Si preannuncia fitto, il programma espositivo offerto dal Palazzo Ducale di Genova nella prima parte del 2022, tra mostre di prossima apertura e altre già in corso. Tra quelle attese, in ordine cronologico di apertura, troviamo Guido Rossa nelle poco conosciute vesti di fotografo; i capolavori di Monet dal Musée Marmottan Monet di Parigi; una mostra tra Italia e Québec sullo spazio urbano come rappresentato nel fumetto; una esposizione che ripercorre il periodo storico del barocco genovese; le donne il Messico e la libertà di Tina Modotti. Fra le mostre già inaugurate e ancora aperte, spiccano quelle dedicate a Escher, Hugo Pratt e Pier Paolo Pasolini.

LA FOTOGRAFIA DI GUIDO ROSSA
ANCHE IN UNA PICCOLA COSA
14 gennaio – 20 febbraio 2022
Sala Liguria, Palazzo Ducale, ingresso libero

L’esposizione presenta circa 70 fotografie scattate da Guido Rossa (Cesiomaggiore 1934 – Genova 1979) operaio e sindacalista assassinato dalle Brigate Rosse. Oltre al lavoro in fabbrica, dove entrò a soli 15 anni, e all’impegno politico, Rossa ha riservato alcuni momenti della sua vita alla pratica fotografica, che gli ha permesso di registrare pezzi di mondo, grandi e piccoli, con i quali ha cercato di istaurare un silenzioso contatto di tipo affettivo-esistenziale. Rossa infatti era un grande appassionato della montagna piemontese e praticò il paracadutismo, anche da professionista.

A Genova, l’ambiente dell’Italsider di Cornigliano, in cui Eugenio Carmi era responsabile della direzione artistica e della comunicazione, rappresentò per lui non solo un contesto di lavoro, ma un’occasione per sperimentare la sua energia creativa rivolta alla fotografia.

Questo suo interesse si sviluppò a partire dall’esperienza himalayana del 1963, dove si misurò con la dimensione spirituale dei settemila metri del Langtang Lirung e che si tradusse allora sia nella documentazione della spedizione del Cai, sia in una sorta di reportage sull’India e il Nepal. Con un’attenzione particolare alle condizioni delle popolazioni povere, da cui Rossa rimase profondamente colpito: incantatori di serpenti e mendicanti, l’ingiustizia delle caste, i bambini tibetani con la loro tenace volontà di studiare. Le immagini in mostra sono accompagnate dai suoi taccuini e da frammenti descrittivi del viaggio, che Rossa registrò a voce su un magnetofono Geloso.

Le fotografie della seconda sezione, in larga parte scattate tra gli anni ’60 e ‘70, si rivolgono ai dettagli della natura e agli oggetti del lavoro, alla presenza confortante del mare a ridosso della montagna, ai panorami e agli scorci della città di Genova e, in generale, allo spettacolo della luce.

A corredo della mostra viene presentato il film d’avanguardia, premiato alla Biennale del 1960, girato alla Cornigliano e alla Fiat di Torino, dal titolo “L’uomo, il fuoco, il ferro”, di Kurt Blum e Eugenio Carmi (Archivio ILVA).

Claude Monet, Lo stagno delle ninfee, 1917-19 Musee Marmottan Monet, Paris

MONET
CAPOLAVORI DAL MUSÉE MARMOTTAN MONET DI PARIGI
11 febbraio – 22 maggio 2022
Palazzo Ducale, Spazi del Munizioniere

La straordinaria e ormai famosa mostra organizzata da Arthemisia dedicata a Monet, con cinquanta capolavori dell’artista più amato tra gli Impressionisti, è attesa a Genova. Tutte provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, le opere in mostra rappresentano alcune delle punte di diamante della produzione artistica di Monet e raccontano l’intera parabola artistica del Maestro, letta attraverso i dipinti a cui lui maggiormente teneva, e che aveva conservato gelosamente nella sua casa di Giverny fino alla morte, senza mai essersene separato.

Nelle sue tele di luce evanescente, Monet ha sempre unito l’amore per la natura con l’arte, e, facendo del pennello una propaggine della sua mano, ha creato e riprodotto giardini ovunque abbia vissuto. Ad accogliere il pubblico come se si trovasse in un onirico giardino lussureggiante, ci saranno le iconiche Ninfee (1916-1919 ca.), Iris (1924-1925 ca.), Emerocallidi (1914-1917 ca.), Salice piangente (1918-1919 ca.), le varie versioni de Il ponte giapponese, la sua ultima e magica opera Le rose (1925-1926 ca.) e molto atro. www.monetgenova.it #MonetGenova

