Abbiamo bisogno della vostra presenza, del vostro contributo. Acquistare il biglietto di una mostra o di una visita agli ambienti storici del palazzo ha in questo momento un valore straordinario: è un aiuto fondamentale affinché l’offerta culturale del Ducale possa continuare a essere forte, libera e accessibile a tutti. Questo è l’appello di Serena Bertolucci, direttrice di Palazzo Ducale, che giovedì 4 febbraio alle ore 21 terrà una conversazione assieme a Davide Livermore sul tema “Da Michelangelo a Edipo. Riflessioni sulla ripartenza”, in streaming sul canale YouTube del Teatro Nazionale di Genova e sulle pagine fb di Palazzo Ducale e del Teatro.
Le mostre, come da disposizioni ministeriali, sono aperte dal lunedì al venerdì, a partire dal 1 febbraio 2021.

Cristo Giustiniani

LE MOSTRE
Michelangelo divino artista
Appartamento del Doge, Palazzo Ducale, Genova. Dal 21 ottobre 2020, la mostra è stata aperta al pubblico solo per poche settimane, per poi chiudere a causa delle normative legate alla pandemia. Ora, grazie alla disponibilità dei vari prestatori, di Casa Buonarroti e dell’Associazione Culturale MetaMorfosi, viene riaperta al pubblico dal 1° febbraio fino al 2 maggio (vedi approfondimento dettagliato DeArtes qui)

Scultore, pittore, architetto e poeta, Michelangelo Buonarroti fu un artefice di opere incomparabili per tensione morale, energia della forma, complessità dei concetti espressi. Questa mostra omaggia la sua figura, che può dirsi unica nella storia della civiltà occidentale. Articolata secondo un percorso espositivo biografico e tematico, concentra l’attenzione sugli incontri eccezionali che costellano la biografia del Buonarroti, da Leone X a Clemente VII, da Lorenzo il Magnifico ai reali di Francia.

Eccezionale è la presenza in mostra di due eccelse sculture in marmo di Michelangelo: la Madonna della Scala (1490 circa), capolavoro giovanile dell’artista conservato in Casa Buonarroti a Firenze, e il monumentale Cristo redentore (1514-1516), conservato nella chiesa di San Vincenzo Martire a Bassano Romano (Viterbo), un’imponente statua identificata solo venti anni fa con la prima versione del Cristo redentore in Santa Maria sopra Minerva a Roma. Inoltre sono esposti circa 60 tra disegni autografi e fogli del carteggio di Michelangelo, delle rime e altri suoi scritti originali.

www.prenotazioni@palazzoducale.genova.it
Biglietti online www.vivaticket.it

Edipo: io contagio. Scena e parola in mostra nella Tebe dei Re
Da mercoledì 3 febbraio nel Sottoporticato di Palazzo Ducale apre al pubblico la mostra performativa ideata da Davide Livermore. Un percorso straordinario – tra imponenti elementi scenografici, frammenti di tragedia, performer che recitano all’interno di teche trasparenti – che riflette sulla pandemia partendo da una delle più famose tragedie greche. Gli spettacolari elementi scenografici in mostra sono stati messi a disposizione dal Teatro alla Scala e provengono da quattro diversi allestimenti lirici. (Vedi approfondimento DeArtes qui)  

Nelle prossime settimane sarà possibile visitare gratuitamente la mostra performativa il lunedì dalle ore 16 alle 19 e dal martedì al venerdì dalle ore 12.30 alle 19 (ultimo ingresso previsto alle ore 18.30, prenotazioni aperte da martedì 2 febbraio sul sito del Teatro Nazionale di Genova). Il pubblico avrà accesso da Piazza Matteotti in piccoli gruppi.

www.teatronazionalegenova.it  www.palazzoducale.genova.it

Emiliano Mancuso Southern Italy

Una diversa bellezza
Sala Liguria. La mostra e il libro sono un omaggio a Emiliano Mancuso, amico, fotografo, regista e tanto altro. La mostra presenta 70 fotografie, realizzate dal 2000 in poi, con un approccio spontaneo e contaminato dalla fotografia di strada. Queste immagini mostrano i protagonisti di incontri casuali, volti ed espressioni che accompagnano in un Paese dolente, senza illusioni, in un perenne oscillare tra la conferma dello stereotipo e la cartolina malinconica.

Mancuso abita i luoghi, partecipa e diventa complice. Un’empatia naturale segna la sua visione e la addolcisce: sempre clemente, mai giudicante, forte di una sensibilità e di un’energia affettiva che gli permette di accogliere ed essere accolto.

Terre di Sud è un progetto durato otto anni, durante i quali la fotografia è diventata un mezzo per osservare la realtà che interessava l’autore, quella delle persone che vivono ai margini della società o in difficoltà, a cui l’autore attraverso le immagini dà voce.

Orari: 10 – 19, dal lunedì al venerdì. Ingresso libero

Dar corpo al corpo
Motivi iconografici del Novecento nella Collezione Wolfson
Wolfsoniana, Genova – Nervi
Apre al pubblico, mercoledì 3 febbraio, questa mostra che si pone in relazione all’esposizione michelangiolesca ospitata a Palazzo Ducale. Infatti la scultura e la grafica di Michelangelo Buonarroti rappresentarono, come noto, una fondamentale fonte di ispirazione per molti artisti del Novecento italiano, tra i quali Adolfo De Carolis che fu il principale illustratore delle opere dannunziane. Con un suo cartone, dedicato al lavoro delle miniere e caratterizzato, nell’enfatica raffigurazione dei vigorosi corpi degli scavatori, da inflessioni michelangiolesche, diffuse all’epoca in Italia attraverso la lezione di Auguste Rodin, si apre il percorso di visita.

Il cartone preparatorio per gli affreschi della Sala Consiliare del palazzo della Provincia di Arezzo (1922-1924) introduce la sezione dedicata al corpo del lavoro e alla contrapposizione tra una visione simbolica e celebrativa, e una rappresentazione invece più realistica dello sforzo fisico e delle dure condizioni esistenziali dei lavoratori.

La rappresentazione allegorica del tema si rivela espressione di quel mito del progresso che, ai primi del Novecento, si venne affermando all’interno del passaggio dalla produzione manuale a quella meccanico-industriale, un motivo iconografico emblematicamente esemplificato dal manifesto di Plinio Nomellini per il quotidiano “Il Lavoro” o dalla scultura di Alberto Giacomasso Donna con turbina.

Altrettanto articolata appare, negli stessi anni, l’immagine del corpo della donna che – protagonista di un processo di emancipazione determinante per la trasformazione del suo ruolo sociale – fu oggetto di una contrapposta raffigurazione, tra retaggi della tradizione e dirompenti trasformazioni imposte dalla modernità. La mostra affronta la centralità del ruolo della donna come madre e l’opposta immagine di una sofisticata donna moderna ed emancipata, come si ritrova soprattutto nella grafica pubblicitaria e di promozione turistica.

L’esposizione prosegue con il tema del corpo nei messaggi della persuasione politica, a partire dalla celebrazione dell’eroe e del martire che si sviluppò a sostegno dello sforzo bellico durante le fasi cruciali della Grande Guerra.

Orari: giovedì e venerdì 10.00-18.00

biglietteriawolfsoniana@comune.genova.it  info@wolfsoniana.it www.wolfsoniana.it

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, 31 gennaio 2021