Negli eleganti scenari della Reggia di Colorno (PR) torna la grande fotografia con gli scatti di importanti fotografi del panorama nazionale e internazionale per la rassegna ColornoPhotoLife, festival fotografico dal 12 settembre all’11 novembre 2020, quest’anno incentrato sul tema “Il Tempo, intorno a noi”, nell’ambito degli eventi di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21Mostre fotografiche, conferenze, workshop, visite guidate coinvolgeranno protagonisti e pubblico in un viaggio inedito nel mondo della fotografia. Il grande fotografo emiliano Franco Fontana e le sue immagini della Route 66 saranno i protagonisti dell’edizione 2020 del festival insieme all’inglese Michael Kenna, il quale propone un’inedita mostra fotografica dedicata ai luoghi del fiume Po.
Nello spazio Mupac dell’Aranciaia si potranno ammirare le mostre di altri fotografi italiani, come Livio Senigalliesi, Tina Cosmai, Raffaele Petralla, Camilla Biella.

MOSTRE FOTOGRAFICHE NELLA REGGIA

Franco Fontana Route 66

Franco Fontana “Route 66” (12 settembre – 8 novembre 2020)
Nel piano nobile della Reggia si potranno ammirare le foto della mostra“Route 66” diFranco Fontana, che presenta il mito americano attraversopiù di 70 immagini realizzate lungo le 2.248 miglia che uniscono Chicago a Los Angeles, seguendo la leggendaria strada 66. La mostra continua a Parma (vedi qui ).
Inaugurata nel 1926, all’apice della diffusione dell’automobile, e totalmente dismessa nel 1984, la Route 66 incarna lo spirito dell’America più profonda, teso alla scoperta della “nuova frontiera” e, attraverso il viaggio, della propria interiorità. Non a caso è stata immortalata da grandi fotografi, quali Dorothea Lange e Walker Evans, fino a Wim Wenders. È il palcoscenico di un filone della letteratura americana, da Furore di John Steinbeck, con il film che ne fu tratto di John Ford, a Sulla strada di Jack Kerouac. È il soggetto di canzoni di Woody Guthrie, Bob Dylan, Bruce Springsteen e di alcuni dei brani musicali di un film di culto, Easy Rider. Le 70 fotografie che Franco Fontana scattò più di vent’anni fa (esposte a Palazzo Magnani di Reggio Emilia nel 2002), restituiscono l’idea stessa dello spazio americano, e il mito che prese vita nelle stazioni di servizio, nei villaggi ormai fantasma, nelle insegne pubblicitarie dismesse e nei serbatoi dell’acqua.

Nato a Modena nel 1933, Franco Fontana è senza dubbio tra i fotografi italiani più stimati a livello internazionale. Considerato un “maestro del colore”, nel corso della sua lunga carriera ha dimostrato di essere un fotografo molto eclettico: mai fossilizzato su un genere in particolare, si è cimentato con il paesaggio, con il nudo, con il reportage, con la fotografia fine art e con le polaroid, senza disdegnare la pubblicità, la moda o altri lavori commerciali. Le sue opere sono state pubblicate su oltre 40 libri fotografici e sono state oggetto di centinaia di mostre in Italia e all’estero, dal MoMa di New York al Musée d’Art Moderne di Parigi, all’Australian National Gallery di Melbourne.
Ha collaborato con le maggiori testate mondiali (da Vogue a Time a Frankfurter Allgemeine, per citarne alcune), ha tenuto workshop e conferenze in tutto il mondo ed è direttore artistico di diversi fotofestival nazionali.

Michael Kenna – Railway Bridge Approach, Mezzano Rondani, Colorno, Parma, Italy. 2017

Michael Kenna “Fiume Po” (16 ottobre-8 novembre 2020)
“Fiume Po” è il titolo dell’esposizione di Michael Kenna, il quale propone un’inedita mostra fotografica dedicata ai luoghi del Grande Fiume, in particolare ai posti silenziosi. Si potrà visitare al piano nobile.

Michael Kenna è unanimemente riconosciuto come uno dei più grandi fotografi contemporanei di paesaggio. La sua lettura di ciò che si presenta ai nostri occhi – sia esso il retaggio di un tempo che pare essersi arrestato dagli albori del mondo, sia l’esito dell’intervento umano – è segnata da un’attenzione spasmodica ai dettagli e al respiro cosmico che ordina in geometrie segrete e che tutto avvolge, dentro il silenzio e la solitudine. Kenna ha condotto campagne fotografiche in tutto in tutti i continenti, con particolare riferimento, negli ultimi decenni, all’Estremo Oriente, esperienze sul campo che hanno originato oltre settanta libri. L’indagine da lui condotta sul Po ha inizio durante un paio di viaggi in Italia, nel 2006-2007, in preparazione della sua mostra antologica del 2010 a Reggio Emilia, ed è proseguita costantemente fino al 2019, con esplorazioni lungo l’intero corso del Grande Fiume, dalla sorgente alla foce; viene ora presentata in anteprima alla Reggia di Colorno e pubblicata nella sua interezza (102 immagini) in un volume monografico che accompagna la mostra.

Michael Kenna nasce nel 1953 a Widnes, nella contea inglese del Chesire. Fin dall’adolescenza la passione per le arti lo porta ad approfondire gli studi di pittura e fotografia, prima alla scuola d’arte a Banbury, poi al College Of Printing di Londra, dove inizia a lavorare come fotografo e artista. Tuttavia, l’esperienza più rilevante per la sua formazione di fotografo avviene quando si trasferisce nel 1977 a San Francisco – vive tuttavia ormai da anni a Seattle – dove inizia a lavorare come stampatore per la fotografa Ruth Bernhard. Kenna è un maestro in camera oscura, dove sviluppa personalmente le pellicole per la fotografia analogica che tuttora utilizza.

