Il 61° premio “Renato Simoni per la fedeltà al teatro di prosa” viene attribuito quest’anno a un attore molto apprezzato dalla critica e noto al grande pubblico soprattutto per alcune sue interpretazioni cinematografiche: Roberto Herlitzka.
La cerimonia di consegna del premio avviene il 12 luglio al Teatro Romano alle ore 21 prima dell’inizio del “Calzolaio di Ulisse”, spettacolo che debutta a Verona – nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese – con protagonista Marco Paolini e con la regia di Gabriele Vacis.
L’assegnazione del 61° premio “Renato Simoni” a Roberto Herlitzka è stato deciso dalla giuria presieduta dal sindaco Federico Sboarina e formata da Andrea Bisicchia, Franco Cordelli, Masolino d’Amico, Rodolfo Di Giammarco, Katia Ippaso e Gianpaolo Savorelli. Questa la motivazione:
«Attore a tutto tondo, Roberto Herlitzka ha dedicato tutta la sua esistenza al teatro, con delle incursioni in televisione e nel cinema dove lo abbiamo visto in film come “Buongiorno, notte”, “Il rosso e il blu” e “La grande bellezza”. Amante della solitudine, studia i testi in profondità ma, nello stesso tempo, “si studia”, essendo sempre alla ricerca del modo più adatto per trasferire in scena il personaggio che interpreta. Scrupoloso, rigoroso, preferisce all’emotività, il distacco ironico, oltre che la precisione dell’analisi, convinto che l’attore non sia soltanto l’interprete, ma anche la più perfetta metafora dell’uomo. Personalmente ha scelto, come metodo, l’uso della naturalezza, in un rapporto continuo tra vita e scena, senza l’uso dell’immedesimazione, proprio perché ama entrare in sintonia col personaggio attraverso il pensiero. È interessato alla parola, fino a scorticarla, per trovare il modo giusto per dirla. Allievo prediletto di Orazio Costa, è riuscito a oltrepassare quel “limite”, indicato dal Maestro, oltre il quale bisogna andare per essere attore. Nell’ultima stagione lo abbiamo applaudito nel “Minetti” di Thomas Bernhard, una prova attorale da antologia, tanto da ritenerlo Maestro della nuova generazione che crede nel teatro di parola e non in quello della promiscuità».
Nato a Torino dove segue gli studi classici, a diciotto anni Roberto Herlitzka si trasferisce a Roma per frequentare l’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico. Qui ha grandi maestri, primo fra tutti Orazio Costa (premio “Renato Simoni” nel 1976) che lo rimarrà per sempre. Ottenuto il diploma, è l’interprete di numerosi e importanti allestimenti teatrali (a firma, oltre che di Costa, di Luca Ronconi, Antonio Calenda, Luigi Squarzina, Mario Missiroli, Gabriele Lavia e altri celebri registi), poi comincia a lavorare nel cinema. Negli anni continua con grande successo a operare in entrambi gli ambiti. Lo spettacolo teatrale che più lo rappresenta è “Examleto”, un Amleto dove tutti gli altri personaggi sono immaginari. Nel cinema il suo nome è legato in particolare a “Buongiorno, notte” di Marco Bellocchio dove interpreta Aldo Moro e ad altri film molto apprezzati da pubblico e critica tra cui “Il rosso e il blu” di Giuseppe Piccioni. Ha vinto vari premi sia in ambito teatrale che cinematografico: tra questi il premio Ubu, il David di Donatello e il Nastro d’Argento. Al Teatro Romano, nel corso di vari festival shakespeariani, è stato Tullio Aufidio nel “Coriolano” del 1969, Feste nella “Dodicesima notte” del 1971, Puck nel “Sogno di una notte di mezza estate” del 1982 e Re Lear nel “Re Lear del 2004.

C.S.