L’incantevole Labirinto Borges della Fondazione Giorgio Cini a Venezia apre per la prima volta alle visite, con l’accompagnamento di nuove evocative musiche. In occasione del decennale della sua creazione, dei 35 anni dalla scomparsa di Borges e dei 70 anni della Fondazione Giorgio Cini, il Labirinto è finalmente accessibile. Una suite dal titolo Walking the Labyrinth, appositamente composta da Antonio Fresa e registrata con l’Orchestra del Teatro La Fenice, accompagna nelle audio guide multilingue i visitatori lungo la passeggiata attraverso il Labirinto, amplificandone la bellezza.

LA STORIA DEL LABIRINTO BORGES
È nato nel 2011, realizzato dalla Fondazione Giorgio Cini su progetto dell’architetto inglese Randoll Coate e per volere della vedova Borges, Maria Kodama, che desiderava ricordare l’amore del marito per Venezia. Il Labirinto è ispirato al racconto di Jorge Luis Borges, Il giardino dei sentieri che si biforcano ed è composto da più di 3200 piante di bosso alte novanta centimetri. Si trova alle spalle dei due chiostri della Fondazione – il primo progettato da Andrea Palladio e il secondo disegnato dai fratelli Buora – e si snoda per un chilometro.

È questo uno dei luoghi dell’Isola di San Giorgio Maggiore che esercita maggiore fascino sui visitatori, ma, fino alla sua apertura, l’11 giugno 2021, si poteva ammirare solo dal terrazzo del Centro Branca: un’esperienza comunque imperdibile, perché consente di scoprire tutti simboli che rendono omaggio a Borges. Il Labirinto visto dall’alto si presenta come un libro aperto, costellato da richiami alle opere dello scrittore argentino: un bastone, gli specchi, due clessidre, un enorme punto di domanda, la tigre, il nome Jorge Luis e le iniziali di Maria Kodama. Inoltre le siepi sono disposte in modo da formare il nome Borges, come se fosse idealmente scritto sulle pagine di questo libro. Nonostante la complessità della struttura è pressoché impossibile perdersi: nella vertigine che i labirinti riescono a dare, ci si smarrisce, ci si ritrova, ci si disorienta, e poi, alla fine, si scorge la via d’uscita.

LE MUSICHE PER IL LABIRINTO BORGES
Il progetto nasce nell’ambito della valorizzazione delle attività museali ideate da Ilaria D’Uva con la sua azienda. Per celebrare questo affascinante luogo museale open air, prosegue il percorso musicale avviato lo scorso anno per le Vatican Chapels, insieme al compositore Antonio Fresa e a Paolo Iafelice con Adesiva Discografica. È così nata una suite di oltre 15 minuti, dal titolo Walking the Labyrinth, che suona nelle audio guide. Una composizione in quattro movimenti che, oltre all’Orchestra del Teatro La Fenice, comprende la magia del suono del bandoneón di Ninon Valder, bandoneónista francese che invita a un viaggio attraverso i ritmi e la poesia argentina, pieno di delicatezza, gioia e sensibilità.

Antonio Fresa, noto per le colonne sonore realizzate per cinema e tv, candidato ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento come miglior musicista per Gatta Cenerentola, e da sempre appassionato autore di musica evocativa per le immagini, ha inciso la sua suite al Teatro Malibran di Venezia, suonando pianoforte e tastiere e dirigendo l’Orchestra del Teatro La Fenice. Le musiche di Walking the Labyrinth diventano così anche un disco, “The Borges Labyrinth & Vatican Chapels Live, A Soundtrack Experience”, in uscita nei negozi e nelle piattaforme digitali.

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Cini,
11 giugno 2021
Contributi fotografici: Labirinto Borges,
ph. Matteo De Fina,
Courtesy of Fondazione Cini

LABIRINTO BORGES
Fondazione Giorgio Cini
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
Prenotazione visite al labirinto e agli altri percorsi della Fondazione Cini e delle Vatican Chapels: 
visitcini.com
info@visitcini.com
www.cini.it