Franco Vimercati “Langhe altre scritture” (16 ottobre al 8 novembre 2020) a cura di Centro Studi e Archivio della Comunicazione – Università di Parma.
A diciannove anni dalla scomparsa di Franco Vimercati, negli spazi intimi e privati della settecentesca dimora ducale, saranno esposti gli scatti che raccontano una fase cruciale della sua fotografia e della fotografia italiana, lo snodo, nel 1973, tra il lirismo intenso di “Langhe” e le riflessioni concettuali sulla ripetizione, una nuova idea di fotografia che si fa ricerca linguistica.

Nato nel 1940, Vimercati è stato un fotografo attento ed essenziale, interprete del silenzio e della serialità del reale. Il suo modo di lavorare è caratterizzato da una delicatezza di linguaggio che parla della complessità dell’esistere e i soggetti privilegiati sono quelli che appartengono alla vita quotidiana, oggetti comuni che avviano a un’ampia riflessione sul senso della visione e del gesto fotografico.
Artista di grande rilevanza per il particolare cammino intrapreso nell’ambito della sperimentazione contemporanea, Vimercati attraverso gli anni si è in particolare concentrato sulla ripresa fotografica di oggetti del suo quotidiano, infondendo loro un’anima e una magia particolari: trentasei bottiglie d’acqua, le liste di legno del pavimento, un barattolo, un vaso, un bicchiere… “dieci anni passati a fotografare solo una zuppiera…”.Concentrazione e serialità sono le caratteristiche peculiari del suo lavoro, che ricordano le preghiere in cui la ripetizione ininterrotta e quasi infinita della stessa parola la svuota del suo significato primario trasformandola in suono puro, creando un contatto diretto tra l’essere e il cosmo.

Franco Vimercati insieme a Jodice, Ghirri, Gioli, Leonardi, Cresci e Vaccari è stato il costruttore di una nuova idea di fotografia. È fra coloro che hanno lavorato per spostare la fotografia italiana verso una nuova direzione, quella della ricerca artistica. Succede alla fine degli anni Settanta, e il suo lavoro è, per unicità e per progettualità, forse il più estremo.

La mostra, a cura del CSAC di Parma, è realizzata con le foto donate dall’autore all’Istituzione Universitaria.

Color’s Light “Una donna, Maria Luigia”
Il Porticato della Reggia ospita nei giorni del festival e successivi weekend la collettiva dei soci Color’s Light dal titolo “Una donna, Maria Luigia”. Indagine sull’eredità lasciata dalla donna più amata di Parma, Maria Luigia d’Austria, con la guida della storica d’arte Eles Iotti.

MOSTRE FOTOGRAFICHE E ATTIVITA’ NELLO SPAZIO MUPAC ALL’ARANCIAIA

Foto di Livio Senigallesi

Livio Senigalliesi espone, dal 12 settembre all’11 ottobre, nello spazio Mupac dell’Aranciaia, le immagini della sua “Effetti Collaterali”. Sono fotografie scattate nell’arco di due decenni in quattro continenti come testimonianza e denuncia del lungo periodo della “guerra chimica”. Foto realizzate a contatto con le persone, tra sofferenze, pericoli, freddo, fame, fughe.

Sempre all’Aranciaiadal 12 settembre all’11 ottobre si potranno osservare le“Epifanie: l’altra fisica del paesaggio” di Tina Cosmai, la quale riflette sulla condizione post-umana in cui il soggetto è al centro di una realtà pervasa dalla tecnologia.

Raffaele Petralla conduce i visitatori, con il suo reportage“Cosmodrome”, dal 16 ottobre all’8 novembreall’Aranciaia, nella vita di coloro che raccolgono e riciclano i rottami dei razzi russi che cadono nella neve della tundra in Russia, al confine con il circolo polare articolo.

“La mia terra” è invece il nome della mostra di Camilla Biella, che svela – dal 16 ottobre all’8 novembre all’Aranciaia – il piccolo mondo antico della Pianura Padana, tra l’antica via Emilia e le prime colline appenniniche di Piacenza, con i rituali quotidiani di piccoli agglomerati rurali.

ColornoPhotoLife, per dare espressione ad una cultura fotografica viva, conta su qualificate collaborazioni, come nel Concorso a lettura di Portfolio Maria Luigia – tappa di Portfolio Italia (che si terrà il 17 e 18 ottobre), negli intensi incontri con autori e protagonisti della fotografia italiana e nei workshop. Quest’ultimi vedranno la partecipazione di fotografi e curatori, in modo da offrire agli appassionati un’ampia scelta formativa. Tra i protagonisti, Livio Senigalliesi, Loredana De Pace, Laura Manione.

Il festival è possibile grazie all’organizzazione del Gruppo Fotografico Color’s Light e di Antea Progetti e Servizi per la Cultura e il Turismo.

C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Ella

Colorno PhotoLife IL TEMPO INTORNO A NOI
12 settembre – 11 novembre 2020

Reggia di Colorno
Piazza Garibaldi, 26 – 43052 Colorno Parma
Tel. 0521 312545
Email: reggiadicolorno@provincia.parma.it
info@colornophotolife.it

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