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Riapre al pubblico, arricchito da un nuovo allestimento museale, il complesso della Casa delle Vestali, le vergini sacerdotesse incaricate della custodia del focolare sacro della città e di altri riti strettamente connessi con il culto domestico. Diventa accessibile un nuovo percorso di visita che consente la fruizione del settore sud-orientale dell’Atrium Vestae, da tempo chiuso al pubblico. Agli occhi dei visitatori, dal 6 luglio 2021 si svelano gli appartamenti residenziali delle sacerdotesse, scelti per divenire spazi di un “museo diffuso”, con la ricontestualizzazione di alcune pregevoli sculture rinvenute nel corso degli scavi condotti nel Foro Romano alla fine del XIX secolo.

Oltre ad alcuni ritratti, vengono riposizionati nella loro collocazione originaria la statuache, secondo alcuni studiosi,raffigura probabilmente Numa Pompilio (secondo re di Roma, cui è attribuita l’istituzione del culto del fuoco e la creazione del sacerdozio delle vergini sacre) e una statua di Vestale esposta recentemente in una mostra a Tivoli (dove si conserva l’unica sepoltura nota di Vestale nel mondo romano) e ora finalmente restituita alla piena fruizione.

Tra gli ambienti oggetto del recente restauro, la stanza della macina in pietra lavica dove, stando alla tradizione (ancora da verificare), le sacerdotesse di Vesta confezionavano la mola salsa, la focaccia sacra offerta alla divinità in occasione delle principali festività e, secondo alcuni, distribuita in piccoli pezzi ai credenti, quale atto di purificazione, o, secondo altri, utilizzata per cospargere gli animali destinati al sacrificio, da cui il verbo “immolare”.

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa PArCo, 3 luglio 2021
Contributi fotografici: La Casa delle Vestali – Foro Romano,
foto Parco archeologico del Colosseo

www.parcocolosseo.it