Il Mart porta in Italia l’arte naif di Maria Prymachenko, dal Museo nazionale di Kiev. Alcune sue opere sono state distrutte dai bombardamenti.

Icona dell’arte naif, pittrice simbolo della cultura ucraina, fu artista UNESCO nel 2009. A un anno dall’invasione della Russia all’Ucraina, il Mart di Rovereto presenta la prima mostra italiana su Maria Prymachenko. Dal Museo nazionale Taras Shevchenko di Kiev, 54 opere raggiungono Trento e altre 15 sono allestite a Viterbo.

[Maria Prymachenko, Girasole, 1988, Museo nazionale Taras Shevchenko di Kiev]

LA MOSTRA A TRENTO E A VITERBO
Per la prima volta circa 70 opere di Maria Prymachenko vengono presentate al pubblico italiano. I girasoli ucraini è un progetto voluto e coordinato da Vittorio Sgarbi, sottosegretario al Ministero della cultura e presidente del Mart di Rovereto, organizzatore e promotore dell’iniziativa. La doppia esposizione rappresenta un importante segnale di solidarietà e vicinanza culturale all’Ucraina, a un anno esatto dall’invasione russa, iniziata il 24 febbraio 2022.

A Trento, nello storico Palazzo delle Albere, il Mart organizza la prima grande mostra dedicata all’artista ucraina, dal 28 febbraio al 4 giugno 2023. Parallelamente un piccolo nucleo di opere viene allestito anche a Viterbo, dal 26 febbraionelle sale del Museo dei Portici.
Catalogo: Chiara Cesaretti Mart.

[Maria Prymachenko, Aspetta signorina, non andare troppo veloce, dai da bere al mio cavallo, 1965, Museo nazionale Taras Shevchenko di Kiev]

MARIA PRYMACHENKO
Nonostante Maria Oksentiyivna Prymachenko (1909-1997) non sia mai uscita dalla sua Ucraina e abbia vissuto per quasi novant’anni nella natale Bolotnja, le sue opere sono diventate famose in tutto il mondo. A partire dagli anni 30, i suoi lavori vengono presentati dapprima a Kiev, poi a Mosca, Leningrado (oggi San Pietroburgo), Varsagia, Praga, Sofia, Parigi e persino Montreal. Nel 1937 l’artista riceve la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi.  Nel 1966 viene insignita del maggior riconoscimento nazionale, il Premio Taras Hryhorovych Shevchenko; qualche anno dopo alcune sue opere vengono scelte per un’esclusiva serie di francobolli.  Dopo la morte, l’astrologo Kiym Curjumov le intitola un pianeta (1998). Nel 2009 l’UNESCO la sceglie come artista dell’anno e la città di Kiev le dedica un viale.

L’anno scorso, in uno dei primi giorni dell’invasione militare da parte della Russia, 25 opere vengono distrutte durante uno dei bombardamenti nella zona di Kiev. Erano custodite nel Museo di Storia Locale di Ivankiv, oggi scomparso. La notizia, twittata Ministero degli Affari Esteri dell’Ucraina, fa il giro del mondo.

[Maria Prymachenko, Lekaha graffia. Ed è primavera, ma a lei non interessa e la bocca è sana, 1990, Museo nazionale Taras Shevchenko di Kiev]

L’ARTE DI MARIA PRYMACHENKO
Esponente della pittura naif, erede di una tradizione folcloristica secolare che affonda le proprie radici nell’arte paleolitica, Maria Prymachenko ispirò grandi artisti come Picasso, Matisse e Chagall. Nella sua lunga vita è instancabile: ricama, disegna, dipinge, realizza grafiche, decora ceramiche; si stima che lungo la sua carriera abbia realizzato circa 5mila opere. La sua arte mescola cultura popolare e arte moderna, risignifica l’iconografia della tradizione ucraina, racconta esperienze personali e sogni. Con animali fantastici, flora lussureggiante, simboli ancestrali Prymachenko ridefinisce gli immaginari popolari e li rende universali. Nella sua opera, la pittrice sintetizza la storia culturale e artistica di un grande Paese oggi distrutto dalla guerra.

Una storia, spiega Julya Shilenko, curatrice del Museo Nazionale Taras Shevchenko di Kiev, che rivive negli animali raffigurati nei tradizionali dolci al miele, nei mondi cantati nelle ninne nanne delle mamme, nei decori dei tessuti e dei tappeti, nei ricami e negli arredi. «Le opere di Prymachenko testimoniano l’eredità di una grande e varia scuola di arte popolare, la cultura secolare del popolo ucraino. È come un fascio di pensieri e sentimenti tratti dalle fiabe, dalle leggende e dalla vita stessa». Un insieme di elementi che mescolano «realtà, intuizione, fantasia e subconscio. Quando la “casa della strega” si apre, il suo favoloso, immaginifico, a volte persino bizzarro immaginario esce nel mondo».

C.S.M.
Ufficio Stampa, febbraio 2023
Immagine di copertina: Maria Prymachenko, Gli ucraini ballano e arano il grano, 1986
Museo nazionale Taras Shevchenko di Kiev

I GIRASOLI UCRAINI
28 febbraio – 4 giugno 2023

www.mart.trento.it

Palazzo delle Albere
Via Roberto da Sanseverino, 43, 38122 Trento
Tel: 0461 270319
www.ticketlandia.com/m/palazzo-delle-albere

Museo dei portici (Palazzo dei Priori)
Piazza del Plebiscito, 14 – 01100 Viterbo
389 474 6204
https://www.facebook.com/MuseiDiViterbo/

Lascia un commento