200 opere di artisti moderni e contemporanei ispirate all’arte di Giotto. Invece la mostra Eretici, consigliata a un pubblico adulto, esamina la libertà di pensiero nel XX e XXI secolo.

[Carlo Carrà, Le figlie di Loth, 1919, Mart, Collezione VAF-Stiftung]

GIOTTO E IL NOVECENTO
6 dicembre 2022 — 19 marzo 2023

Il percorso inizia con una grande installazione immersiva che riproduce la Cappella degli Scrovegni di Padova, il capolavoro assoluto di Giotto. Attraverso sofisticate videoproiezioni i visitatori e le visitatrici del Mart si trovano all’interno della copia più fedele e verosimile del famosissimo ciclo di affreschi del XIV secolo, patrimonio Unesco.

L’esposizione prosegue tra opere di grandi autori e autrici del XX secolo accomunati dalla passione per la figura di Giotto, studiato, imitato, o preso a modello di perfezione e spiritualità. Nel primo novecento Carlo Carrà, Mario Sironi e Arturo Martini, ma anche Gino Severini, Massimo Campigli, Achille Funi, Ubaldo Oppi, rintracciarono in Giotto il principale testimone di un’eternità alla quale guardare.

[Henri Matisse, Icaro, Tavola VIII del libro Jazz, 1947, Biblioteca della Fondazione Cariparma – Donazione Corrado Mingardi, Busseto]

Pochi decenni dopo, gli insegnamenti giotteschi influenzano l’opera di alcuni protagonisti dell’arte italiana come Giorgio Morandi, Fausto Melotti, Mario Radice, Lucio Fontana, ma anche il lavoro di grandi artisti internazionali come Henri Matisse, Yves Klein, Mark Rothko, Josef Albers e Tacita Dean.

La mostra si chiude con un’altra grande installazione immersiva: una stanza di puro e luminoso blu. Si tratta di un celebre lavoro dello statunitense contemporaneo James Turrel, maestro della luce e dei colori, studioso della percezione. Attraverso la pura astrazione, l’opera richiama quella spiritualità che gli storici dell’arte e gli artisti hanno attribuito a Giotto.

Giotto e il Novecento nasce da un’idea di Vittorio Sgarbi, Presidente del Museo, ed è a cura di Alessandra Tiddia, con il contributo di numerosi studiosi e in collaborazione con i Musei Civici di Padova.


[Carmelo Bene, Ritratto di spalle, foto Leonardo Cèndamo, Archivio Carmelo Bene]

ERETICI. ARTE E VITA
20 novembre 2022 — 19 febbraio 2023
Consigliata a un pubblico adulto

Alla ricerca dei limiti linguistici, sfidati principalmente attraverso le immagini, Eretici è dissacrante, talvolta scandalosa, non censura la pornografia, né l’orrorifico, decostruisce anche i riferimenti religiosi, le prassi assodate e le posizioni comode. Ne scaturisce una dimensione viscerale e vitale, che come recita il titolo è Arte e vita.

Anticonformisti, ribelli, dissacranti, provocatori, irriverenti, sfacciati. Sono i protagonisti di Eretici. Arte e vita: uomini e donne del XX e del XXI secolo che hanno perseguito la libertà di pensiero, in collisione con il sentire comune. Audacemente ostinati, insofferenti alle regole hanno spesso pagato le proprie posizioni con le critiche, l’esclusione, l’isolamento o, in casi estremi, con la vita stessa.

Suddivisa in aree tematiche, la mostra indaga l’agire eretico nella televisione, nel cinema, nell’arte visiva, nella letteratura, nella musica; provando a raccontare la voce di alcuni rivoluzionari solitari negli spazi pubblici, nella cultura e nell’entertainment.

Pier Paolo Pasolini, Mattia Moreni, Alda Merini, Carmelo Bene, Giovanni Testori, Nan Goldin, ORLAN, Anagoor sono solo alcuni e alcune tra artisti, autori, intellettuali, scrittori, musicisti che popolano il progetto. Persone che andando controcorrente sono state ostacolate, marginalizzate e talvolta espulse dal sistema sociale.

[ph Mart, Jacopo Salvi]

Alcuni, come Pasolini, ne hanno messo in discussione i poteri o l’intera struttura; altri lo hanno deriso, come Mattia Moreni. Taluni hanno percorso strade parallele, è il caso degli outsider Sylvano Bussotti, Sergio Vacchi e Giannetto Fieschi o dei pazienti psichiatrici dell’Ospedale di San Giacomo alla Tomba i cui lavori hanno animato l’atelier curato dagli scultori Michael Noble e Pino Castagna e che in mostra costituiscono la sezione curata da Daniela Rosi.

Altri ancora hanno frequentato le controculture del cyberpunk come Piermario Ciani – bacheca a cura di Duccio Dogheria -o del porno,come Cosey Fanni Tutti o Jürgen Klauke. Qualcuno ha scelto la dannazione e ha sofferto l’esclusione dal sistema stesso, per esempio Cesare Lazzarini; infine alcuni, come ORLAN hanno incarnato l’eresia agendola direttamente sul proprio corpo.

Tutti hanno avuto un palcoscenico, uno spazio pubblico nel quale l’eresia è stata manifestata, condivisa. Per molti la “piazza pubblica” del secondo Novecento è stata la televisione, luogo privilegiato per i dissidenti e per i provocatori, nel quale sono concesse maggiori licenze che altrove.

Da un’idea di Vittorio Sgarbi, a cura di Denis Isaia. Con il contributo scientifico di Fabio Canessa, Andrea B. Del Guercio, Stefano Di Trapani, Duccio Dogheria, Concetta Leto, Brizia Minerva, Daniela Rosi, Stefano Sbarbaro, Simona Zecchi.

MOSTRE IN CORSO
Tra le mostre in corso al Mart, si ricorda in particolare “Adelchi-Riccardo Mantovani. Il sogno di Ferrara”, fino al 5 febbraio 2023. Vedi notizia DeArtes qui.

C.S.M.
Ufficio Stampa, novembre 2022
Immagine di copertina: Mario Sironi, Condottiero a cavallo, 1934-1935
Mart, Archivio Mario Sironi

GIOTTO E IL NOVECENTO
6 dicembre 2022 — 19 marzo 2023

ERETICI. ARTE E VITA
20 novembre 2022 — 19 febbraio 2023

Mart Rovereto
Corso Bettini, 43 – 38068 Rovereto (TN)
T. 800 397760
T.+39 0464 438887
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