà il ruolo del titolo nel quale ha debuttato nel 2017 al Macerata Opera Festival e che riprenderà nel 2019 al festival Puccini di Torre del Lago. La produzione partirà questa volta dal Teatro Regio di Parma in coproduzione con Modena e Piacenza. La bacchetta è affidata a Valerio Galli, direttore che si è dedicato con particolare dedizione al repertorio pucciniano, regolare ospite del festival di Torre del Lago e vincitore del 42° Premio Puccini alla carriera.

Il 3 e il 5 aprile andrà in scena Pelléas et Mélisande, uno dei grandi capolavori del repertorio francese. Unico titolo operistico nel catalogo di Claude Debussy, scritto nel 1902 per l’Opéra Comique di Parigi, è intriso del misterioso simbolismo francese di quegli anni e pervaso dal sublime sinfonismo del compositore de La Mèr. La produzione dello spettacolo, insieme a Modena e Piacenza, partirà da Parma per la direzione musicale di Marco Angius e in un nuovo allestimento firmato da Renaud Doucet.

Il cartellone si chiuderà l’8 e il 10 maggio 2020 con Crossopera, nuovo titolo presentato a fianco del Landestheater di Linz e del Serbian National Theatre di Novi Sad. La coproduzione internazionale, guidata dal teatro modenese, è risultata vincitrice del prestigioso bando della commissione europea Creative Europe 2018 e vivrà dello scambio di musicisti, cantanti e artisti che viaggeranno fra i tre teatri. L’opera ha per oggetto l’integrazione culturale al cui tema, sotto il titolo di “Fear and discovery”, paura e scoperta, hanno reagito in diversa maniera tre compositori che firmeranno i corrispettivi atti dell’opera: Luigi Cinque per l’Italia, Valentin Ruckebier per l’Austria e Jasmina Mitrusic per la Serbia. La regia è affidata a Gregor Horres e la direzione musicale a Mikica Jevtic.
Come di consueto, tutti i titoli in cartellone saranno preceduti da incontri di presentazione al pubblico che ospiteranno studiosi a giornalisti di prestigio nazionale. La rassegna, dal titolo Invito all’opera, è presentata come sempre in collaborazione con l’associazione Amici dei Teatri Modenesi e si terrà nel Ridotto del Teatro.

CONCERTI
La stagione concertistica 2019-20 al Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena ospiterà come di consueto orchestre e grandi solisti di prestigio e provenienza internazionale proseguendo nella proposta al pubblico dei capolavori classici con interessanti incursioni nel repertorio moderno e contemporaneo. Mercoledì 30 ottobre 2019 aprirà il cartellone la Chamber Orchestra of Europe, complesso con sede a Londra e da molti considerata una delle migliori orchestre da camera al mondo. A dirigere un programma che prevede le Danze slave op.72 di Dvořák e la Seconda Sinfonia di Brahms sarà Daniel Harding, interprete di portata storica e regolare ospite dei Berliner Philharmoniker come dell’Orchestra Filarmonica della Scala.

Sabato 9 novembre l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai sarà guidata da Juraj Valčuha, direttore musicale del Teatro San Carlo di Napoli e vincitore nel 2018 del prestigioso “Premio Abbiati” della critica italiana. Il concerto vedrà la presenza di due pianisti riconosciuti specialisti del repertorio contemporaneo, Emanuele Arciuli e Andrea Rebaudengo per l’esecuzione di Macchine in echo per due pianoforti e orchestra, brano composto nel 2015 da Luca Francesconi. Due capolavori russi di ispirazione fiabesca scritti nei primi decenni del Novecento completano il programma: la Suite dal balletto l’Uccello di fuoco pensato da Stravinsky per i Ballets Russes di Diaghilev e la Suite dall’Amore delle tre melarance di Prokof’ev.

