Una grande occasione creativa ed espositiva: 21 artisti di rilievo internazionale e 11 installazioni site-specific pensate e realizzate appositamente per Crazy.

Per la prima volta le opere d’arte invadono non solo gli spazi interni ma anche gli spazi esterni del Chiostro del Bramante di Roma, perché la follia non può avere limiti. La percezione del mondo è il primo segnale di instabilità, il primo contatto fra realtà e cervello, fra verità fisica e creatività poetica, fra leggi ottiche e sistemi neurologici.

La pazzia, come l’arte, rifiuta gli schemi stabiliti, fugge da ogni rigido inquadramento, si ribella alle costrizioni. Così anche “Crazy. la follia nell’arte contemporanea”, organizzato e prodotto da Dart – Chiostro del Bramante a cura di Danilo Eccher (vedi anticipazione DeArtes qui). Nella più ampia accezione di “follia”, non di rado sinonimo di “creatività fantastica”, l’arte si è sempre ritrovata a proprio agio, ma è soprattutto con i primi studi psicanalitici e neurologici d’inizio secolo scorso che il rapporto fra disturbi psichici e arte si è fatto più intenso e consapevole.

Gianni Colombo, Topoestesia – Itinerario programmato, 1970, courtesy Archivio Gianni Colombo Milano

LE OPERE IN MOSTRA
Spiega Natalia de Marco, direzione Dart – Chiostro del Bramante, che, in mostra, nulla è ordinario o prevedibile a favore di un’esplosione creativa capace di espandersi, come le colate di pigmento di Ian Davenport sulla scalinata esterna tra piano terra e primo piano (vedi immagine qui) e di modificare la percezione spaziale, come gli ambienti di Lucio Fontana (1968) e di Gianni Colombo (1970).

Una violenta onda d’urto invade ogni stanza, dal bookshop del Chiostro con il lavoro di Max Streicher, alle scale interne affollate dalle 15000 farfalle nere di Carlos Amorales, sino all’immersione totalizzante di Fallen Fruit / David Allen Burns e Austin Young nella Sala delle Sibille, come omaggio all’iconografia e alla grande tradizione della pittura italiana, in uno spazio con vista sull’affresco di Raffaello nella Chiesa di Santa Maria della Pace.

Un’energia straripante che modifica il punto di vista e impone di guardare in ogni direzione: Thomas Hirschhorn sfonda un soffitto; Janet Echelman fa sbocciare grandi fiori sopra la testa dei visitatori; Alfredo Pirri riveste il pavimento del chiostro con un manto di specchi rotti e calpestabili; i candelabri sospesi in cera di Petah Coyne parlano di precarietà e fragilità.

L’imprevedibilità e il fervore ideativo garantiscono forti salti espressivi fra le opere, dai neon di Alfredo Jaar al video che indaga la costruzione identitaria tra riferimenti culturali e citazioni letterarie di Yinka Shonibare CBE, fino all’installazione realizzata con materia filiforme e colorata da Hrafnhildur Arnardóttir / Shoplifter.

Crazy si completa con iniziative collaterali. Tra le novità, la musica originale di Carl Brave: Organica è scritta per la mostra, per accompagnare il pubblico nell’esplorazione della follia del quotidiano. Catalogo Skira.

M.C.S.
Fonte: Adicorbetta, febbraio 2022
Immagine di apertura: Sun Yuan & Peng Yu, Teenager, teenager, 2011,
Courtesy gli artisti e Galleria Continua
Photo credit per tutte le immagini, Giovanni De Angelis

CRAZY
LA FOLLIA NELL’ARTE CONTEMPORANEA
19 febbraio 2022 – 8 gennaio 2023

Chiostro del Bramante
Via Arco della Pace, 5 Roma
Tel. 0668809035
info@chiostrodelbramante.it
www.chiostrodelbramante.it
#ChiostroCrazy