In attesa del Festival posticipato all’estate, musicisti, giornalisti, spettatori e operatori sono i testimoni di momenti salienti della storia di Bergamo Jazz, dal 1969 a oggi, da quando ancora si chiamava Rassegna Internazionale del Jazz, che l’Azienda del Turismo organizzò per 12 edizioni, sino alla ripresa del 1991 sotto gli auspici del Comune di Bergamo e del Teatro Donizetti. Si intitola “Bergamo Jazz Memories: cinque storie per raccontare il Festival” il nuovo progetto della Fondazione Teatro Donizetti dedicato a Bergamo Jazz. Il ciclo di video, curato dal giornalista Roberto Valentino, collaboratore di Bergamo Jazz, è stato registrato sul palcoscenico del Teatro Donizetti a fine aprile ed è disponibile online in visione gratuita sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Bergamo Jazz (https://www.youtube.com/channel/UCrniZ7W4EqVV31EPA5JdaZg) a partire da martedì 11 maggio, dalle ore 18, con cadenza settimanale sino all’8 giugno.

La serie di video si apre con un ricordo dei primi anni del festival, partendo dalla sera del 21 marzo 1969, in cui il pianista Giorgio Gaslini si esibì prima in solitudine e poi a capo della sua big band. A raccontarla è Guido Conti, socio del Jazz Club Bergamo e spettatore di quella storica serata, e Gianluigi Trovesi, il più internazionale dei jazzisti bergamaschi, che nel 1969 era tra il pubblico, ma dal 1970 avrebbe calcato numerose volte il principale palcoscenico cittadino.

Dudu Kouate – Don Moye – Roberto Masotti – Roberto Valentino (foto Gianfranco Rota)

La memoria andrà poi a due concerti iconici, quello di Keith Jarrett del 1973 e dell’Art Ensemble of Chicago l’anno dopo: le immagini di entrambi gli eventi fecero il giro del mondo, comparendo su riviste, libri e dischi e furono esposte in mostre importanti, grazie agli scatti di Roberto Masotti. Insieme a lui, due altri ospiti di riguardo quali Famoudou Don Moye, batterista dello stesso AEOC, e il percussionista di origine senegalese Dudu Kouate, da qualche anno entrato a far parte della storica formazione statunitense.

Gli anni in cui il festival venne trasferito al Palazzetto dello Sport sono ricordati il 25 maggio da Enrico Rava, che nel 1977 suonò al Palazzetto e che dal 2012 al 2015 ricoperse il ruolo di Direttore Artistico di Bergamo Jazz, dal pianista Gaetano Liguori, che nel 1975 venne accolto dalle ovazioni del pubblico giovanile, e dal giornalista Ugo Bacci.

Il sassofonista Tino Tracanna parlerà, martedì 1 giugno, di due illustri colleghi di strumento: Archie Shepp e Gato Barbieri, entrambi entrati negli annali del festival jazz di Bergamo. L’ultima “storia”, online l’8 giugno, incentrata sull’oggi e sul domani della manifestazione, ha come protagonisti Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, Maria Pia De Vito, attuale Direttore Artistico di Bergamo Jazz, Luca Conti, Direttore del mensile Musica Jazz, e due giovani talentuosi musicisti, il clarinettista milanese Federico Calcagno e la batterista bergamasca Francesca Remigi.

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa 7 maggio 2021
Immagine di apertura: Tino Tracanna e Roberto Valentino – Bergamo Jazz Memories (foto Gianfranco Rota)

Bergamo Jazz Festival – Teatro Donizetti