Bologna: dopo un’assenza di 30 anni, restituite lesene ottocentesche in marmo al Cimitero Monumentale della Certosa.

Le quattro grandi lesene in marmo bianco di Carrara risalenti al 1870 erano state rubate il 1 ottobre 1992 dalla pregevole “Cappella Micheli” situata nel Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, e venivano individuate dal Nucleo Carabinieri TPC di Bologna nel 2010.

Le complesse indagini sono state sviluppate dopo aver accertato, nel corso della regolare attività di controllo sulle piattaforme e-commerce italiane ed estere, la vendita presso una nota casa d’aste tedesca delle lesene di probabile provenienza bolognese, le cui immagini, all’epoca del furto, erano state inserite nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal Comando TPC, consentendo così il confronto.

I successivi accertamenti sono stati condotti dai Carabinieri TPC con la collaborazione dei funzionari del Museo civico del Risorgimento di Bologna, in particolare dei referenti che curano la valorizzazione del patrimonio artistico-culturale della Certosa. Nel catalogo fotografico di quest’ultima si è potuta visionare la fotografia della Cappella Micheli ed effettuare ulteriori confronti con i beni posti in vendita.

Le successive investigazioni venivano coordinate prima dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna e poi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma (gruppo Tutela patrimonio artistico), che ha attivato immediatamente i previsti canali di cooperazione giudiziaria con la Germania al fine di evitare la dispersione dei beni marmorei, giungere all’identificazione degli autori della ricettazione e consentire il rimpatrio nel territorio nazionale dei beni illecitamente esportati.

In occasione del furto, il distacco di una delle quattro lesene aveva provocato la rottura di un piccolo angolo di marmo che i malviventi non erano riusciti a staccare dalla parete. Così, i Carabinieri TPC di Bologna accompagnati dal funzionario referente del Comune felsineo, nel mese di giugno 2018, si sono recati a Monaco di Baviera dove, alla presenza di ufficiali della Polizia Tedesca che avevano operato il sequestro, hanno potuto eseguire senza ombra di dubbio il riconoscimento dei beni, dato che il calco del frammento rimasto attaccato alla parete della Cappella nella Certosa corrispondeva con la lastra di marmo posta in vendita.  

Sono così stati disposti la confisca dei beni, il rimpatrio dalla Germania e infine la restituzione alla città di Bologna. All’interno del Pantheon del Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, 18 ottobre 2022, le quattro lesene sono state riconsegnate dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Bologna, Tenente Colonnello Giuseppe De Gori, alla Delegata del sindaco alla Cultura di Bologna e Città metropolitana, Dott.ssa Elena Di Gioia. La cerimonia si è svolta alla presenza del Direttore Regionale Musei dell’Emilia Romagna, Arch. Giorgio Cozzolino, del Presidente di Bologna Servizi Cimiteriali, Ing. Simone Spataro, e del Referente del progetto di valorizzazione della Certosa, Museo civico del Risorgimento – Settore Musei Civici Bologna, Dott. Roberto Martorelli.

Nei prossimi mesi il Museo civico del Risorgimento del Settore Musei Civici Bologna insieme alla Commissione Artistica della Certosa e di Bologna Servizi Cimiteriali valuterà quale sia la migliore soluzione possibile per il definitivo recupero e valorizzazione dei marmi, coinvolgendo la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara.

LA CAPPELLA MICHELI
Il complesso recupero delle quattro lesene consentirà nei prossimi anni di ridare integrità visiva al sacello realizzato nel 1873 per volontà di Gaetano Micheli, il quale per la sua realizzazione si rivolse alla ditta bolognese di lavorazione del marmo Davide Venturi & Figlio. Collocata nell’angolo sud-ovest del Chiostro VII della Certosa di Bologna, si compone di un sacello a pianta quadrata con ingresso ad arco sul portico. Chiuso da un cancello in ferro battuto è interamente ornato da lesene in marmo bianco sia negli angoli interni sia nell’arco di ingresso, tutte decorate a motivi decorativi naturalistici a ‘candelabra’. Le pareti interne sono rivestite in marmo bardiglio e la volta è affrescata con motivi floreali con al centro il Crisma, monogramma delle prime due lettere del nome greco di Cristo: X (Chi) e (P) Rho. La parete frontale vede la presenza di un’alta stele in marmo grigio scuro con al centro una grande lapide e nel basamento di un ritratto di profilo in bronzo di Antonio Micheli (1812-1879).

LA DITTA DAVIDE VENTURI & FIGLIO
Nel 2009 la ditta Sandro Sacilotto, erede della ditta fondata da Davide Venturi nel 1840, donò al Museo del Risorgimento il proprio archivio fotografico, comprendente album fotografici, cartoline e negativi su lastre di vetro. A seguito della donazione venne realizzata una mostra con relativo catalogo, e ora la collezione di 514 cartoline – che riportano informazioni dettagliate – è disponibile online sul portale Storia e Memoria di Bologna: www.storiaememoriadibologna.it/ottocento/collezioni-digitali/venturi-marmisti-cartoline/.

M.C.S.
Fonti: Uffici Stampa, 18 ottobre 2022

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