Narrare humanum est. La vita come intreccio di storie e immaginari. Questo è il tema della XIII edizione del festival di antropologia del contemporaneo. Premio a Dacia Maraini.

Il classicista Maurizio Bettini, scrittore e fondatore del Centro di studi sull’Antropologia del Mondo Antico dell’Università di Siena, apre la tredicesima edizione dei Dialoghi di Pistoia, in piazza del Duomo venerdì 27 maggioalle ore 17.30. Con la lectio Narrare. Nelle maglie di una rete infinita Bettiniaccompagna il pubblico nelle profondità del racconto, invitandolo a lasciarsi trascinare da tutte le parole che il narrare suscita intorno a sé, procedendo a ritroso fino al mythos dei Greci e alla fabula dei Romani.

Maurizio Bettini

Torna ad animare il dibattito sui temi culturali più attuali della nostra società, il festival di antropologia del contemporaneo, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli. Quest’anno il festival torna nelle consuete date di fine maggio: da venerdì 27 a domenica 29 e vede avvicendarsi antropologi, filosofi, scrittori, storici, classicisti, psicoanalisti, sociologi, strateghi della comunicazione, artisti, in un colloquio che attraversa i confini disciplinari per offrire nuovi sguardi sulle società umane.

Il tema del 2022 Narrare humanum est. La vita come intreccio di storie e immaginari affronta l’importanza e la centralità della narrazione per il genere umano in ogni epoca, cultura e contesto. Dai miti classici al cinema, dalla fiaba al web, dalla psicoanalisi allo storytelling dei leader, quest’anno il festival indaga come nascono le narrazioni.

Raccontiamo per dare un senso alla nostra esistenza, per trasmettere informazioni agli altri, per immaginare il futuro, per condividere, per contrapporci, per rielaborare, per il piacere di farlo. Continue narrazioni, anche contrastanti. Il potere universale della finzione è probabilmente la nostra caratteristica più distintiva, il segreto del nostro successo evolutivo, ciò che ha reso l’essere umano un animale diverso dagli altri, permettendo, a lui solo, di vivere contemporaneamente molte vite, accumulare esperienze diverse e costruire il proprio mondo con l’incanto dell’invenzione.

Dacia Maraini, foto di Fabio Lovino

IL PREMIO INTERNAZIONALE A DACIA MARAINI  
Il premio, attribuito a una figura del mondo culturale che con il proprio pensiero e la propria opera abbia testimoniato la centralità del dialogo per lo sviluppo delle relazioni umane, nel 2022 giunge alla quinta edizione. Viene conferito a Dacia Maraini, scrittrice, drammaturga, saggista, poetessa, le cui opere sono tradotte in più di venti Paesi. La sua attività di intellettuale sempre impegnata sui temi più urgenti, dal femminismo ai diritti umani, l’ha resa interprete sensibile e originale dei mutamenti della nostra società. Alla consegna del Premio, sabato 28 maggio in Piazza Duomo, segue l’incontro Elogio dell’immaginazione, che vede la premiata in colloquio con lo scrittore e critico Paolo Di Paolo.

Lella Costa, ph Lorenzo Piano

SPETTACOLI
Sono tre gli spettacoli in programma. Il maestro Mario Brunello e il musicologo Guido Barbieri propongono il concerto Vorrei essere scrittore di musica. Bach e Pasolini. Brunello, tra i più ricercati artisti della sua generazione, esegue la Sonata n.1 e la Partita n.2 di Johann Sebastian Bach al violoncello piccolo, o “violincello”, raro strumento in uso nel Settecento, mentre Barbieri legge un saggio del Pasolini adolescente dedicato al compositore tedesco.

L’attrice Anna Bonaiuto dà voce a uno dei racconti più divertentidello scrittore inglese Alan Bennett, La sovrana lettrice, dedicato alla reginaElisabetta. Per un puro accidente, la sovrana scopre la lettura e da quelmomento la sua vita e quella di Buckingham Palace cambiano radicalmente,con conseguenze incalcolabili e tragicomiche persino sulla sicurezza del Regno.

