Dall’Albania torna in Italia il clavicordo del 700 rubato dal Conservatorio di Parma. Dipinto del 700 restituito alla Pieve di Fanano (MO). Entrambe le indagini svolte dal Nucleo TPC di Bologna.

Il clavicordo da viaggio di autore anonimo risalente al XVIII secolo, parte della collezione “Laura Alvini”, ceduto in comodato d’uso al Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, trafugato la notte di Capodanno del 2015, è stato rintracciato in Albania.

A Tirana, il Ministro della Giustizia albanese, On. Ulsi Manja, ha materialmente restituito l’antico strumento musicale, perché fosse rimpatriato in Italia, all’Ambasciatore italiano a Tirana, S.E. Fabrizio Bucci, e al Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), Generale di Brigata Roberto Riccardi. La cerimonia si è svolta il 26 luglio 2022 alla presenza del Ministro della Cultura albanese, On. Elva Margariti.

L’importante recupero è stato possibile grazie alle indagini condotte dal Nucleo TPC di Bologna, che alla fine del 2018 ha intercettato in Albania la trattativa per la vendita dell’antico clavicordo fra un ignoto e un musicista albanese. Gli accertamenti, condotti anche avvalendosi della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita dal Comando TPC, hanno confermato che si trattava proprio dello strumento rubato dall’Istituto musicale di Parma.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma ha quindi inoltrato una richiesta di assistenza giudiziaria internazionale alla Procura presso il Tribunale di Prima istanza di Tirana, e poi ha sequestrato il clavicordo, grazie al supporto dell’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza in Albania – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale e della Polizia Albanese.

RESTITUITO DIPINTO DEL 700 ALLA PIEVE DI FANANO (MO)
È “tornato a casa” dopo 40 anni, il dipinto a olio su tela raffigurante “Madonna con il Bambino e i santi Giuseppe, Antonio di Padova e Francesco di Paola”, realizzato nel 1756 dal pittore Pietro Pisa (1691 – 1774). L’opera era stata trafugata tra il 1970 ed il 1978 dall’Oratorio dell’Assunta, detto di San Francesco, presso il cimitero di Fanano (Modena).

Pietro Pisa, ordinato sacerdote nel 1720, fece parte della Mensa Comune della Cattedrale di Modena. Numerose sono le sue opere superstiti, distribuite nelle chiese di Modena e in quelle del contado: Finale, Collegarola, Levizzano, San Possidonio, Spilamberto, Nonantola, Montale. Allo stesso pittore possono altresì essere riferite altre due opere conservate a Fanano, entrambe nella parrocchiale di San Silvestro.

L’importante recupero è stato condotto alla fine del 2021 dai Carabinieri TPC di Bologna dopo essere venuti a conoscenza della presenza, presso un’abitazione bolognese, di una piccola pala d’altare settecentesca, acquistata in buona fede tra la fine del 1978 e gli inizi del 1979 con la generica indicazione di “Madonna e Santi” di pittore anonimo del XVIII secolo, di probabile provenienza modenese, e poi sottoposta a restauro.

Nonostante l’immagine dell’opera non fosse registrata nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, i meticolosi accertamenti condotti hanno permesso di appurare che il dipinto in questione era proprio la preziosa piccola pala d’altare di Fanano, della quale lo storico schedatore Alfonso Garuti aveva lamentato la scomparsa in un articolo pubblicato nel 2008. Per l’esito positivo della vicenda sono risultate fondamentali le ricerche storico-artistiche condotte dal Dott. Angelo Mazza e la collaborazione dell’Arcidiocesi di Modena – Nonantola.

Presso la Pieve di San Silvestro Papa di Fanano, 27 luglio 2022, il dipinto è stato riconsegnato dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna, Tenente Colonnello Giuseppe De Gori, al Parroco di Fanano, Don Michele Felice. La cerimonia si è svolta alla presenza dell’Arcivescovo di Modena-Nonantola, S.E. Mons. Erio Castellucci, del Comandante Provinciale Carabinieri di Modena, Col. Antonio Caterino, del Sindaco di Fanano, Stefano Muzzarelli, dello Storico dell’Arte già funzionario della soppressa Soprintendenza per il Patrimonio storico, artistico e demoantropologico di Modena e Reggio Emilia, Dott. Angelo Mazza, e della Direttrice dell’Ufficio dei Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, Dott.ssa Simona Roversi.

C.S.M. 26 e 27 luglio 2022