Il grande violinista Stefan Milenkovich, già applaudito a Modena nel 2017, tornerà il 7 dicembre con l’Orchestra Sinfonica della RadioTelevisione Slovena di Lubiana diretta da Mihail Agafita per interpretare il Concerto in re maggiore op.61 di Ludwig van Beethoven, del quale si ascolterà anche la Sinfonia “Eroica”.
Il consueto appuntamento presentato per il Giorno della Memoria insieme all’associazione Amici della Musica di Modena si terrà il 25 gennaio 2020, con il patrocinio della Comunità Ebraica di Modena e Reggio Emilia, e sarà dedicato quest’anno agli scritti e alla figura di Primo Levi.

Giovedì 30 gennaio si terrà un ambizioso e inedito omaggio a Franz Liszt. Protagonisti, quattro pianisti italiani accomunati da una solida formazione e ampia esperienza esecutiva: Marco Scolastra si misurerà con il funambolismo leggero della Fantasia su temi popolari ungheresi S.123; Marcello Mazzoni affronterà l’estroverso virtuosismo del Primo Concerto; Andrea Padova si addentrerà nelle innovative costruzioni armoniche del Secondo Concerto; Maurizio Baglini svelerà il tenebroso romanticismo di cui è impregnato Totentanz, brano articolato nella forma tipicamente lisztiana della parafrasi. Sul podio il direttore bulgaro Dian Tchobanov chiamato a dirigere un complesso sinfonico rumeno dalla storia gloriosa come la Filarmonica di Braşov, che tra Ottocento e Novecento è stata diretta da personalità come Johannes Brahms, Richard Strauss ed Edwin Fischer.

Mercoledì 5 febbraio si ascolterà il celebre oratorio di Franz Joseph Haydn La Creazione. Attraverso arie solistiche, cori e recitativi, Haydn ripercorre in questa affascinante partitura il processo della creazione del mondo, dalla comparsa degli elementi naturali e degli animali sino alla nascita dell’uomo. Sarà Philippe Herreweghe, uno dei più accreditati interpreti fedeli alle prassi esecutive storicamente informate, a leggere questo monumento del repertorio classico insieme a due complessi da lui fondati: l’Orchestre Des Champs-Elysees e il Collegium Vocale Gent. Canteranno nei ruoli solisti Mari Eriksmoen (soprano), Patrick Grahl (tenore) e Florian Boesch (basso).

Al sinfonismo viennese sarà dedicato il concerto di domenica 9 febbraio 2020, interpretato dalla Camerata Salzburg e dalla violinista Viviane Hagner diretti da Gregory Ahss. Viviane Hagner, che a soli 13 anni debuttò sotto la guida di Zubin Mehta con i Berliner Philharmoniker, eseguirà il Concerto n.5 in la maggiore KV 219 per violino e orchestra “Alla turca” di Mozart e il Rondò in la maggiore D. 438 per violino e orchestra d’archi di Franz Schubert. Completano il programma la Sinfonia n. 43 di Haydn e Cinque Danze Tedesche D.89 di Schubert.

L’appuntamento conclusivo del cartellone concertistico si terrà il 27 marzo con Yves Abel alla guida della Herford Philharmonie con Olga Kern al pianoforte. Il programma comprende la Sinfonia “Scozzese” di Felix Mendelssohn-Bartholdy e il Concerto in la minore op.16 per pianoforte e orchestra del più noto compositore norvegese, Edvard Grieg. Yves Abel è il direttore principale della Nordwestdeutsche Philharmonie di Herford, complesso sinfonico con cui ha iniziato a collaborare nel 2015. Olga Kern è salita alla ribalta internazionale nel 2001 quando, a diciassette anni, si è aggiudicata il primo premio al Concorso Van Cliburn seguito da tournée che l’hanno portata in tutto il mondo, dal Lincoln Center di New York alla Festspielhaus di Salisburgo alla Scala di Milano.

C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Teatro Comunale Modena

STAGIONE OPERA
11 ottobre 2019 – 10 maggio 2020

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30 ottobre 2019 – 27 marzo 2020

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