Sono iniziati i lavori per l’adeguamento funzionale e tecnologico dell’antico edificio della Commenda di San Giovanni di Prè, dove verrà ospitato il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana – MEI. Il Museo – le cui finalità e linee strategiche sono state definite nell’Accordo di Valorizzazione tra Ministero dei beni culturali, Comune di Genova e Regione Liguria – nasce dalla forte volontà di restituire al grande pubblico, nazionale e internazionale, la narrazione di un patrimonio vasto e diversificato come quello legato alla storia dell’emigrazione italiana. Un patrimonio fisicamente diffuso in numerose località, italiane ed estere, custodito da enti, istituzioni statali e locali, archivi, musei, centri di studio e ricerca, associazioni di emigrati.

Fin dal XII secolo ricovero dei pellegrini diretti in Terrasanta, la Commenda di Prè è un capolavoro di arte medievale, da sempre animato da passaggi, viaggiatori, navi, spiega l’assessore alle Politiche culturali del Comune Barbara Grosso.

Gli interventi, per un importo di circa 5,3 milioni di euro (di cui 300 mila da Fondazione San Paolo per la progettazione; 3 milioni dal MIBACT, nell’ambito del programma Grandi Progetti Beni Culturali e 2 milioni dal Patto per Genova, siglato tra Comune e Governo), riguardano l’adeguamento funzionale, il restauro e il risanamento conservativo della Commenda e dureranno circa un anno.

Genova ha avuto un ruolo strategico nella storia dell’emigrazione italiana grazie al suo porto, crocevia di persone, merci, culture, ricorda il sindaco di Genova Marco Bucci. Non è solo vicenda di arrivi e di partenze, ma anche di navi e gente di mare che ha saputo supportare e accompagnare i grandi movimenti migratori nelle diverse epoche, aggiunge l’assessore alla Cultura di Regione Liguria, Ilaria Cavo.

Partendo dal presupposto che le migrazioni rappresentino una costante nella storia dell’uomo e che l’Italia sia da sempre un luogo da cui si emigra nel mondo, il MEI si propone come specchio della varietà delle esperienze, che hanno caratterizzato e che ancora caratterizzano la complessa realtà migratoria nazionale. Il MEI nasce per dare memoria agli italiani di oggi e di domani: un museo di riferimento per le numerose istituzioni locali, nazionali e internazionali, nonché un centro di ricerca in costante aggiornamento e dialogo con tutti i soggetti coinvolti nello studio, nella valorizzazione e nella comunicazione dei diversi aspetti di questa materia.

IL FUTURO PERCORSO ESPOSITIVO
Sarà costruito, con solidità scientifica, intorno alle storie di vita dei protagonisti, attraverso autobiografie, diari, lettere, fotografie, giornali, i canti e le musiche che accompagnavano gli emigranti. Chi entrerà nel museo si troverà all’interno di un viaggio tra le immagini e le storie dei milioni di italiani che hanno lasciato il nostro Paese a partire dall’Unità d’Italia nel 1861 per arrivare fino a oggi.

Le diverse “stazioni” del percorso potranno “parlare” in modo diverso grazie a un meccanismo di registrazione all’ingresso che permetterà di calibrare lingue, storie e documenti in base allo specifico visitatore. E si potranno “portare a casa” i contenuti e condividerli sui social.

Ci sarà il “memoriale”, uno spazio di riflessione su episodi dolorosi, a volte collettivi, dai fatti di Aigües Mortes (1893) alla strage di Marcinelle (1956), passando per disastri minerari e naufragi.

Il Museo racconterà anche l’emigrazione interna all’Italia, declinata nelle sue due grandi direttrici, dalla campagna alla città e dal Sud al Nord, e l’emigrazione contemporanea, con le forme che ha assunto dopo il 1973, anno del cambio epocale, in cui da Paese di emigrazione, l’Italia è diventata paese di immigrazione.
Uno spazio attrezzato verrà dedicato all’attività didattica per le scuole e per le attività con le famiglie.

SINERGIE
Il comitato ha sviluppato un dialogo con la Direzione Generale degli Italiani all’Estero (DIGIT) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, sottoscrivendo anche un protocollo d’intesa con Consiglio Generale degli Italiani all’estero (CGIE).

Ruolo fondamentale rivestiranno le collaborazioni con numerose associazioni – Lucani nel Mondo, Mantovani nel Mondo, Bellunesi nel Mondo, Trentini nel Mondo – finalizzate allo scambio di documentazione e altrasferimento di conoscenze e competenze. Ponendo con ciò le basi per una “assemblea deipartecipanti” del Museo stesso che potrà dare vita in futuro a iniziative nazionali e internazionali.

M.F.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Comune Genova, 5 febbraio 2021