Installazioni visibili 24 ore su 24, sette giorni su sette, dalla vetrina di via Monte di Pietà 23 a Milano. La stagione 2021 di Buildingbox è dedicata al tema dell’oro nell’arte contemporanea, con il progetto espositivo annuale La forma dell’oro: dodici appuntamenti con cadenza mensile, a cura di Melania Rossi. La mostra vuole offrire una panoramica sull’utilizzo dell’oro nella ricerca artistica contemporanea presentando le opere di dodici artisti che alludono o ricorrono al nobile metallo con modalità e pratiche differenti. Un confronto senza pause tra diversi ed eccellenti modi di intendere l’aurum, eterno e incorruttibile nella sua natura più pura.

Ad aprire la mostra, dal 12 gennaio al 10 febbraio 2021, presentando una serie di Golden Works è Paolo Canevari (Roma, 1963) il quale definisce la sua poetica “Minimalismo Barocco”: una contraddizione in termini che evidenzia la sua volontà di non illustrare pur affrontando, attraverso opere intensamente fisiche e materiche, i molteplici aspetti della realtà. 

I Golden Works qui esposti fanno parte del ciclo Monumenti della Memoria, iniziato dall’artista tra il 2011 e il 2012 per rispondere in maniera radicale all’inquinamento visivo quotidiano a cui è sottoposto anche il territorio dell’arte.

In questi monocromi oro, Canevari si allontana da qualsiasi autocompiacimento, affidando a un artigiano la lavorazione manuale a foglia oro, tecnica antichissima usata sia in Europa sia in Asia. Le silhouette di questi lavori richiamano le antiche pale d’altare in cui però non viene rappresentata nessuna storia di santi, nessuna parabola; lo sguardo non ha alcun appiglio tranne il lieve riflesso della nostra stessa immagine; sembra quasi un’eco pittorica, il ricordo del quadro. Canevari sceglie di non partecipare alla Babele di immagini contemporanea, piuttosto cerca il contenuto dell’opera nell’assenza di immagine, sembra voler evocare lo spirito delle cose in un dorato silenzio visivo.

Quello che potrebbe sembrare un paradosso rende invece l’opera libera da condizionamenti e messaggi precostituiti, dove la forma diventa contenuto e la materia – l’oro – dà essa stessa il senso. Privata di informazioni, la tavola a foglia oro ci obbliga ad esercitare la nostra fantasia, diventa uno spazio di libertà dove rievocare mentalmente immagini, esperienze, sogni. 

C.S.M.
Fonte: ddlarts, 17 dicembre 2020

Building
via Monte di Pietà 23, Milano
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