Primo museo al mondo, in ordine di tempo, a varare questo tipo di iniziativa, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea apre, come sede vaccinale, le sale dove è allestita la mostra di Claudia Comte. Un progetto-pilota che destina il Museo a sostegno del Piano Nazionale di VaccinazioneCovid-19 in sinergia con Cultura Italiae, che aveva proposto la riapertura dei luoghi della cultura quali nuovi presidi a tutela della salute dei cittadini.

Da sempre l’arte è anche cura, esperienza che include e coinvolge, capace di essere terapia che elabora il trauma e luogo in cui l’arte coniuga il benessere culturale con il benessere fisico. Il museo, le cui cifre sono l’apertura e la pluralità, si propone dunque come luogo d’elezione di un servizio rivolto alla collettività, grazie all’impegno di Francesca Lavazza e di Carolyn Christov-Bakargiev, rispettivamente Presidente e Direttore del Castello di Rivoli.


Claudia Comte, Come crescere e avere sempre la stessa forma, 2019-2021, veduta della mostra
Courtesy Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

LA MOSTRA
La sede vaccinale è allestita nelle sale dove è in corso la mostra Claudia Comte. Come crescere e avere sempre la stessa forma. Partendo dall’osservazione della natura e dei suoi mutevoli pattern, l’artista elabora ampie installazioni ambientali che incorporano il mondo dalla prospettiva dell’esperienza del digitale.

Claudia Comte (Grancy, 1983) ha qui realizzato interventi murali monumentali che si sviluppano secondo moduli geometrici ripetuti nello spazio. In occasione delle vaccinazioni, l’artista ha creato appositamente una nuova opera sonora, The pattern that connects, 2021 che viene diffusa negli spazi a partire dal 29 aprile, e che i vaccinandi possono ascoltare. Afferma Claudia Comte che l’obiettivo, realizzato assieme al compositore Egon Elliut, era creare un’esperienza audiovisiva simile a un sogno a occhi aperti, che fosse calmante e accogliente, con suoni elettronici alternati a paesaggi sonori attinti al regno naturale della flora e della fauna.


Roni Horn, Still Water (The River Thames, for Example), 1999

LA DONAZIONE
Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea annuncia la donazione da parte di Andrea Zegna, collezionista e Amico Benefattore, di tre importanti opere che vanno ad arricchire la Collezione permanente del Museo.

 
Roni Horn (New York, 1955) è un’artista americana che usa la scrittura, la fotografia e la scultura per indagare, attraverso un approccio minimale e poetico, elementi ambientali quali il clima e l’acqua. Still water (The river Thames, for example) (Acqua quieta – Il Tamigi, per esempio, 1999) è composta da una serie di fotografie che catturano aspetti dell’acqua difficilmente visibili a occhio nudo. Il flusso di pensieri scaturito dalla frequentazione con il fiume è l’oggetto delle note poste a commento di determinati punti di ciascuna immagine. 

Untitled #3 (Mature Gannet) (Senza titolo n.3 – Sula maturo, 1999) è formato da una coppia di fotografie a colori che ritraggono il dettaglio posteriore della testa di un grande uccello marino, tipico del nord della Scozia. Le due immagini sono apparentemente simili eppure diverse, e coinvolgono chi guarda in un’esperienza legata al luogo e al tempo.
 
Bertrand Lavier (Châtillon-sur-Seine, Francia, 1949) è tra i più importanti artisti internazionali emersi negli anni Ottanta del secolo scorso. È noto per aver ridefinito oggetti e arredi quotidiani con la loro ricopertura a pittura acrilica, cancellando la distinzione tra la natura della pittura – il dipinto – e la natura delle cose – la realtà. Ventomatic (1982) appartiene a questa tipologia di opere.

Andrea Zegna

LE PRECEDENTI DONAZIONI
Andrea Zegna (Torino, 1961) è architetto e vive tra Milano, la Sicilia e Basilea. Nel 2020 ha donato al Castello di Rivoli le opere Cartoline (1990-1991) di Stefano ArientiSenza titolo (Mappamondo nero con bollini, 2003) di Roberto Cuoghi e Alma (1994-1995) di Mimmo Paladino. Nel 2019 Zegna aveva acquistato per le collezioni del Museo Movimento (1971) di Emilio Prini, e nel 2017 What’s the damage (Qual è il danno, 2017) di Heather Phillipson. Risale invece al 2002 la donazione dell’opera Niente pianti in pubblico – antibiotici (1998) di Margherita Manzelli.

M.F.C.S.
Fonte: Castello di Rivoli, 19 e 22 aprile 2021

Castello di Rivoli
Piazza Mafalda di Savoia
10098 Rivoli – Torino
Info: +39 0119565222
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