Lella Costa, una tra le più apprezzate autrici e attrici teatrali, chiude il festival con lo spettacolo L’ironia è una dichiarazione di dignità. L’ironia ha da sempre contraddistinto la narrazione di grandi nomi della letteratura mondiale: Shakespeare, Flaubert, Jane Austen, Manzoni l’hanno utilizzata sapientemente nelle loro opere. E Lella Costa, che ne ha fatto il cardine del suo mestiere, racconta come sforzarsi di cercare l’ironia nella vita di tutti i giorni per affrontare i problemi con dignità. Perché basta spostare l’angolatura, il punto di vista, e tutto cambia.

Andrea Staid

IL PROGRAMMA
La storica della letteratura Lina Bolzoni spiega che la lettura diventa lo specchio in cui dare ospitalità all’Altro e, insieme, riconoscere e ricostruire se stessi. Le giornaliste e scrittrici Caterina Soffici e Concita De Gregorio, esperte di informazione, parlano di fake news, informazioni manipolate, disinformazione sui social media, notizie contrastanti e pongono l’interrogativo: esiste la verità? Il latinista Ivano Dionigi indaga il potere della parola, che può salvare o rovinare gli Stati, far scoppiare o far cessare le guerre. Dopo anni di cecità e silenzio, la grande narrazione dei nostri tempi è oggi quella sull’ambiente e la crisi climatica: ne discutono Adriano Favole e Andrea Staid.

Il semiologo e teorico della creatività Stefano Bartezzaghi spiega la differenza fra narrazione e storytelling. Marino Sinibaldi, autore radiofonico e televisivo e presidente del Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura, si domanda se la cultura possa aiutarci a combattere la paura e la sfiducia. Il discorso pubblico è sotto l’attacco di autocrazie, populismi e superpotenze tecnologiche che vogliono negare la libertà di espressione, avverte Vittorio Meloni, esperto di comunicazione in Italia.

Roberto Saviano

Lo statunitense James Clifford, uno dei più autorevoli antropologi contemporanei, racconta la svolta fondamentale che i suoi studi hanno dato alla narrazione antropologica e a quella di altre scienze. Lo sceneggiatore e scrittore Giordano Meacci approfondisce il legame tra sogni e cinema: i film hanno condizionato l’estetica moderna e continuano a rinnovare l’inconscio di Bellezza. Uno degli scrittori italiani più letti al mondo, Roberto Saviano, narra la storia della vita del magistrato Giovanni Falcone, ucciso nel 1992.

Si legge nell’Odissea che gli dei vollero la distruzione di Troia affinché fosse raccontata: la vita è limitata, ma il racconto e i suoi eroi sono eterni, è l’argomento affrontato dallo psicoanalista Luigi Zoja. L’errore più pericoloso, spiega il filosofo evoluzionista Telmo Pievani, è ricostruire il passato per giustificare il presente, come se fosse l’unico possibile.

Da sempre, ogni volta che un leader si trova ad affrontare un’elezione, i consiglieri lo assistono nell’ideare strategie per creare consenso: è questo il tema di Giovanni Diamanti, docente di Storytelling politico. La fotografa, reporter e documentarista pluripremiata di origine polacca Monika Bulaj spiega cosa sia per lei la narrazione fotografica. L’antropologo Marco Aime dialoga con la scrittrice Elvira Mujčić, nata a Srebrenica ed emigrata a 12 anni in Italia a causa della guerra. Le favole, i primi racconti dell’umanità, contengono tutto l’essenziale; ora, nell’epoca della realtà virtuale, sono state sostituite dai videogiochi: di questa esperienza in cui non ci sono reciprocità e scambio trattano la psicologa Silvia Vegetti Finzi e la psicoterapeuta infantile Manuela Trinci.

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, febbraio – aprile 2022

I DIALOGHI DI PISTOIA
27 – 29 maggio 2022

Biglietti in vendita in piazza Duomo 12 a Pistoia, in piazza Mazzini 46 a Pescia e sul sito
www.dialoghidipistoia.it 

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