Due preziose testimonianze del passato sono state restituite alla collettività e alla pubblica fruizione dai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, nei primi giorni di dicembre. Il buon esito delle operazioni attesta l’importanza della collaborazione fra l’Arma e gli Enti ecclesiastici, sviluppata anche attraverso le “Linee Guida per la Tutela dei Beni Culturali Ecclesiastici”. Parallelamente, si conferma l’accuratezza del lavoro di ricerca e di indagine svolto dagli “investigatori dell’arte” grazie anche alla “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il database in cui sono registrati i beni culturali ricercati. Un lavoro svolto spesso in collaborazione con i funzionari della Soprintendenza, in sinergia con il Ministero della Cultura.

CARABINIERI TPC NAPOLI
RESTITUITA PALA D’ALTARE DEL 500 TRAFUGATA A VICO EQUENSE (Napoli)
Era stata rubata e in seguito era stata messa all’incanto da una nota casa d’aste, ma è stata individuata e recuperata dal Nucleo TPC di Napoli: si tratta di una pala d’altare raffigurante la “Madonna delle Grazie tra i Santi Michele Arcangelo e Antonio da Padova”. Il prezioso olio su tavola risale al 1555 ed era stato asportato il 28 aprile 1979 dal santuario di Santa Maria del Toro di Vico Equense (Napoli).

In questo stesso luogo, il 4 dicembre 2021, la pala è stata restituita dal Comandante del Nucleo Carabinieri TPC di Napoli, Ten. Massimiliano Croce, alla Diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, rappresentata da Gennaro Perrella, Padre superiore del santuario.

 4 dicembre 2021

Sul verso, databile fra il I e II secolo d.C., suddiviso in due sezioni, sono raffigurati, in alto, uomini e donne in un corteo vittorioso con armi e/o strumenti musicali mentre sullo sfondo sono evidenti le strutture architettoniche con cripte a frontoni triangolari; nella scena inferiore è raffigurata una corsa di cavalli con bighe nel circo romano perfettamente illustrate con più squadriglie. Sul recto, databile tra l’ VIII e il IX secolo d.C., è raffigurata una composizione intrecciata di cerchi disposti in colonne 3×6 costituite complessivamente da 18 simboli a carattere floreale (fiori, petali, frutti), presumibilmente riconducibili a melograni racchiusi in forme circolari.

CARABINIERI TPC PERUGIA
RESTITUITO UN PLUTEO MARMOREO RUBATO A CASTEL SANT’ELIA (Viterbo)
Il pluteo marmoreo di epoca romana presenta, sul recto, un bassorilievo risalente al II secolo d.C. e, sul verso, una decorazione geometrica medievale databile tra il VIII e il IX secolo d.C. Il pluteo era stato trafugato dalla basilica romanica di Sant’Elia, nella cittadina medievale di Castel Sant’Elia (VT), nella notte tra il 9 e il 10 aprile del 1973 ed è stato recuperato dai Carabinieri TPC di Perugia a febbraio 2020, dopo averlo individuato presso un commerciante d’arte della provincia perugina, il quale aveva lui stesso richiesto un accertamento.

Il controllo è stato effettuato tramite la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, cui ha fatto seguito la conferma della Soprintendenza ABAP dell’Umbria, che ha definito il manufatto di “straordinaria rilevanza storico-artistica con valore economico quantificato superiore ai 200.000 euro”. Il formale riconoscimento è infine avvenuto da parte del Sindaco arch. Vincenzo Girolami, che anni prima aveva condotto degli studi approfonditi finalizzati alla valorizzazione del patrimonio artistico del proprio territorio e redatto dei documenti che si sono rivelati di grande supporto in questa circostanza, per il definitivo riconoscimento del bene.

Proprio al Sindaco è stato restituito il pluteo, l’11 dicembre 2021 presso la basilica di Sant’Elia, dal Comandante del Nucleo Carabinieri TPC di Perugia, Ten.Col. Guido Barbieri. La cerimonia si è tramutata in una festa collettiva dei castellesi che hanno accolto il ritorno a casa, dopo più di quarant’anni di assenza, di un prezioso bene culturale simbolo della comunità. Al Comandante del Nucleo e ai collaboratori che hanno partecipato alle ricerche, è stata consegnata una targa di Benemerenza.

11 dicembre 2021