Il giardino di Boboli si trasforma in teatro e nei suoi spazi suggestivi, dove arte e natura convivono in armonia, viene portata in scena la Divina Commedia. Per la prima volta, in occasione del settecentenario dalla morte del Sommo Poeta, nel parco mediceo di Firenze prende vita un itinerario teatrale: un cammino nell’oltremondo dantesco rappresentato da 36 soste in altrettanti punti del giardino, ciascuna delle quali accoglie installazioni create appositamente per dare vita a un ‘teatro diffuso’.  Ben 77 gli attori coinvolti nella rappresentazione, la cui elaborazione ha richiesto oltre due anni di lavoro.

“Tra selva e stelle” è il titolo dello spettacolo dal vivo con la regia di Riccardo Massai, rappresentato in data unica nel pomeriggio del 6 settembre 2021, prodotto dalle Gallerie degli Uffizi e Archètipo Associazione Culturale. L’evento gode del patrocinio del Comitato Nazionale per la Celebrazione dei 700 anni della morte di Dante.

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In ciascuna tappa del percorso, i personaggi della Divina Commedia interpretano la loro condizione individuale di dannazione, redenzione o beatitudine. I loro rispettivi ruoli, come avviene nel poema, sono intimamente legati al rapporto metaforico con lo spazio circostante. Tutti gli ambienti selezionati per lo spettacolo vengono infatti animati,

oltre che da installazioni, anche con elementi scenografici che rappresentano allegoricamente gli aspetti essenziali delle tre Cantiche: la morte è il tema scelto per l’Inferno, la salvezza per il Purgatorio, il concetto di ascensione a uno stato superiore dell’esistenza quello del Paradiso.


NEL GIARDINO DI BOBOLI SI È INSEDIATO UNO SCIAME DI API
In un periodo di moria delle api in Italia, l’arrivo di uno sciame a Boboli è un dono inaspettato e generoso della Natura, osserva Il direttore Eike Schmidt. Per le nuove ‘residenti’ del parco è stata subito costruita una struttura protettiva che garantisca la loro tranquillità e quella dei visitatori che si trovano a passeggiare lungo il viale della Meridiana.Un video su Facebook ne racconta la vita quotidiana.

La già folta fauna del Giardino di Boboli è cresciuta: uno sciame di api mellifere formato da alcune decine di migliaia di esemplari ha scelto di insediarsi in una feritoia dell’antico muro lungo il viale che porta alla Limonaia. Le api hanno individuato un luogo strategico nell’ecosistema del parco mediceo, distante poche decine di metri da una fonte pressoché inesauribile di nutrimento, il bellissimo giardino della stessa Limonaia, lussureggiante di fiori colorati, dove ora possono essere notate le api bottinatrici e i bombi impollinatori. In base alle stime degli esperti, le api dovrebbero rimanere nella loro residenza in Boboli almeno per alcuni anni, prima di volare verso nuove destinazioni.

La coordinatrice del Giardino di Boboli Bianca Maria Landi: «Vi chiediamo di aiutarci e di avere la massima attenzione e rispetto per le nostre api, perché possano continuare indisturbate il loro insostituibile servizio nei confronti di Madre Natura. Le api

provvedono all’impollinazione di oltre il 70% delle specie vegetali viventi, contribuendo alla produzione di oltre il 35% del cibo. Dalla loro sopravvivenza dipende quella del nostro stesso pianeta».

M.C.S.
Fonte: portavoce Gallerie Uffizi, 9 e 13 agosto 2021
Immagine di copertina: Dante, Loggiato Uffizi

www.uffizi.it

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