Al Palazzo del Monte di Pietà, una mostra sulla percezione e le illusioni, al confine tra arte e scienza, celebra gli 800 anni dell’Università di Padova.

L’occhio guarda, cattura, legge, ordina, compone. Ma può essere ingannato, raggirato, imbrogliato. Questa mostra, camminando sul confine tra arte e scienza, tra colore e movimento, racconta nei secoli la sottile differenza tra ciò che è vero e ciò che potrebbe esserlo ma non lo è.

[Toni Costa, Monotipo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo]

Originale nel taglio curatoriale, affidato a Luca Massimo Barbero per la parte storica e, per la seconda sezione, a Guido Bartorelli, Giovanni Galfano, Andrea Bobbio e Massimo Grassi dell’Università di Padova, questa ricchissima esposizione, dal titolo “L’occhio in gioco. Percezione, impressioni e illusioni nell’arte”, vive a Padova dal 24 settembre 2022 al 26 febbraio 2023, nel Palazzo del Monte di Pietà. È questa la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo che la propone, in collaborazione con l’Ateneo patavino, nell’ambito delle celebrazioni per gli 800 anni di storia e attività di una delle Università più antiche al mondo.

[Umberto Boccioni: Bozzetto per La città sale, 1910 Milano, Pinacoteca di Brera © Pinacoteca di Brera, Milano]

Nel percorso espositivo ci si misura con arte, fotografia, miniatura, scultura, scienza e tecnica, assistendo all’inganno del movimento e dello stesso colore, con occhio e mente indotti a percepire come un unicum ciò che nella realtà fattuale è composito. Fenomeni che erano già ben noti ad artisti, alchimisti e filosofi dei tempi lontani, come testimoniano le antiche miniature e le mappe celesti presenti in mostra. Immagini del mondo e antiche sfere armillari sono accostate a costruzioni Bauhaus e contemporanee.

Arte e scienza, dagli studi sull’ottica alla teoria del colore, insieme danno vita a un confronto affascinante di concetti, movimenti, miraggi. Gli studi di Goethe, Runge e Henry sono accostati in mostra con le opere dei maestri che hanno affrontato il tema della percezione visiva, da Seurat a Kandinsky, da Klee a Boccioni.

[Disco base per zootropio, Wheel of life, edito da H.G. Clarke & Co Londra 1870 Torino, Museo Nazionale del Cinema © Museo Nazionale del Cinema Torino / photo Giorgio Tovo]

Dal moto rappresentato agli oggetti in movimento, un vorticoso alternarsi di strumenti scientifico-tecnologici e oggetti artistici portano il visitatore a scoprire gli albori del cinema, dai fratelli Lumière a Man Ray, e della fotografia sperimentale, da Bragaglia a Muybridge.

In un percorso che alterna i grandi protagonisti del secolo breve, da Calder a Munari, da Duchamp a Vasarely si scopre che anche senza l’uso del colore l’occhio umano può essere ingannato, che il ritmo e la geometria, concetti apparentemente immutabili, possono distorcere e ridisegnare la realtà. Non mancano, infine, le incursioni dell’optical nel mondo del costume, della moda e del design.
Catalogo Silvana Editoriale


[Ennio Chiggio, Tondo 1966, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo]

LA TRADIZIONE DI STUDI DELL’UNIVERSITÀ DI PADOVA:
IL GRUPPO N E LA SCUOLA DI PSICOLOGIA DELLA PERCEZIONE
Nella città di Galileo, non poteva non trovare spazio la tradizione di studi e sperimentazioni condotte, fin dal 1919, dalla scuola della psicologia della percezione dell’Università degli Studi di Padova. Ricerche nel campo della visione che hanno avuto uno straordinario impatto innovativo e che, travalicando l’ambito accademico e disciplinare, hanno contribuito a stimolare, a partire dagli anni Sessanta, un ambiente artistico-culturale d’avanguardia.

Questa parte dell’esposizione, sempre allestita a Palazzo del Monte, mette a confronto una selezione di documenti e studi accademici con le opere del Gruppo N, costituito a Padova da Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi e Manfredo Massironi, e di Marina Apollonio, protagonisti indiscussi della “nuova tendenza” ottico-cinetica. Un ampio approfondimento monografico ripropone le opere, gli ambienti e gli allestimenti degli anni Sessanta.

Rilievo viene dato anche alla scuola di psicologia della percezione sviluppata all’interno dell’Università di Padova. Sono approfondite le figure di Cesare Musatti, Fabio Metelli e Gaetano Kanizsa, esaminando i rapporti fra la loro ricerca scientifica e quella artistica delle avanguardie ottico-cinetiche.

[Paul Klee: Transparent-perspectivisch gefügt (II.), 1921 Lugano, Vitart S.A.]

LA MOSTRA INVADE LA CITTÀ
Cinque sono le installazioni in città: una spirale di 5 metri di Marina Apollonio nel cortile antico del Bo, la cui configurazione circolare, in bianco e nero, induce a percepire uno spazio che simultaneamente si espande e contrae, suscitando nel pubblico un lieve senso di vertigine. All’interno del Museo di Storia della Medicina di Padova (MUSME) c’è un’opera di Alberto Biasi dal titolo Tu sei, grazie alla quale lo spettatore si trova al cospetto della moltiplicazione variopinta della propria ombra. Infine, nella scenografica cornice dell’Orto Botanico di Padova sonno protagoniste le illusioni ottiche create da Edoardo Landi attraverso tre opere: Quadrato Cinevisuale e due Ipercubi virtuali.

LO SPETTACOLO NOTTURNO
Durante la prima settimana di apertura, fino a sabato 1 ottobre, l’orario della mostra è eccezionalmente prolungato fino a mezzanotte; in concomitanza, ogni sera sono proiettate sulla facciata di Palazzo del Monte di Pietà, dalle 21 circa fino alle 24, quattro opere del Gruppo N.

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa settembre 2022
Immagine di copertina:
Marina Apollonio, Dinamica circolare 6Z+H, 1968
Padova, collezione dell’artista

L’OCCHIO IN GIOCO
PERCEZIONE, IMPRESSIONI E ILLUSIONI NELL’ARTE
24 settembre 2022 – 26 febbraio 2023

Palazzo del Monte di Pietà
Piazza Duomo 14, Padova
Tel. 049 8234882
info@palazzodelmontepadova.com
www.palazzodelmontepadova.com

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