Hic infans qui hic positus est nomine Marcianus vixit ann(is) VII dieb(us) XLIIII hor(is) noctis IIII extinctum puerum crudeli funere plango occidit infelix spes artis maxima flave  cuius per occasu(m) perit palestre(m) voluptas cuius et ipse dolens immitem defleo sortem. Felicio et Ammias filio innocentissimo. Queste commoventi parole si leggono sull’epitaffio di Marcianus, un bimbo vissuto 7 anni e 43 ore. L’iscrizione è stata recuperata dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale – Sezione Archeologia, assieme a un piccolo ma significativo gruppo di reperti scultorei antichi, iscrizioni e frammenti di sarcofagi, provenienti dalle catacombe romane di S. Callisto e di Domitilla.

La notizia è stata data il 2 dicembre 2021, presso il casale della Torretta nel comprensorio delle catacombe di S. Callisto a Roma, sulla Via Appia antica, dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Per la PCAS erano presenti il Presidente, Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Gianfranco Ravasi, il Segretario, Rev.do Mons. Pasquale Iacobone, il Sovrintendente Archeologico delle Catacombe, Prof. Fabrizio Bisconti. Per il Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale era presente il Comandante, Generale di Brigata Roberto Riccardi, insieme ai Carabinieri specializzati della Sezione Archeologia.

Il Cardinale Ravasi ha ringraziato personalmente il Comando TPC non solo per i recenti recuperi, ma anche per la lunga e fruttuosa collaborazione con la PCAS. È seguita una visita al museo allestito nel Casale, una sezione del quale è dedicata proprio ai reperti recuperati nel corso degli anni dai Carabinieri e da altre forze di polizia.

I REPERTI RECUPERATI
Nell’ambito dei controlli antiquari che vengono periodicamente svolti dal Comando Carabinieri TPC e del monitoraggio delle compravendite di antichità attraverso le case d’asta nazionali e internazionali, sono stati individuati e acquisiti, nel mese di maggio 2020, alcuni reperti archeologici che erano stati lasciati in conto vendita a un operatore del settore, potenziale provento di ricettazione.

Tra gli oggetti, vi era una piccola epigrafe in marmo, spezzata in due frammenti che, a seguito dello studio di un archeologo, risultava identica a un’analoga iscrizione proveniente dalle Catacombe romane di Santa Domitilla e pubblicata sul catalogo online della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra che le sovraintende.

Benché non risultasse alcuna denuncia specifica di furto, a seguito di un sopralluogo congiunto con gli Ispettori delle catacombe si è constatato che, effettivamente, in data imprecisata, erano state sottratte alcune epigrafi: l’iscrizione funeraria con epitaffio del piccolo Marcianus, collocata nella galleria n.1 del piano inferiore della catacomba di Domitilla; un frammento di alzata di sarcofago decorato con cavalli marini e parte di tabula inscriptionis del defunto, collocato nella galleria G2 del piano superiore della Catacomba di Domitilla.

Inoltre, un frammento di sarcofago romano in marmo, raffigurante un personaggio femminile, probabilmente una musa, proveniente dalle Catacombe di San Callisto e il cui furto venne denunciato nel 1982 unitamente ad altri reperti. L’opera è stata recuperata dal Reparto Operativo Carabinieri TPC di Roma il 12 febbraio 2019, presso una casa d’aste a Londra.

C.S.M.
Fonte: Sala Stampa Comando TPC, 2 dicembre 2021