Idoli dalle folle, bramati dalle donne e protagonisti di storiche ribellioni, i gladiatori furono baciati da una fama che già alla loro epoca varcò i confini delle arene e che nel corso dei secoli si è ulteriormente ingigantita, spiega il direttore Paolo Giulierini presentando “Gladiatori”, il grande evento della programmazione 2021 del Museo Archeologico Nazionale di Napoli; la mostra che coniuga archeologia e tecnologia per raccontare un mito di tutti i tempi; il progetto scientifico che, senza sacrificare il rigore metodologico, unisce istituzioni italiane e straniere sotto l’egida di un condiviso percorso di conoscenza.

 L’esposizione, presentata in anteprima digitale il 31 marzo e che aprirà al pubblico in presenza non appena le norme anti-covid lo permetteranno (dal 28 aprile 2021) è in programma al MANN sino al 6 gennaio 2022 (prorogata fino ad aprile). Cuore dell’allestimento sono centosessanta reperti che, nel Salone della Meridiana, compongono un affascinante viaggio suddiviso in sei sezioni.

ph. Mario Laporta/KONTROLAB

La mostra ha l’ambizione di raccontare non solo il mito, ma anche la dimensione umana del gladiatore: non ne nasconde gli elementi più duri, ma li inserisce in una cornice più ampia, rivelando gli uomini sotto gli elmi e il contesto storico in cui vivevano, continua a spiegare il direttore Giulierini.

“Gladiatori” è frutto di un’intensa rete scientifica inter-istituzionale: la prima tappa dell’allestimento è stata presentata all’Antikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig ed è nata dalla volontà di narrare la fortuna degli antichi spettacoli in tutte le aree dell’Impero Romano. Catalogo edito da Electa.

LA MOSTRA IN SEI SEZIONI
Dal funerale degli eroi al duello per i defunti rintraccia, nei riti funerari e nei combattimenti in onore dei defunti, gli elementi che costituiscono gli antecedenti delle esibizioni dei Gladiatori. Tra i manufatti esposti: il Vaso di Patroclo del 340-320 a.C.; le lastre provenienti dalla Necropoli del Gaudo di Paestum al IV sec. a.C.; il rilievo con scena di combattimento di Gladiatori, del I sec. a.C., rinvenuto a Roma sulla via Ostiense.

Oggetti in mostra al Museo Archeologico Nazionale di Napoli durante la mostra I GLADIATORI. ph. Mario Laporta/KONTROLAB

Le armi dei Gladiatori non erano semplici strumenti per lo scontro con gli avversari, ma simbolo della provenienza etnica e delle classi dei Gladiatori. In mostra, i circa cinquanta esemplari della celebre collezione di armi, provenienti soprattutto da Pompei ed appartenenti al patrimonio del Museo Archeologico Nazionale di Napoli: elmi, scudi, schinieri, spallacci, cuspidi di lancia, pugnali, spade. Fu proprio questa raccolta ad essere fonte d’ispirazione per il celebre film sui Gladiatori di Ridley Scott e con Russel Crowe.

La collezione rappresenta la più celebre raccolta di armi di epoca romana giuntaci dall’antichità: nel Settecento, fu ritrovata Pompei nel Quadriportico dei Teatri, adibito a Caserma dei Gladiatori dopo il terremoto del 62 d. C.

Dalla caccia mitica alle venationes. Le venationes rappresentavano il momento di apertura degli spettacoli gladiatori. Spiccano la lastra Campana con scena di venatio nel circo; il pluteo con caccia di Meleagro ed Atalanta del II sec. d.C, Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere. Dal sito archeologico di Augusta Raurica e dal patrimonio del relativo Antiquarium è stato dato in prestito un cranio di orso del II sec. d.C., mentre più tarde sono la coppa con scena di damnatio ad bestias della seconda metà IV- V sec. d.C., e il dittico di Flavio Areobindo.

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Vita da Gladiatori ricostruisce le caratteristiche della “persona sotto l’elmo”. Sono presenti reperti di archeobotanica e altri che testimoniano le pratiche mediche e chirurgiche più seguite. Inoltre, sono esposti tre degli scheletri ritrovati in una vasta necropoli di gladiatori portata alla luce a York. Completano la sezione alcuni splendidi gioielli d’oro rinvenuti nella Caserma dei Gladiatori a Pompei.

