La produzione de L’elisir d’amore conclude la Stagione 2020-2021 del Teatro Carlo Felice di Genova con un omaggio nel centenario della nascita a Emanuele Luzzati, di cui propone una delle scenografie più celebri, realizzata nel 1994 per l’allora “Teatro dell’Opera di Genova”, con gli storici costumi di Santuzza Calì. L’allestimento, per la nuova regia di Davide Garattini, vede Alessandro Cadario, maestro concertatore e direttore salire sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Carlo Felice, preparato da Francesco Aliberti. Protagonisti in scena i solisti dell’Accademia di alto perfezionamento per cantanti lirici del Teatro Carlo Felice, con la direzione artistica di Francesco Meli.

Melodramma giocoso in due atti scritto da Gaetano Donizetti nel 1832 su libretto del genovese Felice Romani, L’elisir d’amore si ispira alla vicenda de Le Philtre di Daniel Auber, su libretto di Eugène Scribe, in voga a Parigi in quegli stessi anni. Due soli atti per la vicenda di ispirazione agreste: il sempliciotto Nemorino, innamorato della bella e scaltra Adina, si fa raggirare dal ciarlatano Dulcamare che gli propone un magico filtro d’amore. Donizetti riesce musicalmente a condensare gli affetti propri del genere comico e del semiserio. A questi, amalgama la dimensione metateatrale, in una commedia degli equivoci e degli intrighi a lieto fine, di grande vitalità melodica, la cui trama, pronta a “scattare” come una trappola, si riavvolge ironicamente attorno al destino dei personaggi.

L’Elisir d’amore, modellino di Lele Luzzati

L’AMBIENTAZIONE DI LELE LUZZATI
La storia, piena di fantasia e di freschezza, viene esaltata dalla scelta di Luzzati di collocare l’intera vicenda a cielo aperto, nel quadro di un’ambientazione classica: le quinte, il boccascena, un albero, richiamano un’iconografia tipicamente ottocentesca, utilizzando semplici dispositivi (siparietti, al più) per ricreare le scene intimistiche, e sgombrano il terreno all’arrivo dirompente del carro-armadio di Dulcamara, che assolve al compito di dispiegare “telescopicamente” i diversi interni, in una contemporaneità di spazio e tempo che riporta alle fondamenta illusionistiche e favolistiche del linguaggio dell’opera.

L’elisir d’amore nel suo genere è una delle opere più perfette, scriveva Emanuele Luzzati nelle sue note sull’allestimento dello stesso titolo al Carlo Felice nel 2004. Una musica leggera, ma senza mai cadute, un libretto spiritoso, frasi orecchiabili e poi punti di forza: uno nel primo atto con la cavatina di Dulcamara e l’altro nella celebre romanza, cavallo di battaglia di tutti i tenori leggeri “Una furtiva lagrima”. Ed è con leggerezza e semplice efficacia che Luzzati risolve una mise en scène strutturata in una serie di tableaux vivants caleidoscopici, tra cui si insinuano riferimenti alla dimensione meta-teatrale, come attraverso la presenza in scena di una poltrona: quella su cui sedeva il nonno dello stesso Luzzati, per narrargli la storia di Nemorino e Adina. Quella su cui si siederanno gli innamorati per condividere, oggi, i loro progetti e, un domani, i loro racconti e ricordi.

Santuzza Cal’, L’elisir d’amore, Coro uomini

NOTE DI REGIA DI DAVIDE GARATTINI
I cent’anni dalla nascita di Emanuele Luzzati sono un anniversario che non può passare inosservato, soprattutto da parte della città che l’ha visto nascere e morire…. e sua grande ispiratrice. Diceva Luzzati: “Genova, dove si entra dai tetti delle case e si esce giù per le strade ripide, labirintica come un bosco, è la mia migliore musa. Tutte le volte che esco dall’ascensore del quartiere di Castelletto e guardo fuori mi stupisco, perché vedo sempre qualcosa di nuovo”.

Santuzza Calì, L’elisir d’amore, Coro donne

Da queste parole ho iniziato il mio viaggio in questo bellissimo Elisir d’amore firmato Luzzati-Calì. Ci si ritrova magicamente immersi in un caleidoscopio di colori che inebria e come in un labirinto ci si perde piacevolmente in una visione fantastica… Ho da subito cercato di esaltare la forma estetica, ma sicuramente, entrare in un progetto come questo con una nuova regia, non è cosa facile, ci vuole molto rispetto e attenzione. Anche in questo caso una frase di Luzzati mi è venuta in aiuto: “La memoria è una cosa fredda, il racconto invece è caldo: è tutta la vita che racconto, io che sono così avaro di parole”.

Per cui inutile pensare alla memoria, dovevo mettermi a raccontare; così ho cominciato a farmi guidare in questo caleidoscopio di colori cercando un modo nuovo: vivo e caldo e al tempo stesso di rispettare il lavoro esistente… Ho cercato di proporre fin da subito una regia dinamica e divertente, frizzante e attiva come la grafica dell’allestimento suggerisce. La freschezza dei giovani interpreti dell’Accademia di Canto del Teatro Carlo Felice ha sicuramente aiutato.

…. A colpire la mia fantasia registica, più di tutto, è stato il Carro di Dulcamara. Un capolavoro! Potrei fare quest’opera solo con questo elemento e togliere tutto il resto, purtroppo a causa delle restrizioni anti Covid, posso usarlo limitatamente….  Il carro di Dulcamara, per me, è senza dubbio l’espressione perfetta di Luzzati e la mia idea di questo Elisir: un grande carro colorato, tipico dello stile dell’artista genovese, pieno di immagini vive e sorridenti, di profili e pennellate veloci. Un affresco intimo e grazioso che si apre piano piano fino a mostrarsi nella sua totalità. Così è il mio Elisir ….

Mostra diffusa per celebrare l’anniversario di Lele Luzzati vedi approfondimento DeArtes qui

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 4 giugno 2021

L’ELISIR D’AMORE (1832)
Teatro Carlo Felice
Giovedì 10 giugno, ore 20.00
Venerdì 11 giugno, ore 20.00
Mercoledì 16 giugno, ore 20.00
Sabato 12 giugno, ore 15.00
Domenica 13 giugno, ore 15.00

Biglietteria
Galleria Cardinale Siri 6 – 16121 Genova
Tel.: (+39) 010/5381.433-305-334
e-mail: biglietteria@carlofelice.it
Per ulteriori informazioni: comunicazione@carlofelice.it
Vendita online: vivaticket.it e happyticket.it
www.teatrocarlofelicegenova.it