La Galleria d’Arte Moderna di Roma ospita Shepard Fairey / 3 Decades of Dissent”, un progetto espositivo esclusivocurato dallo stesso Shepard Fairey, urban artist statunitense tra i più conosciuti al mondo, insieme a Claudio Crescentini, Federica Pirani e galleria Wunderkammern. Sperimentatore assoluto di linguaggi, stili e messaggi politici tramite l’arte, Shepard Fairey (Charleston, 1970) ha creato un concept unico e irripetibile appositamente per la Galleria, presentando un nucleo unitario di trenta sue recenti opere grafiche inedite (2019), con il quale ripercorre molti dei suoi temi di dissenso, tra cui la lotta per la pace e contro la violenza razziale, la difesa della dignità umana e di genere, la salvaguardia dell’ambiente.

Ad aprire l’esposizione, visibile dal 17 settembre al 22 novembre 2020 ( virtuale fino al 26 marzo, vedi qui ) un’opera che circoscrive il limite temporale dei tre decenni di dissidenza: una copia autografata di Hope (2008), una delle creazioni più celebri di Fairey, in cui ha ridefinito il volto di Barack Obama creando l’immagine iconica che ha fatto il giro del mondo. Lo stesso Presidente U.S.A. si congratulò con lui, in una lettera indirizzata all’artista poi resa pubblica.

Shepard Fairey, Portrait, Photo by Jon Furlong

Fairey definisce il suo stile come politico, audace e iconico, basato sulla stilizzazione e idealizzazione delle immagini, come dimostrano anche altre opere in mostra, fra le quali la ridefinizione della celeberrima campagna di sticker dal titolo “André the Giant has a Posse”, con il volto del campione di wrestling disseminato su migliaia di muri delle città americane. “André the Giant”, nella sua versione Hendrix, è presente in mostra insieme a Jesse – con il volto del Reverendo Jesse Jackson – della serie “Brown Power”. Inoltre, Power and Equality dedicata ad Angela Davis, attivista del movimento afroamericano statunitense.

Anche in questo caso ritorna potente l’iconicità dell’uso del segno di Fairey, sempre molto riconoscibile, anche per essere pura espressione di legami con la tradizione grafica dell’arte dissidente e avanguardista dell’Europa del Novecento. Dal Futurismo al Costruttivismo russo, come in Guns and Roses, definita dal gioco linguistico e visivo fra rock – il titolo riprende la denominazione dell’omonimo gruppo musicale – e i simboli pacifisti, specificatamente anni Sessanta, con le rose nei fucili. Il pacifismo quindi va di nuovo a legittimarsi con la sua (ri)appropriazione della grafica del Modernismo europeo, come nella serie Obey Lotus Ornament e in quella Money con Lenin, Mao e Nixon. Così come nell’altra opera di forte impatto politico Greetings from Iraq, strutturata come una cartolina dove però le “bellezze” dell’Iraq diventano i bombardamenti aerei americani.

Shepard Fairey, Bias By Numbers, 2019, courtesy the artist

I personaggi di spicco dell’attivismo politico pacifista e anti-razzista, la volontà di operare e lottare per la pace del mondo e contro la violenza razziale, la difesa della dignità umana e di genere, la lotta contro la violenza sulle donne e l’infanzia violata, la salvaguardia e difesa dell’ambiente. Questi in breve alcuni dei temi politici della nostra contemporaneità perseguiti dalla creatività di Shepard Fairey e rivitalizzati dalla mostra, con un’idea base: fare dell’arte la legge del “dissenso” politico privato in funzione pubblica.

Dissenso che va a connettersi con una serie di “Interferenze d’arte”, ossia rapporti concettuali, tematici, iconografici creati per la Galleria, tessendo un dialogo con le opere della collezione d’arte contemporanea della Sovrintendenza Capitolina, con diversi artisti contemporanei selezionati in una sequenza unica per questa occasione: da Balla a Donghi, da Scipione a Guttuso, a Schifano e molti altri.

Catalogo Silvana Editoriale

Mostra virtuale vedi qui

M.F.C.S.
Fonte: Zetema, settembre 2020
Immagine di apertura: Shepard Fairey, Guns and Roses, 2019, courtesy the artist

SHEPARD FAIREY / 3 DECADES OF DISSENT
17 settembre – 22 novembre 2020 (Prosegue in modalità virtuale fino al 26 marzo 2021)
Ingresso gratuito con la MIC

Galleria d’Arte Moderna di Roma
via Francesco Crispi, 24 – 00187 Roma
Tel. 060608
E-mail: info@galleriaartemodernaroma.it
www.galleriaartemodernaroma.it

LA_Defend Dignity mural FNL, Photo by Jon Furlong