VICOLI E RUELLES
RAPPRESENTAZIONI DELLO SPAZIO URBANO NEL FUMETTO TRA ITALIA E QUÉBEC
4 – 20 marzo 2022 Genova | Palazzo Ducale, Sala Liguria
28 aprile – 31 maggio 2022 Montréal | Istituto Italiano di Cultura

La mostra presenta tavole di fumetti realizzate da 24 autori italiani e quebecchesi, sul tema della rappresentazione dello spazio urbano. In Italia la cultura fumettistica sta finalmente decollando, pur restando un settore di nicchia oltretutto in competizione con il manga. Invece nell’area francofona è radicata da tempo. Montréal è una delle capitali del fumetto del Nord America, anche grazie al decennale Festival de la Bande Dessinée, nato per promuovere le molte sfaccettature dell’arte del fumetto.

Vicoli e Ruelles nasce con l’intento di mettere a confronto le modalità di rappresentazione dei due centri urbani che, pur con profonde differenze, presentano punti di contatto. Per Genova, i vicoli coincidono con il centro storico medievale, e si declinano in due settori: i caruggi nella città bassa vicina al porto, e le “crêuze”, le stradine di mattoni che si inerpicano sulle colline, tra orti e giardini. Le “ruelles” di Montréal sono viuzze che scorrono sul retro delle case a tre piani, sulle quali si affacciano i giardini

SUPERBAROCCO – LA FORMA DELLA MERAVIGLIA
CAPOLAVORI A GENOVA TRA 1600 E 1750 
27 marzo – 10 luglio 2022
Palazzo Ducale, Appartamento del Doge

Nel 2022 Genova celebrerà uno dei periodi di maggiore fulgore della propria storia, quando tra Sei e Settecento la Repubblica raggiunse l’apice della sua potenza e conobbe un momento di singolare vivacità non soltanto economica e finanziaria, ma anche culturale e artistica. La mostra “SUPERbaROCCO. La forma della meraviglia. Capolavori a Genova tra 1600 e 1750”, organizzata nel Palazzo Ducale di Genova in sintonia con la mostra alle Scuderie del Quirinale a Roma, celebra una straordinaria stagione, quando vennero create opere di sorprendente qualità da celebri artisti stranieri come Rubens, Van Dyck, Puget e brillanti talenti locali come Bernardo Strozzi, Valerio Castello, Gregorio De Ferrari.

Un’esauriente campionatura, e una selezione rigorosa di una o due opere particolarmente emblematiche per ogni singolo artista, permette di seguire passo dopo passo le tappe di un percorso che, partendo dal ruolo chiave svolto all’inizio del Seicento da Giovan Battista Paggi, si chiude a metà Settecento con l’esperienza visionaria di Alessandro Magnasco.

Potendo contare sui grandi spazi espositivi offerti da Palazzo Ducale, la scelta delle opere ha privilegiato dipinti di grande formato – qualche pala d’altare, ma soprattutto grandi “quadri da stanza” di soggetto sacro o profano – in qualche caso inediti, e in diversi casi mai presentati a Genova. Si affianca una piccola ma straordinaria serie di

Sculture, sia in marmo che in legno, dei più affermati maestri dell’epoca. Ad alcuni pittori e scultori è dedicata una serie di iniziative, unite sotto il titolo “I protagonisti”, allestite in diversi musei e residenze genovesi.

Mujer con bandera, ca. 1928 Colección Tina Modotti

TINA MODOTTI
DONNE, MESSICO, LIBERTÀ
dal 26 marzo 2022
Palazzo Ducale – Loggia degli Abati

Prodotta da 24Ore Cultura, la mostra presenta un centinaio di fotografie, stampe originali ai sali d’argento degli anni Settanta realizzate a partire dai negativi di Tina Modotti, oltre a lettere e documenti conservati dalla sorella Jolanda, e video. Si compone così un racconto affascinante che avvicina il pubblico a questo spirito libero, che attraversò miseria e fama, arte e impegno politico e sociale, arresti e persecuzioni, ma che suscitò anche un’ammirazione sconfinata per il pieno e costante rispetto di sé stessa, del suo pensiero, e della sua libertà.

Tina Modotti, fotografa, attivista e attrice italiana, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della fotografia contemporanea. I suoi celebri scatti, che fanno parte delle collezioni dei più importanti musei del mondo, sono l’opera di una donna emancipata e moderna, la cui arte fotografica è indissolubilmente legata al suo impegno sociale e politico.

MOSTRE IN CORSO
ESCHER
9 settembre – 20 febbraio 2022 (vedi notizia DeArtes qui)                      

HUGO PRATT
14 ottobre – 20 marzo 2022 (vedi notizia DeArtes qui)

PIER PAOLO PASOLINI
30 novembre – 13 marzo 2022 (vedi notizia DeArtes qui)

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, 31 dicembre 2021

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