In attesa di riaprire, il PAC Padiglione d’Arte contemporanea di Milano porta avanti la sua offerta di contenuti online su sito e social con una nuova serie di proposte che hanno trasportato in digitale alcune delle sue attività e soprattutto la sua mission: avvicinare il pubblico all’arte contemporanea in modo coinvolgente.

Anche il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano risponde all’appello #museichiusimuseiaperti #iorestoacasa e lancia i Family LAB Digitali del PAC, brevi video pensati come un’estensione web dei laboratori per famiglie che lo spazio milanese da anni organizza per le sue mostre. Si parte da un confronto tra due artisti, uno dei quali ha esposto proprio al PAC in passato, per poi sperimentare e giocare insieme ispirati da un’opera o da una particolare tecnica. I laboratori saranno settimanali e visibili sui canali Instagram e Facebook di @pacmilano, su Youtube e sul sito. 

Cesare Viel, “Il giardino di mio padre” 2019, performance al PAC.
ph Lorenzo Palmieri

Parallelamente il PAC ha chiesto agli artisti con cui ha lavorato negli anni di poter rendere disponibile online la documentazione video delle performance che hanno realizzato nel Padiglione. Grazie alla generosa disponibilità di molti di loro, le performance saranno settimanalmente pubblicate sul canale YouTube del PAC e sul sito, e lì resteranno per tutti coloro che desiderano vederle o riviverle. A oggi sono già visibili quelle di Cesare Viel, Anna Maria Maiolino (immagine di apertura: Anna Maria Maiolino, “Al di là di”, 2019. performance al PAC. ph Lorenzo Palmieri) e Luca Vitone.

Per continuare ad allenare uno sguardo critico sulla realtà, come succede con le attività del nostro public program che coinvolgono spesso special guest, il PAC ha chiesto agli artisti con cui lavorerà nei prossimi mesi ma anche a curatori, critici, editor, giornalisti, scrittori, musicisti, attori e amici con cui collabora di condensare in brevi video messaggi quello che non vogliono dimenticare dell’esperienza del lockdown. I video sono pubblicati a puntate sul profilo FacebookInstagram del PAC con hashtag #PAC&Fiends #nonvoglioscordare.

Vuoi scoprire gran parte delle mostre che si sono tenute al PAC a partire dal 1979? Esplora l’archivio online: foto, video e immagini di repertorio aspettano solo di essere rispolverati.

PCM DIARIES
Abbiamo pensato di proporre una rilettura delle esposizioni di cui ci siamo occupati, per verificarne la loro attualità, coinvolgendo attivamente le persone che quotidianamente arricchiscono con la loro presenza e con il loro lavoro le nostre giornate. Con il progetto PCMDiaries sul nostro canale Instagram e Facebook proponiamo una raccolta di video-racconti, a comporre un diario virtuale di testimonianze, ricordi e riletture – con gli occhi di oggi – su progetti espositivi già conclusi. Un modo per riflettere sulla capacità dell’arte di raccontarci il mondo in cui viviamo, di mettere in luce l’eredità di pensiero e visione che una mostra o un artista possono portarci  e di restare vicini anche da lontano: Leonardo Merlini su Cesare Viel “Più nessuno da nessuna parte” al PAC, Milano; Luca Beatrice su Helen Frankenthaler “Sea change” da Gagosian, Roma; Manuela de Leonardis su Kiluanji Kia Henda “Something happened on the way to heaven” al MAN, Nuoro.
Maurizio Francesconi sull’asta di Artcurial all’hotel Ritz di Parigi nel 2018, Francesca Amé sull’intervista a Ilaria Bonacossa in occasione di Artissima 2019, Matteo Bergamini su due interviste realizzate al PAC Milano: Anna Maria Maiolino nel 2019 e Teresa Margolles nel 2018.
Valentina Tosoni racconta la mostra di Zehra Doğan al Museo di Santa Giulia di Brescia; Fulvio Cammarano narra la mostra inaugurale di Fondazione ICA Milano; Ludovico Pratesi parla della mostra inaugurale de La Fondazione, Roma.
Giuseppe Fantasia su BAM-Biennale Arcipelago Mediterraneo, Palermo nel 2019, a cura di Fondazione Merz ed European Alternatives; Marco De Crescenzo racconta della mostra “Me and Fashion 1996-2018” di Brigitte Niedermair a Palazzo Moceningo, Venezia; Maria Chiara Valacchi racconta le mostre “Equivalenze (Equivalence)” e “Verso nuovi canoni (Towards New Canons)” alla Fondazione ICA Milano; Giacomo Nicolella Maschietti racconta la mostra che ha riunito 10 artisti per festeggiare i 100 anni dell’azienda Giovanardi.
Giulia Bortoluzzi ci racconta la mostra “Luogo e Segni”, a cura di Martin Bethenod e Mouna Mekouar a Punta della Dogana; Desirée Maida ci racconta di BAM-Biennale Arcipelago Mediterraneo, Palermo a cura di Fondazione Merz ed European Alternatives; Alessandra Mammì ci racconta la mostra “Madame Fisscher”, concepita da Urs Fischer e dalla curatrice Caroline Bourgeois a Palazzo Grassi.
Silvia Icardi ci racconta la mostra “Veduta” di Velasco Vitali da M77 Gallery a Milano; Marco Marelli ci racconta di due progetti di Fondazione ICA Milano “Hans Josephsohn” e “Galleria dell’Ariete”; Stefano Castelli ci racconta della mostra “Martial Raysse” curata da Caroline Bourgeois a Palazzo Grassi.

Saverio Verini riflette sulla durata effettiva delle mostre, su cosa rimane una volta terminate e sul valore del ricordo e dell’esperienza diretta; Pietro Marino ci racconta la grande personale di Damien Hirst a Palazzo Grassi e Punta della Dogana; Elena Bordignon ci racconta la mostra “Eel Soup” di Federico Clavarino e Tami Izko da Viasaterna

Cristiana Campanini ci racconta la mostra di Rodolfo Aricò e Anna Castelli Ferrieri presso la galleria Tommaso Calabro, Milano; Luca Zuccala ci racconta la mostra “La Legge Della Giungla” di Giovanni Frangi presso M77 Gallery, Milano; Pietro Bazzoli ci racconta la mostra dei 5 finalisti della 3° edizione del Mario Merz Prize alla Fondazione Merz,Torino

#PCMDiaries #iorestoacasa #distantimavicini

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