Si chiude con la quinta recita della Cambiale di matrimonio la 41esima edizione del Rossini Opera Festival, realizzata con un enorme sforzo organizzativo compiuto in condizioni proibitive e in tempi molto ristretti. La decisione di andare in scena è stata annunciata il 19 maggio e il lavoro di allestimento si è potuto avviare solo il 3 giugno, non appena finita la fase di smartworking, in un’Italia ancora chiusa agli spostamenti interregionali. La prima giornata di prove di regia in palcoscenico si è tenuta il 13 luglio, 40 giorni dopo.

In poco più di un mese, quindi, è stato portato a termine un gigantesco volume di attività: la costruzione dell’allestimento della Cambiale di matrimonio (300 metri cubi), trasportati con l’impiego di 5 bilici da 12 metri; la realizzazione di una pedana di 230 metri quadri che ha ricoperto tutta la platea del Teatro Rossini fino al livello del palcoscenico, così da consentire all’orchestra di suonare con il giusto distanziamento; la creazione di un’arena in piazza del Popolo, con palcoscenico da 330 metri quadri e buca d’orchestra da 140 metri quadri, nonché una platea sotto le stelle da 2.300 metri quadri nella quale svolgere gli altri concerti. Il tutto, rispettando tassativamente le norme di sicurezza poste a tutela della salute di artisti, maestranze e spettatori.

Il botteghino ha fatto registrare 5.900 presenze ed un incasso di 195.182 euro. Nonostante gli ostacoli ai viaggi internazionali, la percentuale di stranieri si è attestata al 33%, con 14 nazioni rappresentate in ordine d’importanza: Francia, Germania, Belgio, Austria, Svizzera, Regno Unito, Spagna, Israele, Stati Uniti, Hong Kong, Grecia, Finlandia, Lussemburgo e Cile.

Per rinsaldare il legame con il numeroso pubblico che, soprattutto dall’estero, non ha potuto essere a Pesaro questa estate, è stata trasmessa in diretta streaming gratuita sul sito web e sui canali social del Festival la serata inaugurale, con la Cantata Giovanna d’Arco e l’opera La cambiale di matrimonio. La trasmissione è stata diffusa anche nell’ambito del progetto di ItaliaFestival Estate all’italiana promosso dal Ministero degli Affari Esteri in tutta la sua rete di Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura. La serata ha riscosso un dato record di circa 23.000 contatti.

Sempre allo scopo di ampliare il pubblico e di diffondere gratuitamente la conoscenza della musica di Rossini, la prima e l’ultima serata di Giovanna d’Arco e Cambiale di matrimonio sono state videoproiettate in piazza del Popolo. Inoltre, il ciclo dei Concerti al Museo (piccoli esclusivi recital tenuti al Museo Nazionale Rossini) è stato interamente trasmesso in diretta Facebook sulla pagina del ROF.

Sono stati accreditati 72 giornalisti per testate provenienti (Italia a parte) da Belgio, Canada, Città del Vaticano, Francia, Germania, Messico, Olanda, Perù, Russia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti e Svizzera.

Ma il ROF 2020 non finisce qui e proporrà una sezione autunnale in programma dal 1 al 29 novembre. In calendario il Concerto finale dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”, rinviata per ovvie ragioni ad ottobre in luogo del consueto mese di luglio (1 novembre); una selezione dei Péchés de vieillesse eseguita dal pianista Alessandro Marangoni (14 novembre); la Messa di Milano, mai eseguita al ROF, diretta da Ferdinando Sulla, proposta assieme al Miserere (15 novembre); tre recite dello spumeggiante Barbiere di Siviglia messo in scena da Pier Luigi Pizzi al ROF 2018 (25, 27 e 29 novembre) e diretto da Michele Spotti; infine, due recite del classico Viaggio a Reims di Emilio Sagi ripreso da Elisabetta Courir, con gli allievi dell’Accademia Rossiniana 2020 diretti da Alessandro Cadario (26 e 28 novembre).

Quanto al ROF 2021, che si terrà dal 9 al 21 agosto, il programma proporrà tre nuove produzioni liriche: Moïse et Pharaon, diretto da Giacomo Sagripanti e messo in scena da Pier Luigi PizziIl signor Bruschino, con la direzione di Michele Spotti e la regia del duo Barbe & DoucetElisabetta regina d’Inghilterra, affidata al direttore Evelino Pidò e al regista Davide Livermore (scene di Giò Forma e costumi di Gianluca Falaschi). In più, una nuova versione in forma scenica dello Stabat Mater, curata da Massimo Gasparon e diretta da Jader Bignamini.

C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Rof, 20 agosto 2020

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