Una panoramica inedita, attraverso oltre ottanta opere, del peculiare percorso artistico e della vitalità espressi dalla pittura aniconica. Il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova dedica un’ampia retrospettiva a un grande interprete internazionale dell’astrattismo (arte non oggettiva). L’artista ceco naturalizzato olandese Tomas Rajlich è posto in dialogo con alcune opere chiave della collezione museale: dall’astrattismo del secondo Dopoguerra alle ricerche percettiviste e preconcettuali degli anni Sessanta, fino all’arte Optical e alla Nuova Pittura – Pittura analitica – degli anni Settanta e Ottanta.

LA MOSTRA
Make it new! a cura di Cesare Biasini Selvaggi, dal 22 aprile al 22 agosto 2021 (nuova data di apertura: 4 maggio, sempre salvo variazioni dovute alle normative di contrasto al covid), si sofferma sull’inesauribile carica innovativa della pittura aniconica, che ha solcato il XX secolo fino ad approdare ai nostri giorni.

Tomas Rajlich, Untitled, 1992 – ABC Arte

Il percorso espositivo delle opere di Tomas Rajlich (Jankov, Repubblica Ceca, 1940), che documentano oltre mezzo secolo di ricerca, parte dagli esordi nella scultura degli ultimi anni Sessanta, per concludersi con i suoi lavori più recenti, e le loro variazioni sull’intensità, la luminosità e la consistenza della pittura stessa, attraverso texture di materia-colore.

Un avvicendarsi di lavori, di sala in sala, a confronto con una selezione di preziose opere – appositamente allestite – di grandi maestri italiani dell’astrattismo, provenienti in gran parte dalla collezione del Museo, quali Osvaldo Licini, Bruno Munari, Arnaldo Pomodoro, per citare solo tre nomi di un davvero lungo elenco.

Licini, Ritmo

Attende il visitatore una successione di dipinti, disegni, sculture non convenzionale come la stessa estetica dell’artista ceco. Il focus sulla ricerca aniconica italiana è stato deciso dallo stesso Rajlich, in relazione agli spazi espositivi di Villa Croce e a quegli artisti che, dagli anni Cinquanta, hanno indagato in modo più radicale sull’astrazione e sull’uso minimalista del colore. Nel percorso ci si imbatte, tra gli altri, in lavori come Achrome (1958) di Piero Manzoni, Cementarmato (1960) di Giuseppe Uncini, Uovo nero orizzontale (1961) di Lucio Fontana, Bianco (1967) di Agostino Bonalumi, Tema II e 7 variazioni (1969-70) di Fausto Melotti.
Catalogo Silvana Editoriale.

M.C.S.
Fonte: Free Trade, 26 marzo 2021
Immagine di apertura: Tomas Rajlich, 1970, Untitled

MAKE IT NEW! Tomas Rajlich e l’arte astratta in Italia
22 aprile – 22 agosto 2021
Nuove date: 4 maggio – 22 agosto 2021
(le date, così come giorni e orari di apertura, sono soggette a eventuali variazioni dettate dalle normative di contrasto al covid)

Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
via Iacopo Ruffini 3, Genova
www.museidigenova.it
www.tomasrajlichgenova2021.org
info@tomasrajlichgenova2021.org