Un inno all’Europa con un cast artistico proveniente da Gran Bretagna, Belgio, Svezia, Germania e Olanda, oltre a una notevole rappresentanza di musicisti statunitensi che dell’Europa hanno fatto la loro seconda casa: il programma del Padova Jazz Festival, giunto alla ventitreesima edizione, lancia segnali di illuminismo artistico e, si auspica, anche sociale. Dal 3 al 22 novembre, riflettori puntati su nomi mondiali e sulle star di casa nostra, che tessono dialoghi musicali internazionali. L’organizzazione è dell’Associazione culturale Miles e la direzione artistica di Gabriella Piccolo Casiraghi.

LA TOP 5 DI PADOVA JAZZ
Il Padova Jazz Festival 2020 non rinuncia ai concerti di fascia alta, che puntano sulla qualità della musica e l’importanza degli artisti. Due sono le serate alla Sala dei Giganti (Palazzo del Liviano), la prima ancorata alle radici della tradizione afroamericana che, nella seconda, viene proiettata verso la contemporaneità. I pianisti Dado Moroni e Danny Grissett si confrontano sul repertorio di Charlie Parker, mentre il sassofonista Binker Golding, astro emergente della scena jazz londinese, trasferisce la lezione di Coltrane e Michael Brecker dentro le trame del jazz metropolitano.

Stefano Bollani (di Valentina Cenni)

Al Teatro Verdi, un trittico di concerti. Il sassofonista statunitense David Murray si presenta alla testa di un trio per esaltare il suo percorso stilistico, partito dal free e poi approdato a un jazz più ‘ecumenico’ tra mainstream, world music, richiami africani. Il gruppo di Gegè Telesforo propone contaminazioni tra R&B, jazz e sonorità urbane contemporanee, cariche di groove.
Chicca del festival, la seconda esibizione assoluta del gruppo formato da alcuni tra i più estrosi e creativi solisti: Enrico Rava, Stefano Bollani e Gianluca Petrella.

JAZZ A PIEDE LIBERO
Ognuna delle tre settimane del festival inizia con un concerto affidato alle cure del Centro d’Arte dell’Università di Padova. Sono tutti alla Sala dei Giganti gli appuntamenti con un jazz indomito e allergico agli schemi precostituiti: Monk’s Casino è un quintetto tedesco nel quale spicca la presenza del pianista Alexander von Schlippenbach; il pianista Fabrizio Puglisi approda a Padova con i suoi Guantanamo; infine gli svedesi Angles 6.

JAZZ AL CAFFÈ PEDROCCHI
Sede privilegiata per i concerti informali, in cui tra artisti e pubblico non esiste la barriera del palcoscenico. Lo storico locale si trasforma per una sera alla settimana in live music club, per accogliere il trio del chitarrista Carmelo Tartamella, allargato dalla presenza della cantante statunitense Denia Ridley; l’Expanding Trio del pianista Greg Burk; la cantautrice Lucy Woodward; il sassofonista Maurizio Giammarco nel quintetto Halfplugged Syncotribe.

David Murray (di Jimmy Katz)

UN EPILOGO PER L’EUROPA
Il concerto di chiusura, alla Chiesa di San Gaetano, è una sorta di saluto all’Europa: con il duo del sassofonista belga Erwin Vann si amplia ulteriormente lo sguardo sulla scena jazzistica continentale che, in un eclettismo di stili, caratterizza l’edizione 2020 del Padova Jazz Festival.

JAZZ LIFE A TUTTO TONDO
Come da tradizione, alla programmazione si affianca Jazz@Bar, in numerosi locali del centro e della prima periferia.
Con la mostra fotografica di Carlo Verri, alle scuderie di Palazzo Moroni dal 28 ottobre al 30 novembre, viene confermato il legame con le arti visive e una installazione di Anna Piratti è esposta al MUSME di Padova.

Il festival si adeguerà prontamente a qualunque variazione normativa nell’interesse della sicurezza: si consiglia di verificare eventuali variazioni sul sito internet

M.F.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, 30 settembre 2020

PADOVA JAZZ FESTIVAL
3 – 22 novembre 2020

Informazioni:
Associazione Culturale Miles
Via Montecchia 22 A, 35030 Selvazzano (PD)
Tel. 347 7580904
e-mail: info@padovajazz.com
www.padovajazz.com

Lucy Woodward