Tra il Lago di Garda e le Dolomiti di Brenta il tempo sembra essersi fermato ed è possibile immergersi nella vita quotidiana di un villaggio palafitticolo di 3.500 anni fa, sorto sulle sponde dell’antico Lago Carera. Lo specchio d’acqua, divenuto una torbiera, ha custodito per alcune migliaia di anni le tracce di quelle prime comunità, sospese tra acqua e terra, tornate alla luce nei primi anni 70, nel corso di una campagna di scavi condotta dal 1969 agli anni Novanta.

Il Parco Archeo Natura di Fiavè, ideato e curato dalla Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, viene inaugurato il 26 giugno 2021 e offre ai visitatori un’esperienza tra archeologia, storia e natura.

Fiavé, assieme a Ledro, è oggi una delle 111 località che formano il sito seriale delle palafitte preistoriche dell’arco alpino, proclamato Patrimonio mondiale Unesco nel 2011. Il territorio delle Giudicarie è stato riconosciuto nel 2015 Riserva della Biosfera Unesco e le Dolomiti di Brenta, altro Patrimonio mondiale, si riflettono negli stagni immobili della torbiera.

Le nuove strutture sorgono nei pressi dell’area archeologica dove affiorano i resti dei pali che sorreggevano le costruzioni dell’età del Bronzo. È stato creato un piccolo lago sulle cui sponde è stato ricostruito, con fedeltà filologica e a grandezza naturale, l’ultimo villaggio preistorico con le sue ingegnose fondazioni a reticolo e la palizzata di cinta. Sono riproposte cinque capanne di cui tre sono visitabili, accessibili attraverso una passerella sospesa sull’acqua, allestite e arredate per calarsi nella vita quotidiana degli abitanti dell’antico villaggio.

Corredano il percorso pannelli informativi e installazioni illustrative, un centro visitatori con filmati e apparati multimediali, aree di sosta e spazi dedicati alle famiglie e ai visitatori più piccoli.

Il parco si raggiunge facilmente dal Museo che sorge nel centro abitato di Fiavè, percorrendo una comoda passeggiata di circa 30 minuti tra i prati. Inaugurato nel 2012, il Museo delle Palafitte custodisce una collezione unica in Europa di circa 300 oggetti in legno, che si presentano di incredibile modernità. Vi si trovano stoviglie e utensili da cucina come tazze, mestoli, vassoi, frullini, e strumenti da lavoro tra cui secchi, mazze, falcetti, trapani, manici per ascia. Le particolari condizioni ambientali nei depositi lacustri hanno restituito persino derrate alimentari come spighe di grano, corniole, nocciole, mele e pere.

NELLE VICINANZE

Palafitte di Ledro. Anche la sponda orientale del Lago di Ledro si è rivelata zona di importanti ritrovamenti archeologici , in particolare i resti di un villaggio di palafitte del Bronzo Antico – Medio (2200-1350 a.C.). Nell’ultimo secolo sono stati rinvenuti più di 10.000 pali. Il museo e il villaggio ricreano l’atmosfera di questo insediamento dove il visitatore può rivivere la vita dei nostri antenati. Qui nei mesi estivi viene proposto al pubblico “Palafittando”,un ricco programma di laboratori di archeologia sperimentale e imitativa, eventi di “living prehistory”, concerti spettacoli, e appuntamenti a tema.

Monte San Martino a Lundo. Questo sperone di roccia tra l’Altogarda e le Giudicarie, sepolto dalla vegetazione fino ad una decina di anni fa, ha restituito i resti di un’antica fortificazione innalzata al tramonto dell’impero romano per fermare le incursioni dei “barbari” secondo precise indicazioni strategico-militari, sentinella nel mantenere nelle mani del re Carlo Magno e del nuovo impero la rete delle strade, tra Europa e Italia. Dopo secoli di oblio gli archeologi, grazie ad un progetto internazionale, ne hanno riportato alla luce i tratti più significativi, straordinariamente conservati, fra cui domina l’oratorio dedicato a San Martino. Monte San Martino è raggiungibile a piedi dal paese di Lundo seguendo il segnavia SAT 425 in circa un’ora a piedi su strada forestale e sentieri nel bosco, oppure in circa 40 minuti da Arco – San Giovanni al Monte, camminando attraverso faggete secolari, come i viaggiatori di un tempo.

M.C.
Fonte: Comunicato m.b., Trentino Marketing, 24 maggio 2021
Contributi fotografici: Parco Archeo Natura Fiavè,

ph Tommaso Prugnola, team Videonaria,
archivio Soprintendenza Beni Culturali

www.visittrentino.info/it