Camera – Centro Italiano per la Fotografia inaugura la stagione di mostre 2021 con una doppia personale dedicata a due importanti fotografi: Lisette Model e Horst P. Horst. Ironica e dissacrante street photographer lei, e genio della fotografia di moda lui, punti di riferimento nello sviluppo del proprio specifico genere fotografico e ispiratori di intere generazioni. Nonostante entrambi si fossero avvicinati al mondo della fotografia a Parigi negli anni Trenta, il loro atteggiamento fu totalmente opposto. Se per l’autrice austriaca i soggetti ritratti diventarono caricature di sé stessi, emblema di una società goffa e decadente, per l’autore tedesco le sue modelle rappresentarono un’eleganza senza tempo, dai richiami classici e dalla bellezza statuaria.
Le mostre sono accompagnate da due cataloghi, pubblicati da Silvana Editoriale.


Lisette Model, Coney Island Bather, New York, c.1939 © 2020 Estate of Lisette Model, National Gallery of Canada, Ottawa Courtesy Baudoin Lebon / Keitelman

LISETTE MODEL. STREET LIFE
Cresciuta in una famiglia dell’alta borghesia viennese, Lisette Model (Vienna, 1901 – New York, 1983) studiò musica con Arnold Schoenberg. A Parigi si avvicinò alla fotografia; nel 1937 sposò il pittore Evsa Model e con lui si trasferì a New York. Le sue fotografie apparvero sistematicamente su riviste come “Harper’s Bazaar”, “Cue”, “P.M.Magazine”, “Look”, “Vogue” e “The Saturday Evening Post”

La mostra “Street life”, a cura di Monica Poggi, è la prima antologica realizzata in Italia. Una selezione di oltre 130 fotografie sottolineano l’importanza avuta dall’artista negli sviluppi della fotografia degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, grazie alla spiccata capacità nel cogliere con ironia e sfrontatezza gli aspetti più grotteschi della società americana del dopoguerra.

Lisette Model, Woman with veil, San Francisco, 1949 © 2020 Estate of Lisette Model, National Gallery of Canada, Ottawa Courtesy Baudoin Lebon / Keitelman

Nel periodo di maggiore crescita per gli Stati Uniti, dove tutto sembrava proteso verso il più roseo futuro, la strada, gli anfratti del Lower East Side e i bar sono per lei i palcoscenici perfetti sui quali agiscono ignari attori di un’irriverente commedia umana. Questa sua rivisitazione personale all’approccio documentario la rende, di fatto, precorritrice di un modo di utilizzare la fotografia.

Il tragitto di mostra prende avvio in Francia, con la nota serie Promenade des Anglais. Sono presenti anche progetti meno conosciuti, come il reportage dedicato alla Lighthouse di San Francisco, organizzazione che offre lavoro a persone cieche, o quello realizzato durante le gare equestri a Belmont Park. Non mancano i suggestivi scatti realizzati all’interno dei locali di musica jazz, dove ritrasse personaggi come Bunk Johnson, Count Basie, Dizzy Gillespie, Bud Powell, Percy Heath, Chico Hamilton, Ella Fitzgerald e Louis Armstrong.

La mostra è in collaborazione con mc2gallery di Milano, Galerie Baudoin Lebon di Parigi e Keitelman Gallery di Bruxelles.


Horst P. Horst. Jean Patchett, bathing suit by Brigance, 1951 © Horst Estate/ Condé Nast. Courtesy Paci contemporary gallery

HORST P. HORST. STYLE AND GLAMOUR
Il percorso espositivo curato da Giangavino Pazzola si sviluppa in maniera cronologica con una selezione di circa 150 opere di vario formato. Horst P. Horst (Weißenfels, 1906 – Palm Beach, 1999) crebbe a contatto con gli artisti del Bauhaus e, dopo gli studi in Design ad Amburgo, lasciò la Germania e si trasferì a Parigi, dove divenne assistente di Le Corbusier, che lo presentò a Cecil Beaton, allora direttore artistico di “Vogue”. Per questa rivista lavorò all’edizione francese, poi a quella americana dopo il trasferimento a New York, e poi, tornato in Europa, ancora per quella francese fino allo scoppio della guerra. In quegli anni frequentò intellettuali e artisti come Cocteau, Bérard e Dalí, con il quale collaborò creando alcuni dei suoi scatti più celebri. Fuggito dall’Europa, si stabilì definitivamente negli Stati Uniti, dove lavorò ancora per “Vogue” e poi per “House&Garden”.

Le diverse sezioni della mostra “Style and glamour” sottolineano alcuni punti salienti della sua produzione, come il legame con l’arte classica che non esclude le influenze delle avanguardie; l’indagine visiva sull’armonia e l’eleganza della figura umana impreziosita dalla perfetta padronanza dell’illuminazione della scena; la proficua collaborazione con “Vogue”; i ritratti di personaggi del mondo della moda e dell’arte, spesso ambientati nelle dimore private.

Horst P. Horst. Mainbocher corset, Paris, 1939 (Madame Bernon, corset by Detolle for Mainbocher, Paris, 1939) © Horst Estate/ Condé Nast. Courtesy Paci contemporary gallery

Nella seconda sezione, trovano spazio le opere realizzate durante la fase parigina e quella newyorchese, periodi prolifici influenzati dal romanticismo e dal surrealismo, durante i quali realizza immagini iconiche quali Mainbocher Corset, Paris, 1939, e Hand, Hands, New York, 1941.

Tra i tanti servizi su case e giardini delle celebrità, un focus viene dedicato all’Italia con l’appartamento romano dell’artista Cy Twombly, adornato di opere e sculture classiche, e con il fascino senza tempo della tenuta di Villar Perosa, all’interno della quale posa un’elegantissima Marella Agnelli.
A completare la mostra, le immagini tratte dalla rinomata serie Round the clock, New York, 1987, ultima sintesi di radicalità, talento e visione.

La mostra è realizzata in collaborazione con l’Horst P. Horst Estate e Paci contemporary gallery di Brescia.

M.F.C.S.
Fonte: Studio Esseci, 27 aprile 2021
Immagine di apertura:
Horst P. Horst. American Vogue Cover, 15 May 1941 © Horst Estate/ Condé Nast. Courtesy Paci contemporary gallery

LISETTE MODEL. STREET LIFE
HORST P. HORST. STYLE AND GLAMOUR
28 Aprile – 4 Luglio 2021

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