Dopo il successo ottenuto al m.a.x. museo di Chiasso, dove è stata allestita fra i mesi di settembre e febbraio scorso, la mostra “Marcello Dudovich (1878-1962) fotografia fra arte e passione” è ora visitabile – in versione ampliata – negli spazi espositivi delle ex Scuderie del prestigioso Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare di Trieste. L’esposizione – a cura di Roberto Curci, storico dell’arte, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo e Spazio Officina – è stata proposta come “progetto integrato” e dopo Chiasso ha dunque sede ora là dove il cartellonista Dudovich ebbe i natali e si formò.

La mostra, aperta al pubblico fino al 10 gennaio 2021, presenta oltre 300 opere del grande maestro triestino, mettendo in luce, attraverso la produzione artistica, il particolare rapporto fra la fotografia e la cartellonistica.

Triestino di nascita e internazionale per vocazione, Marcello Dudovich fu un illustratore, appassionato di fotografia e cartellonista di successo. Fu un assoluto innovatore nel suo campo e costituisce uno dei riferimenti più importanti nella storia del manifesto. Basti pensare ai suoi lavori per Borsalino, La Rinascente, Campari, Martini, Pirelli, solo per citarne alcuni.

La mostra analizza il processo creativo dell’artista, evidenziando l’uso particolare della fotografia. Dudovich fece infatti spesso ricorso all’immagine fotografica come base per l’elaborazione dei suoi manifesti. Nella mostra proveniente dal m.a.x. sono esposte oltre duecento fotografie inedite provenienti da collezioni private e pubbliche, messe in rapporto agli schizzi e ai bozzetti acquarellati preparatori alla stesura dei suoi manifesti, una trentina dei quali è visibile in mostra; inoltre su particolari monitor è possibile vedere tutto il fondo fotografico Dudovich, che consta di oltre mille e duecento immagini. Molto interessante è anche il confronto con Leopoldo Metlicovitz, suo maestro, cartellonista in Ricordi, del quale sono esposte in mostra una ventina di fotografie inedite. Correda il percorso un ampio apparato di documenti, quali lettere autografe di Marcello Dudovich, cartoline, copertine di riviste – fra cui La Lettura (mensile del Corriere della Sera; dal 1901), Ars et labor (Milano; 1906), La Donna (1919-1929) e in particolare Simplicissimus (Monaco; 19011-1915) con i relativi, splendidi bozzetti. Non manca il riferimento al cinema muto e alle dive dell’epoca, al cui fascino l’artista triestino fu molto sensibile.

Complessivamente il percorso espositivo offre un affondo sul sistema e il rapporto dell’uso della fotografia nella rappresentazione cartellonistica e pubblicitaria finora rimasto misconosciuto.
La direzione del Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare ha inoltre ottenuto ulteriori prestiti ampliando l’esposizione prevista alle ex Scuderie. La mostra vanta importanti opere che giungono, fra gli altri, dal Civico Museo Revoltella – Galleria d’Arte moderna di Trieste, oltre che dal Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, dalla Civica Raccolta delle stampe “Achille Bertarelli” del Castello Sforzesco di Milano, dal Gabinetto dei disegni di Castello Sforzesco di Milano, dal Civico Archivio fotografico di Milano, dalla Galleria Campari di Sesto San Giovanni e da numerosi collezionisti privati, fra cui si citano Salvatore Galati e Alessandro Bellenda.

Sono intervenuti alla presentazione a Trieste la direttrice del Museo Miramare Andreina Contessa e i co-curatori. Per l’importante occasione hanno presenziato Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Tiziana Gibelli, Assessore alla cultura della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, e Giorgio Rossi, Assessore alla cultura del Comune di Trieste.
La sede espositiva di Trieste rientra inoltre anche nella relazione fra luoghi di città di confine che la lega a Chiasso nel tema conduttore trattato quest’anno dal Centro Culturale Chiasso – Confine, appunto.
In occasione della mostra si è tenuta anche la presentazione del “focus-on” nelle sale del Castello di Miramare dedicato al megaletoscopio, strumento per una nuova visione della fotografia creato dal ticinese Carlo Ponti nel 1860 ed entrato in collezione di Massimiliano d’Asburgo.

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa m.a.x, sito m.a.x. sito Miramare

MARCELLO DUDOVICH (1878-1962)
FOTOGRAFIA FRA ARTE E PASSIONE
10 Luglio 2020 – 10 Gennaio 2021

Museo Storico Castello di Miramare
Viale Miramare, 34151 Trieste
tel. +39 040 224143
mu-mira@beniculturali.it

www.miramare.beniculturali.it

Info mostra:
m.a.x. museo
Via Dante Alighieri 6, CH – 6830 Chiasso
T. +41 58 122 42 52
info@maxmuseo.ch
www.centroculturalechiasso.ch