Il Comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche dedica la trentunesima edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino a un luogo dell’Asia Minore che emerge dalla lunga vicenda storica e geografica della Cappadocia: due valli contigue scavate nella roccia vulcanica, la Valle delle Rose e la Valle Rossa, in lingua turca Güllüdere e Kızılçukur.

Al centro della penisola anatolica, da sempre ponte per culture diverse tra l’Asia e l’Europa, tra il Mediterraneo e il Mar Nero, la Cappadocia si estende con i suoi altipiani a mille metri di altitudine e circondata da vulcani imponenti. Il suolo è arido, scavato dall’acqua e dal vento; il clima difficile.

Sant Agatangelo, Chiesa delle Tre Croci. Archivio fotografico della Missione di studi dell’Università della Tuscia in Cappadocia 2006-2019

La regione vede, fin dal primo secolo, l’arrivo del primo cristianesimo e dei padri della chiesa, e poi il diffondersi della cultura bizantina, che con i suoi innumerevoli insediamenti eremitici e monastici, chiese e santuari formerà una delle più importanti comunità cristiane del primo millennio. A tutto questo corrispondono spazi che oggi si rivelano con cicli pittorici straordinari,edifici sacri e manufatti dispersi in un vasto territorio, che a partire dal secolo XIII, con la scomparsa della presenza bizantina, diventeranno stalle, abitazioni rurali e cisterne, e una moltitudine di piccionaie che procurano a chi coltiva la terra il guano necessario alla fertilità dei campi.


Chiesa di San Giovanni Gullu Dere, in Valle delle RoseArchivio fotografico della Missione di studi dell’Università della Tuscia in Cappadocia 2006-2019

In un contesto di rapidi cambiamenti, di apparizione di nuovi usi e forme insediative connessi al turismo di massa, tra il fiorire di studi e scoperte di questo immenso patrimonio storico, si distingue la presenza di un gruppo di lavoro italiano che opera per il recupero dei preziosi cicli pittorici celati nelle chiese rupestri. Un lavoro che incarna il senso di una cittadinanza, la misura dell’appartenenza e della cura nei confronti di un luogo che travalica ogni confine nazionale. Per queste ragioni il Comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche ha deciso di affidare il “sigillo” disegnato da Carlo Scarpa alla storica dell’arte Maria Andaloro, dal 2006 ideatrice e coordinatrice della missione di ricerca che fa capo all’Università della Tuscia.


La Valle Rossa (Kızılçukur) vista dall’altopiano. Fotografia di Marco Zanin per Fondazione Benetton Studi Ricerche.

LA MOSTRA
La campagna del Premio Carlo Scarpa consiste in una serie di attività utili per la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione del luogo designato. Il primo appuntamento pubblico è in programma sabato 24 ottobre 2020, con l’apertura, fino al 10 gennaio 2021, della mostra “Cappadocia. Il paesaggio nel grembo della roccia”, a cura di Patrizia Boschiero e Luigi Latini, nel nuovo spazio culturale che si inaugurerà a Treviso: Ca’ Scarpa, l’antica Chiesa di Santa Maria Nova. Saranno anche presentati il film documentario Güllüdere e Kızılçukur: la Valle delle Rose e la Valle Rossa in Cappadocia e l’omonimo volume collettivo. Seguiranno, in marzo e aprile 2021, due convegni organizzati in collaborazione con lo Iuav di Venezia e con l’Università degli Studi di Firenze, nelle rispettive sedi universitarie. Il percorso si concluderà a Treviso, a maggio 2021, con un convegno dedicato alle valli della Cappadocia e la consegna del Premio.

M.F.C.S.
Fonte: Studio Esseci, settembre 2020
Immagine di apertura:
Chiesa dello stilita Niceta in Valle Rossa. Archivio fotografico della Missione di studi dell’Università della Tuscia in Cappadocia 2006-2019

CAPPADOCIA. IL PAESAGGIO NEL GREMBO DELLA ROCCIA
24 ottobre 2020 – 10 gennaio 2021
Ingresso libero

Ca’ Scarpa
via Canova 11, Treviso

Info:
Fondazione Benetton Studi Ricerche
via Cornarotta 7-9, 31100 Treviso
tel. 0422.5121
fbsr@fbsr.it
www.fbsr.it