A Milano, il Museo Poldi Pezzoli espone nuovamente al pubblico uno dei suoi maggiori capolavori, finalmente “recuperato”: la Madonna con il Bambino di Andrea Mantegna, restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. La mostra-dossier “Mantegna ritrovato”, a cura della casa museo e dell’Opificio fiorentino, allestita nel Salone dell’Affresco dal 15 ottobre 2020, presenta l’opera raccontandone le diverse fasi dell’intervento conservativo e le vicende collezionistiche.

Il restauro del capolavoro – spiega Annalisa Zanni, direttore del Poldi Pezzoli – è stato un lungo lavoro di squadra, che ha visto restauratori, storici dell’arte e anche filosofi dibattere a lungo sulle modalità di intervento da effettuare per restituire all’opera l’identità conferitale dal suo creatore, prima degli interventi di Giuseppe Molteni che l’avevano resa diversa ma sicuramente amata e riconoscibile a tutti.

L’intervento è stato reso possibile grazie alla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, presieduta dalla Marchesa Giovanna Sacchetti: una Onlusche si occupa da anni di riportare alla luce la bellezza del nostro patrimonio artistico, sostenendo prestigiose istituzioni.

L’OPERA
Gli interventi effettuati da Giuseppe Molteni (1800 – 1867) nel XIX secolo avevano modificato a tal punto l’aspetto del dipinto da renderlo difficilmente giudicabile. Non a caso, l’opera era stata attribuita a varie fasi dell’attività di Mantegna: dal periodo giovanile trascorso a Padova, all’inizio del soggiorno mantovano tra il 1462 e il 1470, fino alla tarda attività, nell’ultimo decennio del Quattrocento, opinione che è prevalsa negli ultimi anni. Il recupero della pittura originale di Mantegna consente ora di esprimere un giudizio più sicuro, datandola agli inizi degli anni Novanta del Quattrocento.

Nell’Ottocento il dipinto apparteneva allo storico dell’arte Giovanni Morelli (1816-1891), fra i più rilevanti esperti della sua epoca. Nel 1861 la tela fu alienata per 2.000 lire a Gian Giacomo Poldi Pezzoli; la vendita venne effettuata per pagare un debito di gioco di Morelli. Nell’inventario redatto nel 1879, il valore venale era già lievitato a ben 15.000 lire.

IL RESTAURO OTTOCENTESCO
Gian Giacomo Poldi Pezzoli nel 1863 fece restaurare il dipinto a Giuseppe Molteni, direttore della Pinacoteca di Brera nonché ritrattista e amico di famiglia. Molteni era noto per i suoi interventi di tipo “integrativo”, che pretendevano di migliorare l’aspetto estetico dei quadri antichi, secondo il gusto accademico in vigore all’epoca. Nella Madonna col Bambino, Molteni impreziosì la veste rossa della Vergine con marezzature dorate e ridipinse completamente il manto blu dal risvolto verde, i cui pigmenti originali si erano irrimediabilmente alterati. Prolungò inoltre arbitrariamente le braccia di Maria sui bordi laterali, alterando completamente l’impostazione compositiva e prospettica data all’immagine dal Maestro padovano.

IL RESTAURO ATTUALE
L’Opificio delle Pietre Dure di Firenze ha iniziato l’intervento conservativo nel marzo 2019 e ha dapprima svolto un’approfondita campagna diagnostica, resasi necessaria anche per comprendere a fondo la tecnica esecutiva, lo stato conservativo del dipinto, per definire l’entità dell’intervento di Molteni e per chiarire alcune piccole scoperte che si andavano rivelando. In particolare, in corrispondenza del manto della Vergine, le indagini hanno rilevato una doppia versione pittorica: il rifacimento ottocentesco e, sotto, la versione pittorica originale. Infine, la vernice a mastice protettiva del restauro ottocentesco aveva reso l’opera esteticamente assimilabile a un dipinto ad olio, celando le peculiarità della particolare tecnica esecutiva a tempera magra utilizzata da Mantegna.

L’intervento di restauro ha ristabilito un equilibrio formale: originariamente il dipinto era infatti caratterizzato da un effetto opaco e quasi pulvirulento della superfice, a imitazione degli stendardi o della pittura murale.

L’ALLESTIMENTO
Presenta due stanze: la prima è introduttiva, con i pannelli esplicativi; la seconda è spoglia, con la sola opera di Mantegna. Una tenda cinge il tutto isolandolo dal resto del Museo e concentrando l’attenzione sul capolavoro. A corollario, un video racconta le diverse fasi del restauro e offre spunti di approfondimento. Sono in calendario iniziative per adulti e bambini, da prenotare a: servizieducativi@museopoldipezzoli.it

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Museo Poldi Pezzoli, 14 ottobre 2020

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