A più di cento anni dalla ricomposizione integrale del “Codice sul Volo” di Leonardo da Vinci, il Ministero della Cultura celebra il prezioso manoscritto con un mini documentario che ne rivela il contenuto e ripercorre alcuni degli episodi più singolari che lo hanno portato a far parte del fondo librario della Biblioteca Reale di Torino. Nel breve cortometraggio – ideato e realizzato dall’Ufficio Stampa e Comunicazione del MiC – la Direttrice dei Musei Reali, Enrica Pagella, e la Direttrice della Biblioteca Reale, Giuseppina Mussari, passano in rassegna le pagine dell’opuscolo che, fitte di note, schizzi e osservazioni, offrono una sorprendente testimonianza della tenacia che il maestro sempre profuse per riuscire a individuare le leggi fisiche alla base del volo degli uccelli. Le ricerche miravano a realizzare una chimera che il genio fiorentino inseguì a lungo: la costruzione di una macchina che permettesse all’uomo di librarsi in aria.

I suoi studi, compiuti più di cinque secoli fa, conservano ancora oggi grande valore: «Il Premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi – racconta Enrica Pagella – ha spiegato come ricerche attuali in corso alla Sapienza di Roma e alla Normale di Pisa consentano di interpretare alcune attitudini sociali studiando il comportamento degli uccelli in volo, in particolare quello degli storni. Ancora oggi ci si interroga contemporaneamente sul destino degli uomini attraverso l’osservazione di ciò che ci circonda».

Il “Codice sul Volo”, scritto con la tipica scrittura leonardesca da destra verso sinistra, si configura come un block notes ante litteram, in cui sono riportati gli appunti che Leonardo prese durante i propri studi. La parte scritta è arricchita con disegni e abbozzi preparatori delle macchine e delle invenzioni.

I fogli riproducono anche alcuni disegni a pietra rossa che ritraggono soggetti dal vero, un progetto architettonico per una villa probabilmente mai realizzata, nonché l’unica scritta leonardesca non rovesciata: una lista della spesa composta da vari prodotti alimentari con i rispettivi prezzi.

GLI STUDI DI LEONARDO
Il maestro riprese più volte lo studio sul volo. Quando a fine Quattrocento viveva a Milano, si concentrò soprattutto sull’aspetto meccanico dell’azione di volo e su ciò che la rendeva possibile: la struttura delle ali. Tuttavia, si rese conto ben presto di non avere a disposizione materiali sufficientemente leggeri e, quindi, adeguati per poter realizzare una macchina in grado di volare, così come mancava l’energia che potesse dare propulsione al mezzo.

Abbandonati gli studi dopo aver preso consapevolezza della non fattibilità del progetto, li riprese nel 1503 circa, quando tornò a Firenze. «I nuovi approfondimenti portarono a una scoperta tutt’altro che secondaria per un uomo del Cinquecento: l’aria aveva in qualche modo una sua consistenza ed era anche quella a sostenere gli uccelli in volo, non solo la struttura delle ali» continua Giuseppina Mussari. In coerenza con tale approdo, i numerosi disegni che affiancano gli appunti riproducono prevalentemente rapaci, in particolare nibbi, uccelli predatori dotati di ali molto grandi che permettono di sfruttare le correnti ascensionali.

LA STORIA DEL MANOSCRITTO
Donato nel 1893 al re Umberto I dagli studiosi Giovanni Piumati e Theodor Sabachnikoff, che lo avevano scovato incompleto nel mercato antiquario, il piccolo quaderno di trentotto pagine entrò in questo modo a far parte della Biblioteca Reale di Torino. Venne totalmente ricomposto solo dopo il 1920 con l’omaggio del ginevrino Henri Fatio a Vittorio Emanuele III dei quattro fogli mancanti.

C.S.M. 
Ufficio Stampa e Comunicazione MiC, 27 dicembre 2021

Il video è disponibile sul canale YouTube del MiC:
https://youtu.be/J9dnM40BlPI​