Il rapporto con la luce, sia che corra sullo sfondo brunito di un’icona, sia che si incastri in piccole nervature elettriche o vesta stracci carichi di storia: la luce diventa elemento comune, semplice, immediato; immerso nella storia o vibrante di contemporaneità, è il senso stesso del Sacro e della spiritualità. Luce da Luce | φῶς ἐκ φωτός |نور على نور prende vita al RISO – Museo d’arte Moderna e Contemporanea di Palermo. Apertosi con una tre-giorni di studio, il progetto si declina su direttrici diverse che camminano parallele ma autonome, analizzando lo stesso rapporto da più angolazioni differenti, legate all’esperienza estetica ma anche ai linguaggi del contemporaneo.

Al centro dell’indagine, il tema della “luce” come archetipo simbolico, metafisico, artistico ha dato spunto a una nuova riflessione sulle opere di Christian Boltanski, che fanno parte della collezione permanente del Museo Riso, poste in dialogo con le opere di Shay Frisch, in un percorso espositivo che si snoda al piano nobile del Palazzo e apre per la prima volta al pubblico l’ala settentrionale appena ricostruita.

Boltanski, Cappotti neri 2001-2007

La luce in Boltanski è tenue, labile, tremula a sottolineare quel senso di precarietà e transitorietà che caratterizza l’aspetto narrativo e linguistico della produzione dell’artista francese di origini ebraiche, e coinvolge emotivamente la percezione dello spettatore. Una luminosa non-luce, carica di valenze mnemoniche che diventano ombre, spettri, simboli forti che entrano in contatto con i campi elettrici di Shay Frisch, forti della loro carica energetica, delle forme evocative e delle declinazioni concettuali derivanti da un linguaggio archetipale.

SHAY FRISCH campo 2284_N detail PH Iolanda Carollo e Michele Vaccaro

Luce come energia pura, flusso unico di memoria che accoglie significati dalle tenebre. Se Boltanski amplifica il valore emblematico degli oggetti, Frisch piega l’iconografia traendone un nuovo significato. L’elemento decorativo diventa, per tutti e due gli artisti, inutile, amorfo, da riscrivere.

Nello spazio satellite del Museo, la normanna Cappella dell’Incoronata, la personale diLaura Panno, fotografa e scultrice, presenta volti che narrano di migrazioni perenni. I suoi occhi/lacrime in vetro, elaborati nelle fornaci di Murano, sono potenti, algidi, imperiosi e segnano lo spazio della sala. Una visione intima di sguardi, di forme piene e di forme aperte, cave, ancestrali, all’origine della vita.
Catalogo Skira

M.F.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Le Vie dei Tesori
Immagine di apertura: Laura Panno Occhi-Lacrime 2006-2008 © Fabio Sgroi

LUCE DA LUCE
25 settembre – 29 novembre 2020

RISO – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea
corso Vittorio Emanuele 365 Palermo
Cappella dell’Incoronata
Via Incoronazione 11 Palermo
Info:
tel. 091 587717 – 091 320532
urp.museo.riso.bci@regione.sicilia.it
museo.arte.riso@regione.sicilia.it
www.museoartecontemporanea.it www.lucedaluce.comwww.leviedeitesori.com

Shay Frisch Installation view RISO 2020 PH Iolanda Carollo e Michele Vaccaro