Anche quest’anno il Museo Teatrale alla Scala partecipa con orgoglio a Museo City, che nell’edizione 2020 mette a tema i talenti delle donne, protagoniste nei diversi campi dell’arte.
Per “Museo Segreto” si è scelto di mettere in evidenza il ritratto di Giuditta Pasta, di Gioacchino Giuseppe Serangeli (Roma, 1768 – Torino, 12 gennaio 1852). La cantante, donna di grande carattere e patriota, fu protagonista di quella difficile serata del 1831 in cui andò in scena in prima esecuzione assoluta l’opera Norma di Vincenzo Bellini. L’esecuzione fu un clamoroso fiasco, anche se in seguito l’opera è andata affermandosi e oggi è ritenuta tra le più significative della prima metà del XIX secolo. Giuditta Pasta era di fatto un mezzosoprano. Aveva però, tramandano le cronache, la tendenza ad essere “calante” nelle note acute. Ecco perché Bellini fu costretto ad abbassare di un tono intero l’aria celeberrima “Casta diva” nella Norma per renderla più consona ai suoi mezzi vocali. Nel dipinto tiene in mano lo spartito del Tancredi di Rossini, aperto alla pagina della celebre aria “Di tanti palpiti”. Lo sguardo è rivolto al cielo, come se cercasse ispirazione per un accordo.

Sabato 1 agosto il Museo offre gratuitamente l’ingresso alla collezione permanente e alla mostra “Nei palchi della Scala. Storie milanesi”.
La mostra a cura di Pier Luigi Pizzi vuole raccontare l’evoluzione del pubblico del Teatro, dalla sua fondazione fino al dopoguerra, quando ai palchettisti si sostituirono gli abbonati. Si tratta di una storia prestigiosa che attraversa tutte le trasformazioni della società italiana degli ultimi due secoli, a conferma di quanto la Scala, con i suoi eleganti interni e i suoi abitanti illustri, sia sempre stata un punto di riferimento, il centro della cultura e del costume del nostro paese.
Supporto fondamentale per il percorso espositivo è un imponente database che traccia, palco per palco, la mappa di tutti i proprietari e degli ospiti del teatro dal 1778 al 1920, anno dell’esproprio. Qui si ripercorre la storia delle grandi famiglie milanesi, dai Trivulzio, ai Litta, ai Belgiojoso, ai Visconti, le cui vicende si intrecciano a quelle dei patrioti, come Luigi Porro Lambertenghi, Federico Confalonieri e Silvio Pellico, oltre ai grandi letterati da Stendhal a Foscolo, da Parini a Manzoni. Questa importante ricerca storica ha visto la collaborazione del Teatro alla Scala con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e la Biblioteca Nazionale Braidense. È possibile consultare la mappa digitale dei proprietari dei palchi frutto di questa ricerca sul sito del Teatro alla Scala.
La mostra resterà aperta fino al 30 settembre 2020. Il catalogo è acquistabile presso lo Shop.

Per prenotare ingresso gratuito:
https://www.museoscala.org/eventi-e-mostre/eventi/piano-city-2018/museocity/

C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Teatro alla Scala, 29 luglio 2020
e sito

Museo Teatrale alla Scala
Teatro alla Scala
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20121 Milano
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