Paragonato dal New York Times a Tom Waits e Randy Newman, Paolo Conte è uno dei massimi cantori della provincia del mondo: le sue canzoni visive formano un immaginario atlante dell’anima, del suono e della poesia. Perché Conte ti porta via e ti affascina con uno spettacolo di arte varia, fingendo di passare per caso al Bar Mocambo, mentre una tragedia minima incombe tra il sorriso e una furtiva lacrima.

Ora Paolo Conte, Via con me, il film documentario diretto da Giorgio Verdelliprodotto daSudovest Produzioni, Indigo Film in collaborazione con Rai Cinema, arriva in anteprima nella sezione Fuori Concorso della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia per approdare poi nei cinema italiani distribuito daNexo Digital solo il 28, 29, 30 settembre.

Paolo Conte © Daniela Zedda

Paolo Conte, Via con me è un itinerario ideale con la voce narrante di Luca Zingaretti per raccontare un personaggio eclettico e, per certi versi, misterioso. Una grande storia, non soltanto musicale. È un intreccio di parole, versi e musiche che scattano foto del nostro immaginario attraverso le canzoni, i concerti, gli amici e le riflessioni del grande artista astigiano.

Verdelli ha attinto all’immenso patrimonio dell’archivio personale di Conte, unendolo a materiale realizzato ad hoc: interviste, riprese dei tour internazionali e occasioni di una carriera unica. Con una straordinaria carrellata di testimonianze ­­– Roberto Benigni, Vinicio Capossela, Caterina Caselli, Francesco De Gregori, Stefano Bollani, Giorgio Conte, Pupi Avati, Luisa Ranieri, Luca Zingaretti, Renzo Arbore, Paolo Jannacci, Vincenzo Mollica, Isabella Rossellini, Guido Harari, Cristiano Godano, Giovanni Veronesi, Lorenzo Jovanotti, Jane Birkin, Patrice Leconte, Peppe Servillo ­– il film si inoltra nel labirinto delle canzoni di Conte, anche quelle scritte per gli interpreti più diversi (Adriano Celentano, Enzo Jannacci, Jane Birkin, Caterina Caselli, Bruno Lauzi), oltre che nel labirinto delle sue passioni (il jazz, l’enigmistica, la pittura, il diritto, il cinema). Alla base del progetto c’è una lunga intervista “intima” di Verdelli a Paolo Conte, in cui i racconti di personaggi, canzoni e vicende umane mescolano tenerezza, ironia e charme tipici dell’avvocato di Asti che ci accompagnano in una scoperta continua tra il noto e l’inedito, tra le storie, i versi e le canzoni di quello straordinario altrove che è il mondo di Conte.

GIORGIO VERDELLI
Giorgio Verdelli nasce a Napoli nel 1956. Autore, regista e produttore di documentari e programmi musicali, è uno dei maggiori esperti a livello internazionale di musica e ha raccontato per il piccolo e il grande schermo alcuni tra i più grandi interpreti del mondo musicale italiano e mondiale con uno stile personalissimo che gli è valso il plauso della critica e del pubblico. Dagli anni ‘90 in poi ha firmato oltre 200 programmi fra cui la serie Unici – Premio Moige per la qualità e la cultura musicale. Suoi i recenti successi dei docu-film Pino Daniele. Il Tempo Resterà vincitore del Nastro d’Argento documentari 2018, Mia Martini Fammi sentire Bella e gli speciali dedicati a Vasco Rossi.

Paolo Conte © Daniela Zedda

PAOLO CONTE
Paolo Conte, tra i maggiori artisti italiani, è uno dei più internazionali e meno rappresentati per la sua proverbiale ritrosia e per il suo rigore assoluto. La sua musica è capace di raccontare storie ed emozionare come un bel film. Conte è uno dei massimi cantori della provincia del mondo, paragonato dal New York Times a Tom Waits e Randy Newman.

Le sue canzoni visive formano un Immaginario Atlante dell’anima, del suono e della poesia. Spesso sono una sorta di cortometraggi in grado di vivere di vita propria, una rappresentazione realistica dell’immaginario. Perché Conte ti porta via e ti affascina con uno spettacolo di arte varia, fingendo di passare per caso al Bar Mocambo, mentre una tragedia minima incombe tra il sorriso e una furtiva lacrima.

C.S.
Fonte: Nexo Digital

nexodigital.it