Avrebbe dovuto inaugurare lo scorso 14 novembre al Mart la mostra “Giovanni Boldini. Il Piacere”: allestita, sonorizzata, pronta per essere visitata, l’esposizione è attualmente chiusa al pubblico e viene raccontata attraverso il web con immagini, videointerviste, playlist, pillole, storie e curiosità. Il tempo presente ha insegnato che non ci sono limiti al dialogo, allo studio, alla conoscenza. Oggi più che mai l’hashtag #staytuned è diventato uno stile di vita, un modo per costruire nuove abitudini culturali.

Dopo il DPCM del 15 gennaio 2021, e la riapertura del museo, la mostra è visitabile in presenza dal 18 gennaio fino al 5 aprile 2021.
In primavera l’esposizione sarà poi riallestita a Parigi, al Petit Palais.

I caffè mondani, gli abiti da capogiro, l’eleganza della borghesia, il vaporoso romanticismo dei salotti sono raccontati dal più grande ritrattista dell’epoca: Giovanni Boldini. La nuova grande mostra del museo di Rovereto (Trento) presenta 170 opere provenienti da collezioni pubbliche e private, molte delle quali appartenenti al patrimonio del Museo Boldini di Ferrara, chiuso al pubblico dopo il terremoto del 2012.

Giovanni Boldini La Marchesa Luisa Casati con un levriero

Tra i più virtuosi e fecondi pittori del suo tempo, Boldini coglie l’essenza di un ambiente sfolgorante, di cui è uno dei più importanti protagonisti. Da Ferrara a Parigi, passando per Firenze e Londra, il maestro italiano studia Raffaello, frequenta i Macchiaioli e il Caffè Michelangelo di Firenze, conosce Courbet, Manet, Degas e, stabilitosi definitivamente a Parigi, si afferma come uno degli artisti più richiesti. Grazie anche a una spiccata intraprendenza e a notevoli doti relazionali, Boldini diventa il pittore dei ritratti di società. I suoi dipinti finiscono per descrivere e allo stesso tempo definire lo stile, le tendenze e l’estetica della Ville Lumière, indiscussa capitale europea.

Nelle effigie di nobildonne, attrici e intellettuali incontrati nei salotti della Parigi fin de siècle, rivive il fascino di una società raffinata ed elegante. I cronisti dell’epoca descrivono donne vestite alla “Boldini”, “canoni della bellezza boldiniana” e individuano nei suoi quadri una femminilità “suprema e irresistibile” ma anche “ingenuamente pudica”. Tra i tanti volti in mostra, si possono riconoscere i celebri ritratti della contessa Gabrielle de Rasty, dell’attrice Alice Regnault, di Emiliana Concha de Ossa, di Madame Veil-Picard, della contessa de Leusse, della principessa Eulalia di Spagna.

L’attività del pittore italiano viene ricostruita nella sua completezza attraverso un percorso cronologico, che lascia spazio all’approfondimento di alcuni temi e relazioni. In particolare, i rapporti con il poeta Gabriele d’Annunzio, con il quale Boldini si incontrò in poche fortuite occasioni; ma furono numerose le amicizie in comune, i caffè, i salotti, i circoli e i teatri frequentati da entrambi. In mostra si trovano figure di condivise muse ispiratrici come la “Divina Marchesa Luisa Casati, colta e trasgressiva, interprete per antonomasia dell’eleganza e dell’eccentricità della Belle Époque.

Giovanni Boldini Treccia bionda

Il percorso di visita è accompagnato da una sonorizzazione site-specific realizzata dal pianista e compositore Cesare Picco e dal violinista Luca Giardini. In sei delle dodici sale della mostra risuonano musiche originali, sottotracce del percorso espositivo. I modelli armonici, melodici, timbrici e gestuali della musica al tempo di Boldini sono il punto di riferimento delle composizioni attualizzate per l’occasione attraverso l’improvvisazione tonale, la registrazione ambientale, la digitalizzazione, la musica elettronica e la musica concreta.
Da un’idea del Presidente Vittorio Sgarbi, la mostra è curata da Beatrice Avanzi, curatrice Mart, e da Tiziano Panconi, specialista dell’opera di Boldini.

Per le mostre d’autunno-inverno vedi approfondimento DeArtes qui e per le attività web qui


M.F.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, 24 novembre 2020
Immagine di apertura:
Giovanni Boldini, “Giovane donna in déshabillé (La toilette)”, 1880 ca, Collezione privata

Mart Rovereto
Corso Bettini, 43
38068 Rovereto (TN)
T. 800 397760
T.+39 0464 438887
info@mart.trento.it
www.mart.trento.it