Gli Anfiteatri della Campania. Tra nuove tecnologie e archeologia: questa sezione della mostra, attraverso modelli,apparati grafici e supporti digitali, rappresenta un focus sugli antichi anfiteatri. Per la prima volta sono state ricostruite virtualmente le sequenze di affreschi che adornavano l’Anfiteatro di Pompei. Ancora dedicato a Pompei, è il modello in sughero dell’Anfiteatro, realizzato da Domenico Padiglione ad inizio del XIX secolo. Non mancano approfondimenti dedicati agli Anfiteatri di Santa Maria Capua Vetere e di Pozzuoli e dell’Anfiteatro Flavio.

Oggetti in mostra al Museo Archeologico Nazionale di Napoli durante la mostra I GLADIATORI. ph. Mario Laporta/KONTROLAB

I Gladiatori “da per tutto”. Il mito dei Gladiatori non è stato mai confinato al solo ambito delle arene: già nell’antichità,la fortuna di questi combattenti è stata testimoniata nell’apparato decorativo – musivo eparietale – e nelle suppellettili presenti nelle case dei romani. Straordinario culmine della mostra è il Mosaico pavimentale di Augusta Raurica, della fine secondo sec. d.C., opera rinvenuta nel 1961, duranti gli scavi nell’Insula 30 del sito archeologico di Augusta Raurica, che sorprese gli scopritori per l’estensione della superficie: 6,55 X 9,8 metri. Il mosaico, esposto nella prima tappa della mostra all’Antikenmuseum und Sammlung Ludwing di Basiliea, non è stato mai presentato in alcun allestimento in Italia.

GLADIATORIMANIA
Parte integrante dell’itinerario è un percorso off e tecnologico intitolato “Gladiatorimania”, concentrato nel Braccio Nuovo del Museo, che costituisce uno strumento didattico e divulgativo per rendere accessibili a tutti, adulti e ragazzi, i diversi temi della mostra: l’addestramento; la dieta dei Gladiatori ed il cibo del pubblico; il combattimento; le armature, i luoghi dei giochi e le venationes; i conforts in anfiteatro; la cura del corpo in anfiteatro: tra profumi e ferite; la fortuna dei Gladiatori; Gladiatori in gioco.
Contrassegnano il percorso i disegni firmati da Mario Testa (Scuola Italiana di Comix) ed inclusi nella pubblicazione Panini dedicata ai Gladiatori.

Valentina Cosentino

EVENTI COLLEGATI
Eventi online di anteprima e altre immagini dei reperti in mostra, vedi notizia DeArtes qui
Mostra “Pompei 79 d.C. Una storia romana”, allestitaal Parco Archeologico del Colosseo, cui il MANN ha prestato un consistente nucleo di importanti reperti, vedi approfondimento DeArtes qui.

INOLTRE
Da aprile 2021, in Galleria Principe di Napoli, è prevista una piccola mostra con i disegni del fumetto “Nico e l’elmo del Gladiatore”, realizzato da Blasco Pisapia e edito da Electa.
Ancora, “Gladiatori” per ragazzi: il racconto illustrato nella pubblicazione di Franco Cosimo Panini Editore. Le illustrazioni sono firmate da Mario Testa per la Scuola Italiana di Comix.

Alla mostra, si aggiungono laboratori, incontri, conferenze e una rassegna cinematografica. L’hashtag #Siamotuttigladiatori accompagna la programmazione.

VISITA IN 3D
Sono disponibili smart glasses da indossare durante la visita. Gli occhiali 3D sono dispositivi dotati di lenti completamente trasparenti e predisposte per la realtà aumentata. Gli smart glasses, a differenza della realtà virtuale, consentono di contestualizzare l’esperienza durante la visita al Museo.

Grazie a un software innovativo è possibile proiettare sulle lenti degli occhiali 3D, in forma di ologrammi, diversi contenuti multimediali (immagini, filmati e ricostruzioni virtuali): così sono narrati, in tempo reale, i reperti esposti, visualizzandone la forma ed i colori originari, il luogo del ritrovamento ed eventuali note storiche.

M.F.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, 31 marzo 2021

Museo Archeologico Nazionale di Napoli (museoarcheologiconapoli.it)

#Siamotuttigladiatori