Quasi 5.000 visitatori in 10 giorni, 70 fotografie e 300 cataloghi venduti a scopo benefico, per un ricavato complessivo di oltre 10.000 euro. Ha registrato numeri da record la mostra RI-SCATTI. Per le strade mercenarie del sesso”, tenutasi dal 16 al 25 ottobre scorsi al PAC-Padiglione d’Arte Contemporanea di via Palestro a Milano.
 
La collettiva con gli scatti inediti di 7 prostitute dell’hinterland milanese, curata dal conservatore del PAC Diego Sileo e organizzata da Ri-scatti Onlus – l’associazione di volontariato milanese che realizza progetti di riscatto sociale attraverso la fotografia – e promossa dal Comune di Milano, si è conclusa nel segno di un successo andato oltre ogni più rosea aspettativa. L’ammontare delle donazioni e delle offerte per l’acquisto di foto e cataloghi sarà devoluto interamente a supporto delle attività di Associazione Lule Onlus, rivolte alle vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale.

Beth

Le donazioni saranno impiegate, in particolare, a sostegno dell’attività di primo contatto realizzata in strada dagli operatori di Progetto Traffic Light per raggiungere e incontrare giorno e notte, sulle strade dell’hinterland milanese, le persone prostituite e prestare loro soccorso, offrire assistenza sanitaria gratuita o anche solo ascolto e supporto. Inoltre, alla luce dell’aggravarsi dell’emergenza sanitaria, parte delle donazioni sarà impiegata per sostenere con aiuti materiali (cibo, beni di prima necessità) ed economicamente (attraverso il pagamento di bollette e utenze) non solo le 7 vittime di tratta che hanno partecipato al workshop di fotografia e realizzato gli scatti in mostra, ma tutte le persone prostituite in contatto con Lule che, a causa della pandemia, vivono in una condizione di indigenza senza poter accedere agli ammortizzatori sociali, ai servizi territoriali o anche solo al sostegno di una rete familiare o di vicinato.

Daisy

Le fotografie di Meg, Jo, Beth, Amy, Hannah, Daisy e Sallie hanno raccontato un mondo emarginato e spietato, una realtà dolorosa fatta di donne che hanno subito così tanto e in modo così inevitabilmente coraggioso da essere arrivate al punto di credere che ciò che sono costrette a fare sia l’unico modo per non arrendersi. Un mondo tenuto nascosto dall’ipocrisia, dall’ignoranza e dall’indifferenza della società, di chi rimane in silenzio o ancor peggio di chi fa finta di niente.
 
Conclude Luciana Greppi, presidente di Associazione Lule Onlus: …. Un grazie va anche alle sette donne che ci hanno fatto vedere con i loro occhi un mondo che senza dubbio conosciamo bene, ma che ogni volta riscopriamo come un pugno nello stomaco. Grazie a chi ogni giorno e ogni notte, instancabilmente, si impegna a fianco degli ‘invisibili’. Grazie a chi ha deciso di rivolgere un po’ del suo tempo per capire meglio cosa succede là fuori e ha voluto contribuire, con una donazione, a renderlo migliore. Grazie a chi ci aiuterà a diffondere la cultura del rispetto verso le donne… tutte le donne. Grazie a tutte coloro che vivono su quell’asfalto a testa alta e con estrema dignità. Grazie a tutte coloro che hanno trovato la forza e il coraggio di dire basta, e a quelle che lo troveranno.

C.S.M.
Fonte: PCM Studio, 5 novembre 2020

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Hannah