Istituire un tavolo di confronto per la gestione della crisi e avviare da subito un confronto sulla strategia di rilancio e ricostruzione che coinvolga Ministro, vertici della struttura tecnica e assessori dei comuni; estendere la possibilità di sponsorizzazioni e donazioni defiscalizzate in regime Art Bonus al numero più ampio possibile di iniziative e investimenti culturali; studiare modalità a supporto delle micro, piccole e medie imprese, cooperative e associazioni culturali;  avanzare proposte al Ministro per l’attribuzione del fondo straordinario di 130 milioni di euro già istituito dal Mibact e inserito nel recente DPCM a supporto di tutte le categorie di impresa o professionali della cultura; assicurare misure a sostegno del reddito anche dei lavoratori atipici e intermittenti. Queste alcune delle richieste formulate al Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini dagli assessori alla cultura Luca Bergamo (Roma), Eleonora De Majo (Napoli), Filippo Del Corno (Milano), Barbara Grosso (Genova), Francesca Leon (Torino), Paola Piroddi (Cagliari) e Tommaso Sacchi (Firenze), in rappresentanza dei dodici promotori dell’appello per richiedere lo stato di crisi del settore e misure specifiche di sostegno.
 
Gli assessori hanno incontrato in videoconferenza il Ministro Franceschini insieme ai vertici della struttura tecnico-giuridica del Mibact. 
L’incontro è stato concordato con il Ministro a seguito della lettera che i 12 assessori – oltre a quelli già citati anche Adham Darawsha (Palermo), Matteo Lepore (Bologna), Paola Mar (Venezia), Paolo Marasca (Ancona), Ines Pierucci (Bari) – hanno scritto nei giorni scorsi per chiedere un confronto diretto per lo studio e la formulazione di misure straordinarie a supporto delle moltissime imprese culturali colpite dalla crisi conseguente alla pandemia COVID-19. 
 
«Siamo molto soddisfatti di questo confronto efficace e diretto con il Ministro – commentano gli assessori -. Stabilire un dialogo chiaro e costruttivo in questa delicatissima fase storica è una priorità assoluta per le nostre città e per i nostri assessorati. Insieme ai fondi urgenti ‘cura città’, legittimamente chiesti dai nostri sindaci, crediamo sia importante studiare insieme al Ministro iniziative e misure economiche ‘cura cultura’ che possano rappresentare una reale possibilità di sopravvivenza e ripartenza delle moltissime imprese culturali, fondamentale volano economico del nostro Paese».

C.S. 31 marzo 2020
Fonte: Ufficio Stampa Comune Milano / Ufficio Stampa Comune Firenze

NEL “CURA ITALIA” ANCHE “CURA CULTURA”: REDDITO D’EMERGENZA ANCHE PER AUTONOMI DEL SETTORE CULTURALE 
«Dopo l’appello al Governo lanciato qualche settimana fa, con le lettere indirizzate ai Ministri Franceschini e Catalfo, abbiamo chiesto un confronto con i due Ministeri» dichiarano i dodici assessori alla Cultura delle grandi città.

«Accanto all’incontro con il Ministro Franceschini, nel proficuo scambio con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ci si è confrontati su due aspetti che riguardano molti lavoratori della cultura nell’immediato e sulla richiesta di una misura generalizzata in futuro: 
1. consentire, nei provvedimenti attuativi del decreto “Cura Italia”, l’accesso al fondo di ultima istanza, istituito con l’articolo 44 del decreto, a sostegno di lavoratori autonomi e in regime di collaborazione coordinata continuativa, anche a categorie di lavoratori che prestano un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente in proprio e senza vincolo di subordinazione, ma non titolari di partita IVA;  
2. rendere possibile l’attivazione della cassa integrazione straordinaria anche per i lavoratori intermittenti, o a chiamata, considerando come base il reddito percepito nel 2019.  

Abbiamo inoltre auspicato che le prossime misure del Governo abbiano il carattere di un vero e proprio reddito d’emergenza, per qualche mese, come avevamo proposto con il nostro appello. Un reddito a disposizione di chi non lavora in questo periodo e nel 2019 ha prodotto redditi inferiori ad una soglia ragionevole ma superiori a quelli fissati per accedere al reddito di cittadinanza. Avanzando le richieste abbiamo sottolineato il fondamentale contributo alla produzione culturale delle realtà più piccole, che hanno capacità notevoli di elaborare percorsi innovativi e sperimentali, e che garantiscono la continua generatività del settore culturale. Alla luce degli ultimi scambi e degli orientamenti che sembrano affermarsi, apprezziamo l’attenzione e l’apertura che abbiamo registrato nel confronto con il Ministro e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali – fanno sapere gli assessori – e siamo fiduciosi che molte delle nostre sollecitazioni possano venire raccolte». 

I firmatari delle lettere inviate ai Ministri Catalfo e Franceschini sono: Luca Bergamo, Vicesindaco con delega alla Crescita Culturale – Roma, Adham Darawsha, Assessore alle culture – Palermo, Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura – Milano, Eleonora de Majo, Assessora alla Cultura e al Turismo – Napoli, Barbara Grosso, Assessora alle Politiche Culturali, dell’Istruzione, per i Giovani – Genova, Francesca Paola Leon, Assessora alla Cultura – Torino,  Matteo Lepore, Assessore alla Cultura e al Turismo – Bologna, Paola Mar, Assessore al Turismo, Toponomastica, Decentramento e Municipalità – Venezia, Paolo Marasca, Assessore Cultura, Turismo e Politiche Giovanili – Ancona, Ines Pierucci, Assessora alle Politiche Culturali e Turistiche – Bari, Paola Piroddi, Assessora Cultura, Spettacolo, Verde Pubblico e Benessere Animale – Cagliari, Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura – Firenze.

C.S. 3 aprile 2020
Fonte: Ufficio Stampa Comune Milano