Un nuovo progetto espositivo incentrato sulle figure di Mario e Marisa Merz, che dia una prima possibile risposta alla domanda sul ruolo, oggi, di una istituzione culturale quale è la Fondazione Merz. Costruire presenza, rafforzare un’identità per immaginare una necessaria evoluzione coerente, infondere progettualità sono alcune delle linee guida di “Marisa e Mario Merz. La punta della matita può eseguire un sorpasso di coscienza”, un progetto espositivo inedito, dal cuore intimo, familiare, domestico, ma al contempo che possiede la forza e la vitalità di un’esplorazione inedita.

Per la prima volta in questi spazi, il lavoro di Marisa e Mario si incontra in un percorso unitario, quasi a ricreare la dimensione dialogica, lo scambio intenso e profondo sulle reciproche pratiche che sempre esercitarono, mantenendo punti di vista individuali.
Il titolo della mostra è una esplicita citazione di una frase di Mario Merz, che riconduce al terreno comune della pratica artistica come punto di inizio per la prefigurazione di mondi sconosciuti.
 

Due modalità espressive differenti ma intimamente collegate e interagenti. Marisa e Mario vivono e si mostrano sempre insieme. Come insieme lavorano negli spazi domestici della casa; insieme si muovono nel mondo esercitando ciascuno sull’altro, stimoli, incoraggiamento e protezione, dice Mariano Boggia, curatore della mostra.

Marisa e Mario si affiancano in una continuità di creazione artistica che modifica la natura stessa del tempo, un “tempo presente infinito” che li lega nella vita, nella condivisione, nella discussione e nella costruzione critica, lasciando però libera e unica la produzione artistica.
 

È il “tempo presente infinito” la dimensione in cui ogni giorno Marisa si dedica allo studio della struttura dei volti femminili con il disegno, la pittura, la scultura, e che avvolge anche l’attività di Mario, impegnato a reinventare il suo igloo attraverso l’uso di materiali sempre diversi, disegnando di volta in volta un paesaggio abitato da nuove specie di animali e vegetali.
 
Anche lo spazio viene reinventato: la dimensione domestica non è diversa da quella museale. Come nella loro casa-studio, l’ambiente della Fondazione presenta una fitta trama di disegni, sculture, oggetti ed è segnato dal neon dei numeri di Fibonacci, in una vertigine che ripropone la domanda di Mario se lo spazio sia curvo o diritto.

M.F.C.
Fonte: PCM Studio, 26 aprile 2021
Contributi fotografici: Mario e Marisa Merz, Photo @ Renato Ghiazza

MARISA E MARIO MERZ. LA PUNTA DELLA MATITA PUÒ ESEGUIRE UN SORPASSO DI COSCIENZA
dal 27 aprile 2021

Fondazione Merz
via Limone – 24, 10141 Torino
Info: tel. 011 19719437 
www.fondazionemerz.org