Un racconto onirico scandito in quattro capitoli dove ogni spazio è pensato come un microcosmo che racchiude e rispecchia un ambiente definito, connesso agli altri secondo un percorso di ascensione. Etere, personale dell’artista e compositore Yuval Avital, è un progetto espositivo ideato appositamente per i quattro piani di Building che raccoglie oltre cento opere, di cui molte inedite. La mostra è anche visitabile online attraverso una modalità di fruizione tridimensionale disponibile sul sito www.artland.com

Racconta la curatrice Annette Hofmann: «Nel cuore della pratica di Yuval Avital si situa il momento presente, inteso in senso assoluto, e incentrato sull’esplorazione dei concetti di identità/subconscio, oscurità/luce e amore/desiderio. Ciascun lavoro riflette le qualità formali e materiche di una coscienza e di un’esperienza comuni, le quali originano un cerchio magico non solo dentro l’architettura unica di Building, ma anche all’interno della propria narrativa. Tutte le opere descrivono un’impellente ricerca di verità che porta il visitatore a confrontarsi con il proprio momento presente».

Yuval Avital, Foreign Bodies N.1 / icon-sonic episode n.19, 2017, frame dal video

Yuval Avital è conosciuto per le sue grandi installazioni e per la creazione di complesse opere multimediali che sfidano le tradizionali categorie che separano le arti. Avvicinandosi anche alle pratiche dell’arte partecipativa, la sua ricerca comprende l’utilizzo di pittura, scultura, performance, video e fotografia, spesso in dialogo e connubio con la componente sonora.

Il progetto di mostra Etere si configura come un ambiente immersivo e totalizzante nel quale confluiscono linguaggi e strumenti espressivi differenti che spaziano dalle tecniche più tradizionali, fino a quelle più innovative e interdisciplinari come le creazioni “icono-sonore”.

Yuval Avital, Medium Armageddon, 2019

«Vivere l’Etere significa per me tentare di essere completamente dentro le Cose – spiega Yuval Avital – non osservarle dall’esterno né concettualizzarle, ma immergendomici.
Questo modus operandi riflette le mie idee di totalità (anche in senso wagneriano) dell’arte come rito inclusivo, ma soprattutto si riferisce a quello che cerco di fare con il mio lavoro, ovvero svelare almeno in parte le verità nascoste nelle Cose.

M.C.S.
Fonte: ddlArts, 31 marzo 2021
Immagine di apertura: Yuval Avital, Silent Night, 2018

ETERE
8 aprile – 26 giugno 2021

Building
via Monte di Pietà 23, Milano
www.building-gallery.com
Mostra online:www.artland.com