Una straordinaria selezione di mosaici, capolavori delle collezioni capitoline poco conosciuti al grande pubblico, in una mostra che ricostruisce un fedele spaccato della società romana nel periodo compreso tra il I secolo a.C. e il IV d.C. Accanto ai mosaici sono esposti gli affreschi e le sculture che insieme a essi costituivano l’arredo degli edifici di provenienza. “Colori dei romani. I mosaici dalle collezioni capitoline”, attraverso le scelte iconografiche, i motivi decorativi, l’aspetto formale delle opere, porta a una migliore comprensione del gusto e delle esigenze degli antichi committenti.

A corredo, una ricca documentazione d’archivio illustra i rinvenimenti attraverso foto storiche, acquarelli e disegni. Infatti, le trasformazioni urbanistiche che interessarono la città a cavallo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, contribuirono a scrivere una delle più entusiasmanti pagine dell’archeologia romana.

Musei Capitolini, Antiquarium, Mosaico policromo con busto di stagione
Fine III- inizi IV sec. d.C.
Rinvenuto nel 1875 a Roma nel rione Esquilino nei pressi della chiesa di S. Vito

Alcuni dei mosaici esposti alla Centrale Montemartini dal 27 aprile al 15 settembre 2021 (prorogata e ampliata fino al 15 giugno 2022), sono stati presentati nel 2019 in una mostra di grande successo itinerante nell’area geografica balcanica: a Sofia in Bulgaria, a Jerevan in Armenia, a Tblisi in Georgia.

Quattro sono le sezioni. La prima, “L’arte del mosaico presso i romani. La storia e la tecnica”, introduce all’arte del mosaico. Tecniche, materiali, colori, motivi decorativi e l’evoluzione stilistica negli anni, sono illustrate datutte le tipologie di mosaici, dai pavimenti e alle decorazioni parietali.

Musei Capitolini, Antiquarium, Mosaico policromo a cassettoni Scoperto a Roma nel 1886 durante i lavori di demolizione della Villa Casali al Celio
Metà I sec. a.C.

“Vivere e abitare a Roma tra la fine dell’età repubblicana e l’età tardo-antica: le dimore di lusso e i contesti domestici” presenta i mosaici provenienti dalle domus dei proprietari più abbienti. Si va dal grande mosaico policromo a cassettoni scoperto presso la Villa Casali al Celio, fino al mosaico con busto di stagione del IV sec d.C., forse parte dell’ornamento pavimentale di un edificio di proprietà dell’imperatore Gallieno.

Lo straordinario mosaico parietale con la scena della partenza di una nave dal porto ornava la domus di Claudius Claudianus, che sorgeva sul Quirinale nella seconda metà del II secolo d.C. La ricchezza della casa era ostentata con preziose sculture e sontuosi oggetti di arredo, che sono stati per la prima volta presentati in questa mostra.

Musei Capitolini, Antiquarium, Mosaico bianco nero con iscrizione beneaugurale Rinvenuto nel 1885 durante gli scavi per la costruzione dell’Ospedale Militare al Celio
Metà II sec. d.C.

La terza sezione è incentrata su “Gli spazi del sacro: la basilica Hilariana”, sede del collegio dei sacerdoti addetti al culto di Cibele e Attis, i cui primi resti archeologici vennero alla luce tra il 1889 e 1890 durante gli scavi per la costruzione dell’ospedale militare del Celio. In situ fu scoperto un insieme di reperti significativi, tra i quali due mosaici straordinariamente conservati, qui esposti.

Manius Poblicius Hilarus, di cui conosciamo il volto grazie a un ritratto, era il ricco mercante di perle che sostenne gli oneri finanziari per la costruzione della basilica che da lui prese il nome. Sulla soglia dell’edificio l’iscrizione a mosaico recitava: “A chi entra qui, e alla Basilica Hilariana, siano gli dèi propizi”.

Musei Capitolini, Antiquarium, Mosaico policromo ottagonale con pavoni
Proveniente da Roma, da una tomba lungo la Via Appia, presso la torre di sinistra della Porta S. Sebastiano. Il mosaico fu scoperto durante i lavori di abbassamento della quota del Viale Ardeatino lungo le Mura Aureliane. II sec. d. C.

Il percorso si conclude con “I mosaici degli edifici funerari nelle necropoli del suburbio di Roma”. Nel repertorio sepolcrale, la decorazione – a temi figurati, motivi ornamentali o soggetti mitologici – è volta sempre a esaltare le qualità del defunto e a rievocare i valori collettivi fondamentali della società romana. Le opere qui esposte appartengono al periodo tra il II e III secolo d.C.. Il mosaico ottagonale con pavoni, uccelli sacri a Dioniso, ricco di significati escatologici e salvifici, costituiva la parte centrale del pavimento di una ricca tomba di famiglia situata lungo la via Appia.

La mostra è a cura di Claudio Parisi Presicce, Nadia Agnoli e Serena Gugliemi. Catalogo Campisano Editore.

Dal 24 novembre 2021 al 15 giugno 2022 si aggiungono altri sei mosaici. Vedi notizia DeArtes qui







M.F.C.S.
Fonte: Zètema, 30 aprile 2021
Immagine di apertura:
Musei Capitolini, Antiquarium,
Mosaico policromo parietale con nave e faro.
Scoperto a Roma nel 1876 durante gli scavi per l’apertura di Via Nazionale,

nel giardino di Palazzo Rospigliosi Pallavicini.
Databile tra la fine del II e i primi anni del III sec. d.C.



COLORI DEI ROMANI. I MOSAICI DALLE COLLEZIONI CAPITOLINE
27 aprile – 15 settembre 2021
Prorogata, con nuove opere, fino al 15 giugno 2022

Musei Capitolini, Centrale Montemartini
via Ostiense 106, Roma
È consigliato l’acquisto online dei biglietti o tramite call center 060608.
Ingresso gratuito con Mic Card, ma è sempre consigliata la prenotazione
www.zetema.it
www.centralemontemartini.org
www.museiincomune.it

Antiquarium Comunale Cornice di mosaico parietale con conchiglie Scoperto a Roma, durante i lavori di sbancamento della Velia per la realizzazione della Via dell’Impero Metà I sec. d. C.